Il Père Lachaise a Parigi è uno dei più celebri cimiteri del mondo. Soltanto chi non ci è mai stato può considerare lugubre o morbosa una sua visita: si tratta infatti di uno dei luoghi più affascinanti e riposanti della capitale francese. Si trova nel XX arrondissement, al termine dell’Avenue de la République, e occupa un’area di circa 44 ettari. Fu Napoleone a vietare – per motivi igienico-sanitari – il seppellimento dei defunti negli spazi urbani, mentre in precedenza era prassi comune quella di seppellirli nelle chiese e nei piccoli cimiteri annessi ai luoghi sacri. Sotto il Primo Impero vennero realizzati quattro grandi cimiteri, allora fuori dall’area urbana, mentre oggi ne sono inglobati. A nord venne aperto quello di Montmartre, a est appunto il Père Lachaise, a sud quello di Montparnasse. Unica eccezione è il cimitero di Passy, sito nel centro di Parigi. Il nome si deve al gesuita François d’Aix de La Chaise (1624-1709), chiamato appunto il Père La Chaise, confessore di Luigi XIV il Re Sole. A lui erano appartenute le terre destinate a ospitare il cimitero. L’architetto Alexandre Théodore Brongniart ebbe nel 1803 l’incarico di progettare il nuovo campo santo. Disegnò anche alcuni monumenti funebri, ma soltanto quello della famiglia Greffuhle venne realizzato. All’anno seguente risale l’apertura ufficiale e il seppellimento del primo “ospite”, una bimba di 5 anni. Col passare degli anni il Père Lachaise richiese continui ampliamenti, l’ultimo dei quali risale al 1850. Al momento ospita circa 70 mila tombe.
Ogni giorno è possibile incontrare turisti e parigini che depongono fiori sulla tomba dei più illustri defunti o su quella dei meno noti. Ciascuna tomba ha la propria storia. Tra i più famosi ricordiamo Oscar Wilde, Jim Morrison, Chopin, Molière, Champollion (il decifratore dei geroglifici), Gioachino Rossini, Modigliani, Proust, Edith Piaf, il pianista Michel Petrucciani. Una delle tombe più visitate è quella del giovane Victor Noir, vittima di un delitto politico al tempo di Napoleone III. Lo ricorda una statua bronzea che a causa dell’esuberante gonfiore all’altezza dell’inguine ha dato origine all’originale gesto portafortuna, da parte delle donne nubili che ormai disperano di maritarsi, di strofinare proprio quel rigonfiamento. Fuori dal cimitero ci sono numerosi fiorai ed è possibile acquistare una cartina dettagliata del cimitero, con l’indicazione delle tombe più “famose”.
Saul Stucchi