Che il XX sia il secolo per antonomasia della guerra è un’affermazione universalmente condivisa, ma, avvallandola, soprattutto si pensa ai due grandi conflitti mondiali e, pertanto, ai suoi primi cinquant’anni. In realtà, considerando nell’insieme la seconda metà del Novecento sul piano mondiale, ritroviamo la guerra non solo quasi continuativamente presente, ma per determinate aree non meno dirompente delle guerre mondiali.
Se la Società delle Nazioni non fu il deterrente contro la guerra che il presidente Wilson aveva immaginato al termine della Prima guerra mondiale, l’Onu si rivelerà del tutto impotente o quasi nel corso dei lunghi decenni della ‘guerra fredda’ prima e, poi, diremmo in modo anche più evidente, dopo la caduta del “muro di Berlino”. Persino l’Europa, devastata fin quasi alle fondamenta dalle due guerre mondiali, assisterà alla ricomparsa della guerra all’interno dei suoi confini quando, negli anni Novanta, divamperanno terribili conflitti nei territori della ex Jugoslavia. D’altra parte dal punto di vista dell’uso della guerra come strumento per dirimere le controversie si può dire che il XX secolo si proietti nel XXI senza soluzioni di continuità e veri salti di qualità (e da questo punto di vista si rivela un secolo ‘lungo’).
Per l’Italia il rigetto della guerra, dopo le guerre di aggressione fasciste e il disastro della Seconda guerra mondiale, è inscritto senza ambiguità nell’art. 11 della Costituzione repubblicana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Ciò nonostante, dietro il labile schermo delle “missioni umanitarie multinazionali”, forti contingenti di militari italiani sono stati impegnati in modo dispiegato in conflitti armati, almeno a partire dai primi anni Novanta, e lo sono, come è noto, tuttora. Tutte le volte, all’inizio, si dice che la guerra durerà poco, pochissimo. Sono “radiose giornate”, si fa “solo per salire sul carro dei vincitori”, è “un’operazione chirurgica”. Ma non è così e le conseguenze della guerra vengono pagate a carissimo prezzo dalle popolazioni: povertà, miseria, gente in fuga da tragedie inumane, da eccidi e genocidi.
La rassegna proposta dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza offre una panoramica sulle guerre del Novecento e su quelle di questo secolo viste attraverso il cinema. In tutto una ventina di appuntamenti con film a soggetto e documentari, suddivisi in grandi capitoli e corredati da schede e in qualche caso accompagnati da presentazioni di storici e studiosi.
PROGRAMMA:
Le “radiose giornate” della Prima guerra mondiale
Giovedì 21 ottobre ore 18
Introduce Giaime Alonge
Prigionieri della guerra
di Yervant Gianikian e Angela Ricci-Lucchi, 1995, 64′
Sabato 22 ottobre ore 16
Orizzonti di gloria
di Stanley Kubrick, 1957, 86′
La Seconda guerra mondiale: le molteplici prospettive dello sguardo cinematografico
Sabato 30 ottobre ore 16
L’infanzia di Ivan
di Andrej Tarkovskij, 1962, 95′
Gioved’ 4 novembre ore 18
Introduce Eric Gobetti
Fascist Legacy
di Ken Kirby, versione italiana a cura di Massimo Sani, 1989, 100′
Sabato 6 novembre ore 16
L’arpa birmana
di Kon Ichikawa., 1956, 116′
Giovedì 11 novembre ore 18
Introduce Franco Prono
Come persi la guerra
di Carlo Borghesio, 1947, 90′
Sabato 13 novembre ore 16
Inside Buffalo
di Fred Kuwornu, 2008, 75′
La Corea
Giovedì 18 novembre ore 18
Introduce Gian Giacomo Migone
Corea in fiamme
di Samuel Fuller, 1951, 84′
Il Vietnam
Sabato 20 novembre ore 16
Dear America – Lettere dal Vietnam
di Bill Couturié, 1987, 87′
Sabato 27 novembre ore 16
Lontano dal Vietnam
di Claude Lelouch, Alain Resnais, Agnès Varda, William Klein, Joris Ivens, 1967,120′
Domenica 28 novembre ore 16
Sconfiggeremo il cielo. Trent’anni di guerra in Vietnam
di Daniele Cini, 1996, 73′ (Aamod)
I Balcani
Giovedì 2 dicembre ore 17
Introduce Mauro Ravarino
Rata Nece Biti (La guerra non ci sarà)
di Daniele Gaglianone, 2008, 180′
Sabato 4 dicembre ore 16
La polveriera
di Goran Paskaljevic, 1998, 102′
Domenica 5 dicembre ore 16
Mille giorni a Sarajevo
di Giancarlo Bocchi, 1994, 24′
Perchè le donne non fanno la guerra
di Manuela Pecorari e Nicola Nannavecchia, 2004, 58′
L’Afghanistan
Giovedì 9 dicembre ore 17
Rambo III
di Peter MacDonald, 1988, 101′
Venerdì 10 dicembre ore 16
Cargo 200
di Aleksej Balabanov, 2007, 89′
L’Iraq
Sabato 11 novembre ore 16
Sotto il cielo di Baghdad
di Mario Balsamo, 2002, 52′
FalluJa 2004
di Toshikuni Doi, 2005, 55′
La guerra: presente e prossimo futuro
Sabato 18 dicembre ore 16
La Quarta Guerra Mondiale
BigNoiseFilm, 2003, 70′
CENTO ANNI DI GUERRE AL CINEMA
Rassegna cinematografica
Dal 21 ottobre al 18 dicembre 2010
Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
Sala conferenze
Corso Valdocco 4/a
Torino
Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti