Se è vero che l’assassino ritorna sul luogo del delitto, allora anch’io mi reputo tale, essendomi di nuovo avvicinato al “Triathlon”. Non è proprio lo stesso luogo: lo scorso anno era Pula (Croazia), quest’anno, Lanzarote (Isole Canarie), ma il “delitto” è lo stesso.
Sono ancora qui a parlare di questa strana (eccessiva) disciplina sportiva che mette insieme tre tipi di competizioni che – anche da soli – sono tra i più duri. Ho già raccontato in cosa consistessero le prove; adesso, mi resta solo da parlare del contorno. Che, in questa occasione, era davvero speciale: una delle Isole Canarie.
Fosse anche solo per la location, il prezzo varrebbe il biglietto. Lanzarote mi è apparsa quasi l’isola di Robinson Crusoe, tanto sembrava lontana dal continente (africano o europeo). Inoltre, trattandosi di una terra vulcanica, domina un paesaggio davvero inusuale: al posto dei nostri prati, un colore scuro, punteggiato da piante grasse di tutti i tipi. Per tacer del vento, il vero “signore” del luogo: quando soffia leggero, sembra la bora di Trieste…
E poi, c’era il pubblico. A Lanzarote, in realtà, molto differente da Pula. In Croazia, tutti partecipavano in qualche modo all’evento; nelle Canarie, molto meno. Sarà che la gara si è svolta all’interno di una struttura alberghiera (club) privata, con tanto di turisti stranieri in vacanza lì e disinteressati all’avvenimento; sarà che gli “atleti” erano molto meno numerosi della volta precedente, la conseguenza è stata che, quelli che si sono stretti intorno agli “uomini di ferro”, per accompagnarli nella loro fatica, erano proprio pochi.
Non è mancata certo la solidarietà fra i gareggianti, anche perché, non essendo in palio nessun premio, né dovendo rincorrere una qualsiasi classifica, ancora una volta – per fortuna – non c’era quello spirito agonistico che vuole sempre l’uno in lotta contro l’altro.
A Pula chiudevo citando il motto latino della “mens sana in corpore sano”, a Lanzarote, invece, vorrei ricordare la tanto bistrattata (nella scuola italiana) geografia. Questi “iron-men” hanno proprio un buon gusto nello scegliere i luoghi ove competere. Chissà mai che il prossimo anno il reportage non lo mandi dalle isole Hawaii… [ e non è una battuta: davvero lì si svolge la più importante fra tutte queste competizioni.]
P.S. : il titolo “La vendetta” è una considerazione meramente personale. Come l’anno prima, ho accompagnato un mio amico che gareggiava [vedi foto della premiazione]. Tuttavia, a Pula, non era riuscito ad arrivare in fondo a causa di problemi (diciamo così) tecnici, mentre quest’anno si è appuntato la medaglia sul petto, “vendicandosi” della prova sfortunata del 2016.
L S D