• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Luoghi
    • Italia
    • Europa
    • Mondo
    • A letto con ALIBI
  • Mostre
    • Arte
    • Fotografia
    • Storia
  • Spettacoli
    • Teatro & Cinema
    • Musica & Danza
  • Biblioteca
  • Interviste
  • Egitti

Alibi Online

Voi siete qui: Teatro & Cinema » Mino Manni e Marta Ossoli sono stati Ulisse e Nausicaa a Lodi

17 Agosto 2020

Mino Manni e Marta Ossoli sono stati Ulisse e Nausicaa a Lodi

Dei tre spettacoli a cui ho assistito in questa estate fuori dall’ordinario due avevano per protagonista Ulisse. Sarà stato un caso. Ma siccome il caso non esiste, sarà il caso (ops!) di trovare una spiegazione. In realtà ne ho già individuate due, tra loro non alternative.

La prima è che Ulisse è uno dei miei personaggi letterari preferiti (e di chi non lo è?). La seconda, strettamente legata alla precedente, è che Odisseo rappresenta meglio di chiunque altro il ruolo dell’uomo che cerca, ovvero dell’uomo tout court.

Dunque è il protagonista perfetto per ogni storia, in tutte e quattro le stagioni dell’anno, ma in estate specialmente, che ci si trovi seduti sui gradini dell’Odeon di Erode Attico ad Atene per assistere a “Il ritorno di Ulisse in patria” di Claudio Monteverdi o nel chiostro della chiesa sconsacrata di San Cristoforo a Lodi, dove ieri sera Mino Manni e Marta Ossoli hanno recitato l’incontro di Ulisse con Nausicaa nella terra dei Feaci.

Marta Ossoli e Mino Manni in "Odissea"

È uno degli episodi della loro interpretazione dell’Odissea nella rilettura che ne ha fatto lo scrittore Valerio Massimo Manfredi in “Il mio nome è nessuno. Il ritorno” (stessa fonte, adattata da Francesco Niccolini, a cui si è abbeverato Sebastiano Lo Monaco per il suo “Ulisse” rappresentato al Teatro Carcano di Milano nel 2015).

In balia delle onde

Quando è salito sul piccolo palco Manni sembrava Ulisse appena uscito dal mare. Era a piedi scalzi e aveva i capelli lunghi bagnati. Nel volto ricordava il Dürer dell’Autoritratto del Museo del Prado. E invece Odisseo era ancora in lotta con le onde! “Navigavo da diciassette giorni e sedici notti sempre con lo stesso vento e mai avevo visto una nave o una barca”. Così è iniziato il racconto che per quasi due ore ha tenuto sulla corda il pubblico presente – nel rispetto delle vigenti norme (leggasi “distanziamento sociale”) – nel chiostro.

Ad accompagnarlo erano Daniela Bellani al violino ed Elena Castagnola al violoncello. La musica da loro eseguita era tutt’altro che mero riempimento. Era l’aggiornamento in chiave moderna di quella prodotta dalla cetra del cantore omerico: un indispensabile elemento della narrazione. A fare da sottofondo c’era poi il frinire delle cicale, proprio come ad Atene…

Dopo aver lanciato un grido di spavento per aver visto lo straniero malmesso, Marta Ossoli – Nausicaa è salita sul palco di candido peplo vestita, cantando. “Era una melodia meravigliosa, ma l’armonia del canto era come velata da una leggera malinconia, come quando si ammirano i colori di un tramonto sul mare”.

Lei e le sue compagne giocano a palla sulla riva del mare come le fanciulle rappresentate nei mosaici della Villa del Casale a Piazza Armerina. Ad accompagnare la canzone della principessa dei Feaci è stato lo scampanio del vicino Duomo che segnava le ore 22.

“Avvicinati. Non temere” sono state le sue prime parole. Ulisse non ha bisogno di un intervento divino per tornare presentabile. Il miracolo lo fa un bagno ristoratore che sarebbe da provare: acqua cristallina di fiume, sabbia per ripulire le unghie, lavanda per ammorbidire la pelle e olio per massaggiarla.

Solo in un secondo momento la fanciulla chiede allo straniero “chi sei?”. Lui ci mette poco a irretirla nella sua ragnatela di parole, conquistandola al primo incontro. E il consiglio che Nausicaa dà al misterioso e affascinante naufrago è quello che da millenni sussurrano le fanciulle all’uomo che introducono in casa: “inchinati a mia madre. Se convinci lei, convincerai anche mio padre”.

La reggia di Alcinoo

Pur nella bellezza della scenografica illuminazione il chiostro di San Cristoforo impallidiva a paragone della descrizione della reggia di Alcinoo che ricorda il palazzo di Cnosso messo in luce da Evans (costruito più che ricostruito, secondo l’opinione dei puristi).

Arrivai alla cittadella e finalmente mi trovai di fronte il palazzo. Non avevo mai visto nulla di simile, nemmeno lontanamente. Una gradinata precedeva un colonnato imponente. I fusti delle colonne erano color avorio e i capitelli erano dipinti in rosso e oro. Dietro, nell’ombra, si ergeva il portale d’ingresso contornato da una cornice scolpita. In alto, sotto una loggia pure colonnata, si aprivano sui lati finestre anch’esse provviste di cornici finemente decorate e la superficie centrale del muro era dipinta con una scena grandiosa: cento navi attraversavano il mare portando un intero popolo che sembrava migrare altrove. Delfini azzurri balzavano fuori dall’acqua per scortare e quasi guidare l’incedere dei lunghi vascelli con le vele gonfie di vento”.

Lodi era ormai un’isola in mezzo al Mediterraneo. E in effetti il viaggio per raggiungerla dalla Brianza era stato una piccola Odissea, a suo modo ricca di episodi e incontri: la povera nutria morta sul ciglio della strada, il fagiano a spasso nei campi, un cambio di itinerario imposto da lavori in corso, un gigantesco murale a ingentilire un brutto cavalcavia…

Per sentirsi rispondere, una volta finalmente approdati, “Mi spiace: l’aperitivo è appena chiuso”, con sprezzo per la lingua italiana ancora prima che per il cliente. Per fortuna in piazza del Duomo l’accoglienza è stata più ospitale.

Un proemio da brividi

Ma torniamo nel chiostro che coincideva ormai con la “loggia della migrazione” dell’isola dei Feaci. Marta nei panni e con la maschera (non omologata contro il Covid-19) della dea Atena ha cantato – letteralmente – il proemio dell’Odissea in greco antico. Questa ancora mi mancava: che emozione! Un’esibizione da brividi.

Marta Ossoli Mino Manni a Lodi

Ἄνδρα μοι ἔννεπε, Μοῦσα, πολύτροπον, ὃς μάλα πολλά
πλάγχθη, ἐπεὶ Τροίης ἱερὸν πτολίεθρον ἔπερσε,
πολλῶν δ’ ἀνθρώπων ἴδεν ἄστεα καὶ νόον ἔγνω·

Rimarrebbero ancora molte altre riflessioni da fare. Mi ha incuriosito, per esempio, la scelta di Manfredi di fare di Alcinoo lo zio di Nausicaa, fratello di suo padre, divenuto marito di Arete dopo la di lui morte.

Ho poi notato nella sua rilettura l’emergere di aspetti che definirei “borghesi” nelle figura di Ulisse. L’eroe è orgoglioso di suscitare il desiderio (anche erotico) della giovane Nausicaa, ma di quello si accontenta. Non vuole impelagarsi (altro verbo non sarebbe più adatto) in una relazione stabile con lei…

Il pubblico ha salutato con calorosi applausi l’esibizione degli attori e delle musiciste. L’appuntamento è al 2021 con i prossimi episodi dell’Odissea (che purtroppo continua ogni giorno nel Mediterraneo, come dimostrano le brutte notizie che arrivano dall’isola di Lesbo, ma non solo…).

Saul Stucchi

Domenica 16 agosto 2020 ore 21.30

ODISSEA: Nausicaa e i Feaci

da “Il mio nome è Nessuno. Il ritorno” di Valerio Massimo Manfredi
con Mino Manni e Marta Ossoli
accompagnamento musicale di Daniela Bellani ed Elena Castagnola

Chiostro San Cristoforo
Palazzo della Provincia
Via Fanfulla 14
Lodi

Ingresso libero sino ad esaurimento posti

Prossimi appuntamenti

  • 15 settembre
    Iliade: La caduta di Troia
    Fiorenzuola d’Arda (PC)
  • 20 settembre
    Iliade: La caduta di Troia
    Tavazzano (LO)
  • 22 settembre
    Odissea: Polifemo e Circe
    Fiorenzuola d’Arda (PC)
  • 27 settembre
    Odissea: Polifemo e Circe
    Tavazzano (LO)
Tweet
Share
0 Condivisioni

Archiviato in:Teatro & Cinema Contrassegnato con: odissea

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • Alberto Casiraghy ospite della MicroMostra di ALIBI
  • “Jünger. Una biografia letteraria e politica”
  • “La ballata dell’ultimo ospite” di Peter Handke
  • “Zombie contro zombie – One Cut of the Dead”
  • Capire il mondo tra “Tecno-archía” e “Buio americano”

Footer

INFORMAZIONI

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Informativa privacy & Cookie

La rivista online

ALIBI Online è una rivista digitale di turismo culturale, diretta dal giornalista Saul Stucchi. Si occupa di mostre d'arte, storia e archeologia, di cinema e teatro, di libri di narrativa e di saggistica, di viaggi in Italia e in Europa (con particolare attenzione alle capitali come Parigi, Madrid e Londra). Propone approfondimenti sulla cultura e la società attraverso interviste a scrittori, giornalisti, artisti e curatori di esposizioni.

Copyright © 2025 · ALIBI Online - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Milano; reg. n° 213 8 maggio 2009
Direttore Responsabile Saul Stucchi