Domenica tipicamente autunnale in quest’angolo d’Italia, come del resto su gran parte dello Stivale. Cielo grigio, pioggia persistente, temperatura massima attorno ai 10° C. Niente che susciti allegria, diciamo. Nel mio caso, poi, ci si è messa l’influenza, malanno di stagione che di questi tempi si accompagna con un sovrappiù di ansia.
Meglio rimandare attività impegnative e abbandonarsi invece a un po’ di relax per recuperare al più presto le energie. Anche il riposo, però, può essere culturalmente gratificante. Durante la giornata di oggi ho combattuto l’influenza con un paio di medicinali e la malinconia autunnale (confesso di soffrire di meteoropatia) con un ricco programma che qui condivido: potrebbe forse esservi di una qualche utilità in una situazione simile.

- Questa mattina ho ascoltato la puntata della trasmissione “Onde Road” di Radio Popolare condotta da Claudio Agostoni. Tema: i monumenti dedicati alle donne. Sul sito della radio è possibile riascoltare e scaricare il podcast della puntata odierna che si chiude con un mio intervento su sei statue femminili in giro per il mondo: dalle Cariatidi dell’Eretteo ad Atene al memoriale per la protofemminista Mary Wollstonecraft, realizzato dall’artista contemporanea Maggi Hambling (collocato in un’area verde di Islington, nel nord di Londra) che ha destato aspre polemiche. Come ho detto nell’intervento, i monumenti sono spesso “divisi”, che raffigurino uomini, donne, animali o quant’altro. Ma può (o deve) una società farne a meno?
Onde Road di domenica 14 novembre 2021 - Sono sicuro che invece siamo tutti d’accordo nel riconoscere la magia del madrigale “Lamento della Ninfa” composto da Claudio Monteverdi. Ne accenna qualche verso Laura Marinoni nel suo spettacolo “La Gilda” (tratto da “La Gilda del Mac Mahon” di Giovanni Testori) in scena al Teatro Franco Parenti di Milano fino al prossimo 21 novembre. Io lo sto ascoltando “in loop” da alcuni giorni nell’esecuzione del gruppo Hespèrion XX diretto da Jordi Savall, con la celestiale voce della moglie Montserrat Figueras, scomparsa giusto 10 anni fa.
- Ho letto sul sito del quotidiano britannico The Guardian – più precisamente sul domenicale The Observer – un articolo a firma di Robin McKie dal titolo “Try, try and try again: why did modern humans take so long to settle in Europe?” sulle difficoltà che la nostra specie – Homo Sapiens – ha incontrato ad affermarsi in Europa. Se è vero che “Rome wasn’t built in a day” (per utilizzare un modo di dire inglese), tanto più complessa e lunga fu la vicenda del nostro successo nel continente che ora chiamiamo “Vecchio” ma che per migliaia di anni deve esserci sembrato un mondo sconosciuto, insieme pericoloso e ricco di potenzialità, tutto da esplorare.
- Ho iniziato il nuovo libro di Edmund de Waal. S’intitola “Lettere a Camondo” e lo pubblica in Italia Bollati Boringhieri (lo stesso editore del suo bestseller “Un’eredità di avorio e ambra” del 2011 e “La strada bianca” del 2016). Sempre di Carlo Prosperi la traduzione. È una “raccolta” di cinquantotto lettere che l’autore ha scritto a Moïse de Camondo, banchiere e collezionista d’arte che alla morte (1935) donò allo stato francese la sua casa di Parigi, così com’era, perché divenisse un museo. Il Musée Nissim de Camondo, in onore del figlio ucciso durante la Prima guerra mondiale, avrebbe aperto i battenti l’anno successivo. Dal 7 ottobre 2021 al 15 maggio dell’anno prossimo ospiterà la mostra “Edmund de Waal. Lettres à Camondo”. La mostra è un motivo in più per leggere il libro, così come il libro è un motivo in più per andare a Parigi.
- Come chiudere in bellezza una giornata di relax, pur con la testa e la gola indolenzite dall’influenza? Con un’ottima pizza fatta in casa! Anticipata e seguita da un episodio della serie “Inspector Morse”. Ho scoperto soltanto recentemente che la storica serie televisiva britannica ispirata ai romanzi di Colin Dexter, con John Thaw nel ruolo del protagonista e Kevin Whately nei panni del fedele sergente Lewis, è disponibile su una piattaforma di streaming.
Qualche giorno fa ho visto “The Dead Of Jericho”. Adesso invece vado a gustarmi “The Silent World Of Nicholas Quinn”. Si tratta della terza indagine dell’Ispettore Morse, pubblicata in Italia da Sellerio con il titolo pedissequo “Il mondo silenzioso di Nicholas Quinn”. Rimando alla mia recensione dello scorso 25 marzo per scoprire dieci curiosità sul romanzo.
Com’è stata la vostra domenica?
Saul Stucchi