Nel ricco programma di spettacoli che il Teatro Real di Madrid ha messo a punto per festeggiare i suoi primi duecento anni (le celebrazioni sono già iniziate ma vivranno i momenti più intensi nel 2018) c’è anche una novità assoluta per il pubblico spagnolo: l’opera Das Liebesverbot (ovvero Il divieto d’amare) di Richard Wagner.
In Spagna infatti è stata rappresentata soltanto una volta in forma di concerto da camera. Quella del Teatro Real non è una scelta casuale, bensì un omaggio a William Shakespeare in occasione dei quattrocento anni dalla morte: la trama del libretto dell’opera è infatti ispirata alla commedia Misura per Misura del Bardo inglese.
Un peccato di gioventù
Disconosciuta dall’autore come “peccato di gioventù”, Das Libesverbot fu rappresentata soltanto una volta mentre lui era in vita: la seconda volta non si alzò nemmeno il sipario perché scoppiò una furiosa lite tra un cantante e il marito della primadonna: ah, la gelosia!
Per tenere la durata sotto le tre ore (di cui mezz’ora d’intervallo tra il primo e il secondo atto) questa nuova produzione del Teatro Real, in coproduzione con la Royal Opera House Covent Garden di Londra e il Teatro Colón di Buenos Aires, ha subito qualche taglio che comunque non l’ha snaturata.
L’opera, del resto, per sopravvivere è in continua trasformazione ed evoluzione. Suonano qui a proposito le parole che Carlos Cuatrecasas, presidente del Círculo del Liceo, ha detto riguardo la storia del celebre teatro di Barcellona. Il critico musicale Roberto Herrscher le riporta nel suo libro El arte de escuchar (di cui parleremo tra qualche giorno):
I teatri d’opera sono santuari in cui si vive una liturgia molto speciale. Si ha cura che conservino un ambiente che non sia infranto da elementi lontani ed estranei all’opera.
La combinazione tra ambizione a rinnovare (fino a stupire) per conquistare nuovo pubblico e la cautela nel conservare i fondamenti dell’arte sono evidenti in questo allestimento. Del resto aveva perfettamente ragione Mahler quando diceva che “la tradizione è la custodia del fuoco, non l’adorazione della cenere”.
I calorosi applausi alla fine della rappresentazione sono la prova che l’esperimento è riuscito e che il pubblico ha gradito questo Liebesverbot. Forse i sacerdoti del culto wagneriano avranno storto il naso, ma non hanno manifestato apertamente il loro disappunto…
L’amore ai tempi di Twitter
Quando attaccano le prime note compare sul tendone del sipario Wagner, a mezzobusto nell’elaborazione grafica di un celebre ritratto (grazie al lavoro di Luke Halls). Occhieggia, sorride e muove le labbra; tutto contento fischietta l’allegra ouverture, inarcando le sopracciglia come Fonzie di Happy Days.
La volontà del direttore di scena Kasper Holten è chiara fin dall’inizio: smitizzare il mito del Wagner di Bayreuth che lo stesso compositore tedesco ha contribuito a creare.
E allora spazio ai social media! Ecco che l’editto di Friedrich, reggente del Re di Sicilia, liberticida perché impone la soppressione del carnevale e la chiusura di tutte le osterie e degli altri luoghi di piacere, viene diffuso via Twitter, mentre Claudio, dopo essere stato imprigionato, parla con la sorella Isabella via telefonino…
Che la vicenda sia ambientata a Palermo lo indicano soltanto i cartelloni pubblicitari che campeggiano nella scenografia curata da Steffen Aarfing. I personaggi indossano vestiti contemporanei e Angelo addirittura una pelliccia con tanto di cappello di pelo tipo il copricapo ebraico “shtreimel”.
Doppia vita
Il registro comico, anzi farsesco, è mantenuto per tutta l’opera e di fatto il carnevale che è stato virtualmente proibito da Friedrich si vive spassosamente sul palcoscenico. Mariana, novizia per costrizione, dimostra più volte la scarsa propensione a concentrarsi nella preghiera, più interessata al sacchetto di patatine che la consorella Isabella le sottrae tutta compita.
Ciascuno nella sua cella, i monaci prima pregano, poi si danno ai fatti propri: uno sfoglia un settimanale di gossip, un altro spolvera, un terzo fa esercizi ginnici e un quarto si lima le unghie! Tutti hanno (abbiamo) una doppia vita: pubblica e privata, alla luce del sole e nel segreto della nostra stanza.
“Le afflizioni di una donna vengono sempre dall’amore”, dice Mariana e lo stesso vale per gli uomini, a vedere come lo sbirro Brighella prima e lo stesso Friedrich dopo si consumano d’amore rispettivamente per la disinibita Dorella e per la casta Isabella.
Per quanto riguarda la prova vocale, mi pare che in generale le donne se la siano cavata meglio dei colleghi maschi. Bravissime Sonja Gornik nei panni di Isabella e Maria Miró come Mariana; altrettanto bravi Martin Winkler come Brighella e Leigh Melrose nel ruolo di un arrapato Friedrich che gioca licenziosamente con il martelletto da giudice e mima strusciamenti con l’orsacchiotto, mentre non mi ha convinto il Luzio di Peter Bronder.
La musica non è quella creata dal Wagner “Wagner”, il compositore della maturità e dei capolavori immortali (tra cui il Parsifal, in cartellone il prossimo aprile), ma l’orchestra ben diretta da Ivor Bolton ha dato buona prova in tutti i settori.
Saul Stucchi
Foto: © Javier del Real / Teatro Real
- La soprano Sonja Gornik (Isabella)
- La soprano María Hinojosa (Dorella) e il baritono Martin Winkler (Brighella)
- Il baritono Leigh Melrose (Friedrich) e la soprano Sonja Gornik (Isabella)
Das Liebesverbot – Il divieto d’amare
di Richard Wagner
Libretto di Richard Wagner, basato sulla commedia Misura per misura di William Shakespeare
Dal 19 febbraio al 5 marzo 2016
Coro e Orchestra Titolari del Teatro Real
(Coro Intemezzo / Orchestra Sinfonica di Madrid)
Direzione musicale: Ivor Bolton
Direzione di scena: Kasper Holten
Scenografia e costumi: Steffen Aarfing
Coreografia: Signe Fabricius
Elaborazione video: Luke Halls
Luci: Bruno Poet
Direzione del coro: Andrés Máspero
Friedrich: Christopher Maltman (Feb. 19, 22, 25, 28 · Mar. 3, 5)
Leigh Melrose (Feb. 27 · Mar. 1, 4)
Luzio: Peter Lodahl (Feb. 19, 22, 25, 28 · Mar. 3, 5)
Peter Bronder (Feb. 27 · Mar. 1, 4)
Claudio: Ilker Arcayürek (Feb. 19, 22, 25, 28 · Mar. 3, 5)
Mikheil Sheshaberidze (Feb. 27 · Mar. 1, 4)
Antonio: David Alegret
Angelo: David Jerusalem
Isabella: Manuela Uhl (Feb. 19, 22, 25, 28 · Mar. 3, 5)
Sonja Gornik (Feb. 27 · Mar. 1, 4)
Mariana: Maria Miró
Brighella: Ante Jerkunica (Feb. 19, 22, 25, 28 · Mar. 3, 5)
Martin Winkler (Feb. 27 · Mar. 1, 4)
Danieli: Isaac Galán
Dorella: María Hinojosa
Pontio Pilato: Francisco Vas
TEATRO REAL
Plaza de Isabel II
Madrid
Info:
www.teatro-real.com