Entrato nel Palazzo dei Musei Civici di Reggio Emilia per fare una breve visita alla mostra Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi (rimarrà aperta fino al 25 febbraio 2024) in attesa che venisse l’ora della conferenza stampa per cui ero venuto in città, ho scoperto un intero universo. Tanto che dovrò tornarci in un prossimo futuro per dedicare tutta l’attenzione che meritano alle cose che ieri ho soltanto guardato di fretta, passando da una teca all’altra.
Mi concentrerò per iniziare sull’esposizione Parliamo ancora di me. Zavattini tra parola e immagine, poi passeggerò con calma nel ricchissimo “zoo” di animali impagliati e tornerò a soffermarmi sul tesoro romano barbarico rinvenuto nel 1957 (comprende sessanta monete d’oro bizantine) e sul taccuino di Gaetano Chierici, l’archeologo che fondò il Museo di Storia patria che poi sarebbe diventato l’attuale museo.

Ma il mio sguardo di appassionato di storia e di visitatore curioso ieri è stato calamitato dai memorabilia dei CCCP – Fedeli alla linea esposti in vetrina insieme ai dischi di Iva Zanicchi (Caro Theodorakis… Iva) e dei Nomadi: l’album Epica Etica Etnica Pathos, un manifesto con un bambino cinese (tibetano?) che beve da una lattina… Prova – se ce ne fosse bisogno – che il gruppo emiliano di punk filosovietico ha fatto la storia, non soltanto della musica italiana.

Ed è esattamente questo, in estrema sintesi, il succo della conferenza stampa che di lì a poco si sarebbe tenuta a Palazzo Masdoni, alla presenza del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, dell’assessora alla Cultura e Marketing territoriale Annalisa Rabitti, del direttore della Fondazione Palazzo Magnani Davide Zanichelli e di quello della Fondazione I Teatri Reggio Emilia Paolo Cantù. Ma soprattutto c’erano loro, di nuovo insieme, i CCCP – Fedeli alla linea: Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur, l’artista del popolo.
Tutti e nove (con il moderatore Riccardo Vitanza) attorno al tavolo “imperiale” – “quello di Togliatti” – protagonista muto di tante riunioni del PCI cittadino. Mentre salivo lo scalone per raggiungere la sala della presentazione osservavo meravigliato la ricchezza dell’edificio. La sua conquista ai compagni emiliani deve essere sembrata una faccenda poco meno eroica della presa del Palazzo d’Inverno. E mi tornavano alla mente le considerazioni, tra nostalgia e disincanto, con cui Zamboni chiude il suo libro La trionferà (Einaudi).
E come spiegare l’attrazione che provo per il portone sbarrato di Palazzo Masdoni, chiuso e abbandonato da una trentina d’anni? Quante volte l’ho osservato, colpito da tentazione. So che varcare quella soglia significherebbe poco o nulla, e che nulla di ciò che ho conosciuto si sarà conservato. Ma sento di dover patteggiare con i fantasmi che mi percorrono, i quali non possono fare a meno di leggere il tempo presente sommandolo al fardello di ciò che è stato”.

Pur vuoto – e insieme pieno di fantasmi – ieri Palazzo Masdoni ha vissuto un altro momento storico della sua lunga esistenza. Da qui è partita la lieta novella: ai Chiostri di San Pietro si terrà dal 12 ottobre 2023 fino all’11 febbraio del 2024 la mostra Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea 1984 – 2024, organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia per celebrare i quarant’anni dall’uscita dell’EP (Extended Play per i non boomers) Ortodossia.
Sul sito della Fondazione è già attiva la prevendita dei biglietti, mentre bisognerà aspettare il giorno dell’inaugurazione perché sia disponibile l’omonimo libro catalogo pubblicato da Interno4 Edizioni.
Non ci sono invece già più biglietti per il Gran galà punkettone di parole e immagini che sabato 21 ottobre vedrà i CCCP – Fedeli alla linea al Teatro Valli con Daria Bignardi e Andrea Scanzi nel ruolo di celebranti, il tutto sotto la regia del gran maestro di cerimonia Fabio Cherstich. Sono andati esauriti oggi in poche ore.

Che la presentazione stampa avesse luogo il giorno dopo la dipartita dell’uomo che ha segnato gli ultimi tre decenni della vita politica del Paese è parso a tutti i presenti – e ai giornalisti collegati in diretta streaming – il segno della chiusura di un cerchio. Intanto fuori il cielo padano era inevitabilmente “plumbeo denso incantato incredulo”.
Sollecitati dalle domande dei giornalisti Ferretti, Zamboni, Annarella e Fatur hanno parlato – chi più a lungo, chi meno – di questo loro ritrovarsi a distanza di tanto tempo, della mostra e di quello che sarà esposto (una sezione sarà dedicata alle fotografie di Luigi Ghirri), del loro modo di esibirsi (d’accordo che facevano più teatro che concerti), del segno che hanno lasciato nella musica italiana (Gianna Nannini ha inciso Amandoti senza sapere che fosse dei CCCP, ha rivelato Ferretti, raccontando di una telefonata di scuse della cantante toscana), dei conti con il tempo e con se stessi, ciascuno lungo il proprio percorso.
Nel mio piccolo stamattina sono riuscito a prendere due biglietti per il Gran galà punkettone. A quasi trent’anni dal concerto dei CSI ai Giardini Estensi di Varese (era il luglio del 1994 e io facevo il servizio civile a pochi chilometri dal capoluogo) e dalla fatale “discesa in campo” sarà come chiudere un altro cerchio. Intanto Paolo VI non c’è più, ma molti continuano a essere post senza mai essere stati niente.
Saul Stucchi
Felicitazioni!
CCCCP – Fedeli alla linea 1984 – 2024
Chiostri di San Pietro
Via Emilia San Pietro 44c
Reggio Emilia
Dal 12 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024
Informazioni: