Aggiornamento del 10 giugno: la mostra ha riaperto i battenti lo scorso 6 giugno. Si potrà visitare fino al 29 novembre 2020.
Non fate come me: non ritagliatevi soltanto un’ora per visitare la mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”, allestita fino al 24 maggio (29 novembre, ndr) al Museo Archeologico di Bologna. Necessita infatti di molto più tempo per essere apprezzata come merita.
Il suo percorso espositivo – allestito da su progetto di PANSTUDIO Architetti Associati – è articolato in cinque tappe ed è ricchissimo di spunti. Squaderna qualcosa come 1400 pezzi approdati nel capoluogo emiliano non soltanto dalle raccolte italiane – come il Museo Nazionale Romano di Roma e il Museo Archeologico Nazionale di Firenze – ma anche da prestigiosi musei europei come il British Museum, il Louvre e il Museé Royal d’Art e d’Histoire di Bruxelles.

L’ha promossa e progettata Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico, in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna. La realizzazione è stata invece curata da Electa.
Per la quasi totalità declinato al femminile il gruppo dei curatori scientifici del progetto, composto da Laura Bentini, Anna Dore, Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi, Laura Minarini di Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico e da Elisabetta Govi e Giuseppe Sassatelli della Cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica – Università di Bologna).
Dieci pezzi da non perdere
Costretto dalla necessità di contenere il tempo della visita, mi sono concentrato sui pezzi che maggiormente attiravano la mia attenzione. Ne ho individuati dieci, senza alcun collegamento tra di loro se non appunto quello di aver sollecitato la mia curiosità.

A volte si tratta di pezzi di evidente bellezza o importanza, altre invece di oggetti a prima vista un po’ “anonimi”: solo a ben guardare rivelano caratteristiche interessanti.
- Brocca etrusco – corinzia (Oinochoe) da Tragliatella, vicino a Caere (Cerveteri). Un pannello riporta la riproduzione ingrandita delle figure che sono rappresentate sul fregio che corre lungo la pancia del vaso. Scene piuttosto movimentate…
- Una coppia di balsamari a forma di locusta, in faience, da Montalto di Casto e un esemplare in ceramica a forma di testa d’aquila, da Cerveteri.
- Una piccola coppa in impasto, anch’essa da Cerveteri, datata alla prima metà del VII secolo a.C. L’ha prestata la Fondazione Luigi Rovati di Monza. Reca la raffigurazione molto stilizzata di un naufragio.
- Sono invece scene di navigazione quelle incise a crudo sul kantharos (650 a.C. circa) dal Museo Nazionale Romano di Roma.
- Ben più piccanti le scene dipinte su una coppa a figure nere: un ricco catalogo di pose da Kamasutra concentrato su una stretta fascia decorativa.
- Sarcofago con banchettante su kline (letto da simposio), dalla necropoli di Rosavecchia a Tuscania.
- Testa di giovinetto in bronzo, datata alla fine del IV, inizi del III secolo avanti Cristo. Come gli altri ritratti esposti accanto, mostra tratti realistici che anticipano la caratterizzazione individuale della ritrattistica romana.
- “Putto Carrara”, dall’area urbana di Tarquinia, conservato nei Musei Vaticani. La luce della teca cambia colore, dando sempre nuove sfumature alla sua superficie bronzea.
- Offerente di Pizzidimonte, conservato al British Museum ma rinvenuto vicino a Prato, ai piedi della Calvana.
- Stele di Avile Tite in pietra calcarea, prestata dal Museo Etrusco “Mario Guarnacci” di Volterra (ne ho parlato nell’editoriale di domenica 26 gennaio).
Lungo, articolato e interessante il viaggio nelle terre dei Rasna. Ora che lo sapete, preparatevi adeguatamente.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Una sala della mostra
Foto di Roberto Serra per Electa - Testa di giovinetto da Fiesole
330 a.C. circa
Firenze, Museo Archeologico Nazionale, Polo Museale della Toscana
Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna
Informazioni sulla mostraDove
Museo Civico ArcheologicoVia dell’Archiginnasio 2, Bologna
Quando
Dal 7 dicembre 2019 al 29 novembre 2020Orari e prezzi
Orari: lunedì, mercoledì, giovedì 10.00 – 19.00Venerdì 14.00 – 22.00
Sabato e domenica 10.00 – 20.00
Chiuso martedì non festivo
La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti: intero 14 €; ridotti 7/10/12 €