Parafrasando la frase di un celebre film, possiamo dire che la valigia è vita. Le madri migranti dell’omonimo spettacolo in scena al Teatro Litta di Milano (fino al 17 gennaio 2010) non se ne servono semplicemente per portare con loro vestiti e oggetti personali: dalla valigia escono per “rinascere” qui da noi, nelle nuove famiglie che le ospitano. E come tutte le nascite anche la loro è accompagnata dal trauma del distacco e dalla consapevolezza che ora sono sole ad affrontare la vita. Le madri migranti arrivano da tutti i paesi del secondo e del terzo mondo per accudire i nostri figli, genitori, ammalati e invalidi. Travasano su di loro l’amore e l’affetto che non possono dare ai famigliari lasciati in patria. Del rapporto, ambiguo, intenso, problematico che si instaura tra lavoratrici straniere e datori di lavoro italiani (per usare un asettico linguaggio da modulo prestampato) parla il testo nato da un’idea di Maddalena Grechi e messo in scena per la regia di Anastasia Astolfi. Non ci si può aspettare uno spettacolo leggero e infatti le emozioni che suscita stringono lo stomaco e obbligano a guardare con occhi nuovi quest’aspetto della vita quotidiana a cui ci siamo velocemente abituati senza però averne pienamente compreso la portata e le conseguenze nel futuro prossimo. Le due brave attrici (la stessa Astolfi e Alessandra Fallucchi) danno voce e corpo al “rovescio della medaglia, tutto femminile, della globalizzazione”.

Le madri migranti si muovono in bilico dentro la valigia, la usano come ferro da stiro o come cuscino, la spingono come una carrozzina al parco giochi, si stringono tra loro sul ponte di una nave che pare galleggiare solo per miracolo, figurarsi attraversare il Mediterraneo! Le spinge, sempre avanti, il pensiero dei figli lasciati a casa a crescere senza di loro, e la volontà di dar loro un futuro migliore, migliore del loro, soprattutto; con la speranza che un giorno capiscano che “esiste un amore fatto di assenza costretta”. Quello che trovano è una società in perenne movimento che però ha smarrito la meta, fredda, indifferente alla sofferenza del vicino e sorda a quella degli stranieri, considerati semplici strumenti di lavoro come gli schiavi di epoche ritenute – a torto – ormai archiviate.
Saul Stucchi
Informazioni
Lo spettacolo supporta Fondazione Pangea e la campagna Sostieni una Mamma. Sostieni il Futuro che garantisce alle mamme più povere delle comunità in cui l’associazione opera alfabetizzazione, formazione professionale e un microcredito, per costruire un domani migliore per sé e per i propri figli.
Informazioni:
www.pangeaonlus.org

MADRI MIGRANTI
Dall’8 al 17 gennaio 2010
Da un’idea di Maddalena Grechi
Regia Anastasia Astolfi
Con Anastasia Astolfi e Alessandra Fallucchi
Scene e luci Sarah Marugàn
Organizzazione Enrica Lo Coco
Teatro Litta
Sala La Cavallerizza
Corso Magenta 24
Milano
Repliche: dal martedì al sabato ore 21.00; domenica ore 17.00
Lunedì riposo
Biglietto: intero € 12; ridotto € 9
Info e prenotazioni: tel. 0286454545
promozione@teatrolitta.it