Premessa a mo’ di epilogo. Uscito dal teatro, mi sono recato al vicino parcheggio a pagamento nel quale avevo lasciato l’auto. Mentre il posteggiatore mi restituiva la chiave, ho notato che il televisore presente nella sua piccola postazione era acceso su Annozero: giusto il tempo di fissare due fotogrammi, il primo piano di Concita De Gregorio seguito da quello di Daniela Santanchè, sufficiente per convincermi ulteriormente che l’uomo non è il peggiore nemico della donna.
Malamore. Esercizi di resistenza al dolore è in cartellone al Teatro Tieffe di Milano fino al prossimo 30 gennaio. Lo consiglio caldamente a tutti: uomini e donne, coppie e single, giovani e diversamente tali, perché è uno spettacolo perfettamente riuscito.
Il regista Francesco Zecca ha lavorato molto sull’intenso libro della De Gregorio, compiendo per prima cosa una selezione tra le storie raccontate dall’autrice. Quelle a cui Lucrezia Lante della Rovere presta corpo e voce sono infatti soltanto una parte delle donne che i lettori (la maggior parte del pubblico in sala, c’è da credere) hanno conosciuto.
La selezione mi pare che abbia privilegiato le vicende più emblematiche, più rappresentative ma anche più “rappresentabili” e dunque più “teatrali”, mentre sono rimaste sullo sfondo le storie più violente. Il tono prevalente è quello dell’ironia che a volte si abbassa al sarcasmo e altre si eleva al poetico. Certo, Lucrezia che da attrice sulla scena fa l’alter ego della giornalista, menziona cifre, dati, statistiche e casi di cronaca, ma – per così dire – li estrapola come veloci citazioni, mentre nel libro rappresentano i puntelli sui quali l’autrice costruisce la struttura dei singoli racconti.
Ma la scommessa di Zecca risulta vincente (e convincente) proprio perché il regista ha avuto il coraggio di trasformare il libro Malamore in un testo teatrale: non si è accontentato di farlo “recitare”.
E Lucrezia passa con disinvoltura dal ruolo di ingenua topolina (la rateta della poesia catalana), a quello di prostituta emancipata (ma davvero?), a quello di Dora Maar, musa ispiratrice e vittima sacrificale di Picasso, mentre al pianoforte Vicky Schaetzinger sottolinea o alleggerisce, allude o “semplicemente” incanta con le sue note.
E gli uomini? Beh, proprio come nel libro, gli uomini non fanno bella figura. Picchiano, maltrattano, puzzano, sono grassi e pelati, pensano solo al sesso, sono prigionieri di una primitiva concezione bipolare che vuole la donna angelo o puttana, si nutrono della sofferenza di mogli, fidanzate, amanti e compagne.
Tutto vero, drammaticamente vero. Poi si leggono le dichiarazioni (e le intercettazioni) che in questi giorni (ma ormai sono anni) riempiono i giornali e si capisce che il quadro è più complesso. Malamore è il pannello di un dittico che al momento è orfano del gemello.
Saul Stucchi
MALAMORE – Esercizi di resistenza al dolore
di Concita De Gregorio
regia di Francesco Zecca
con Lucrezia Lante della Rovere
al pianoforte Vicky Schaetzinger
Tieffe Teatro Menotti
Dal 19 al 30 gennaio 2011
Via Ciro Menotti 11
Milano
Orari: ore 21.00; domenica ore 17.00; soltanto mercoledì 26 gennaio ore 19.30
Orari biglietteria: dal lunedì al venerdì 10.00-19.00; sabato 16.00-19.00
Biglietto: intero 22 €; ridotto 15 €
Prenotazioni: tel. 02.36592544
www.tieffeteatro.it
Foto di Fabio Lovino