• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

Alibi Online

La cultura viaggia in rete

  • Luoghi
    • Italia
    • Europa
    • Mondo
    • A letto con ALIBI
  • Mostre
    • Arte
    • Fotografia
    • Storia
  • Spettacoli
    • Teatro & Cinema
    • Musica & Danza
  • Biblioteca
  • Interviste
  • Egitti
Voi siete qui: Biblioteca » Assalto al Campidoglio: Washington come l’antica Roma

7 Gennaio 2021 Scritto da Saul Stucchi

Assalto al Campidoglio: Washington come l’antica Roma

“Tutta colpa del 68” era il titolo di un mio breve articolo pubblicato, una quindicina di anni fa, su “Diario della settimana” quando lo dirigeva Enrico Deaglio. In esso parlavo del Sessantotto dopo Cristo, altro che Maggio francese e Mario Capanna! Insomma, l’anno della morte di Nerone che avrebbe portato l’anarchia nell’impero. Ne sarebbe seguito il 69, “l’anno dei quattro imperatori”, uno dei più drammatici per la storia di Roma.

Sarebbe facile osservare che siamo di fronte all’ennesima prova che davvero “la storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa”. È forse più utile rimandare ad alcuni testi da leggere come strumenti per meglio interpretare l’attualità.

Mi riferisco ovviamente all’assalto all’edificio più importante di Capitol Hill a Washington, la sede del governo degli Stati Uniti d’America. Scene di violenza e devastazione che hanno fatto il giro di tutto il mondo, in diretta. Ma poco meno di duemila anni fa veniva preso il Campidoglio originale, quello di Roma.

La parola a Tacito

Tum diversos Capitolii aditus invadunt iuxta lucum asyli et qua Tarpeia rupes centum gradibus aditur. “Allora attaccarono i vari ingressi del Campidoglio, vicino al bosco dell’Asilo e dove si sale sulla rupe Tarpea per i cento gradini”. Così rievoca Tacito nel capitolo 71 del III libro delle Storie (riporto la traduzione di Felice Dessì per l’edizione BUR commentata da Luciano Lenaz). Nel dicembre del 69 veniva bruciato il Campidoglio, finito al centro degli scontri tra sostenitori di Vespasiano e partigiani di Vitellio.

Tacito, Storie, BUR

Poco più avanti leggiamo:

Questo delitto, il più luttuoso e scandaloso per la patria del popolo romano, dal giorno in cui fu fondata la città, accadde senza la presenza di un nemico straniero, mentre gli dèi ci erano propizi, per quanto è concesso dai nostri costumi; così rimase distrutto dalla follia dei nostri principi quel tempio di Giove Ottimo Massimo, eretto dai nostri antenati come simbolo di dominio, dopo i rituali auspici, che non avevano potuto violare né Porsenna, dopo che l’Urbe gli si era arresa, né i Galli, dopo averla occupata”.

Il 20 dicembre, il giorno successivo all’incendio del Campidoglio, le truppe flaviane prendevano Roma. Vespasiano era il vincitore della sanguinosa guerra civile: avrebbe regnato per i dieci anni successivi, fondando la pur breve dinastia Flavia (estintasi con l’assassinio del figlio Domiziano nel 96 d.C.).

Consigli di lettura

Trascelgo dagli scaffali della mia biblioteca alcuni libri interessanti di per sé e utili per chi voglia istituire un confronto tra il presente e il passato.

  • Tacito, Storie, libro III.
  • Cassio Dione, Storia romana, libro LXV (anch’esso disponibile in edizione BUR).
  • Kenneth Wellesley, The year of the four emperors, Routledge.
    Un piccolo aneddoto: acquistai il volume in una libreria nei pressi di Montecitorio. Ricordo che quando chiesi se avessero libri sull’anno dei quattro imperatori, il commesso a cui mi ero rivolto mi indicò alcuni titoli su Diocleziano: pensava infatti alla tetrarchia e non al 69 d.C.!
    Il capitolo in cui viene raccontato l’assalto al Campidoglio è l’undicesimo, intitolato “The battle of Rome”. Ne riporto un breve brano: “The great pillar of fire and smoke announced not the help but the anger of the gods, working through the folly of men. To the Roman and non-Roman world the destruction of the national shrine, before which, almost a year ago, Galba had prayed for the welfare of Rome and himself, seemed a portent of retribution”.
  • Álvaro Jacobo Pérez, Avctoritas et maiestas. Historia, programa dinástico e iconografía en la moneda de Vespasiano, Universidad de Alicante. Un’opera per tutti gli aficionados di numismatica imperiale romana. Anche da questo volume traggo una citazione: “la reconstrucción del Templo representaba la expiación, bajo la guía de Vespasiano, de todos los males que habían generado las guerras civiles. La propaganda flavia se encargaría de propagar este hecho en varias emisiones a lo largo de su reinado a través de la imagen del Tempo de Júpiter, el cual sería dedicado en el 75”.
  • Catherine Salles, La Rome des Flaviens, Perrin. Se non ricordo male, l’ho acquistato alla Libreria Stendhal, la libreria francese di Roma. Cito un brano relativo all’immediata ricostruzione del Campidoglio, decretata già all’indomani della vittoria dei Flaviani. “Il peur sembler curieux que, dans une ville livrée au carnage et à la destruction, les sénateurs puissent considérer comme prioritaire le fait de rebâtir un temple. Mail il faut compter avec le choc provoqué sur les habitants de la Ville, puis de tout l’Empire par la disparition du sanctuaire de Jupiter Très Bon Très Grand, le garant de la puissance romaine. D’ailleurs Vespasien lui-même, de l’Orient où ils se trouve, fait savoir qu’il accorde la plus haute importance à la résurrection de ce haut lieu symbolique”.

Quest’ultimo passo sottolinea il valore simbolico del Campidoglio di Roma. Ma possiamo trasferire la considerazione al Capitol di Washington, senza che ne perda pregnanza. Non ci stupiremmo dunque se assistessimo a una sua “risacralizzazione” prima della riapertura.

Mala tempora currunt. Però forse possiamo voltare pagina il prossimo 20 gennaio…

Saul Stucchi


Articoli Correlati

Tweet
Pin
Share
0 Condivisioni

Archiviato in:Biblioteca

Barra laterale primaria




San Girolamo nello studio


Articoli recenti

  • Il Museo della guerra di Grafenwöhr e il centro di Norimberga
  • “L’armata Brancaleone” e “Brancaleone alle crociate”
  • Per il Giorno della Memoria “Himmelweg” (La via del cielo)
  • Non c’è partita: gennaio 2020 batte gennaio 2021 tanto a zero
  • Un incontro online dedicato alla rivista internazionale “Ludica”

Footer

Informazioni

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Informativa privacy & Cookie

La rivista online

ALIBI Online è una rivista digitale di turismo culturale, diretta dal giornalista Saul Stucchi. Si occupa di mostre d'arte, storia e archeologia, di cinema e teatro, di libri di narrativa e di saggistica, di viaggi in Italia e in Europa (con particolare attenzione alle capitali come Parigi, Madrid e Londra). Propone approfondimenti sulla cultura e la società attraverso interviste a scrittori, giornalisti, artisti e curatori di esposizioni.

Copyright © 2021 · ALIBI Online - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Milano; reg. n° 213 8 maggio 2009
Direttore Responsabile Saul Stucchi

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.OkLeggi di più