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Voi siete qui: Teatro & Cinema » Al Teatro Parenti “Il piacere dell’onestà” di Pirandello

9 Maggio 2019

Al Teatro Parenti “Il piacere dell’onestà” di Pirandello

Alla Sala Grande del Teatro Franco Parenti di Milano è in cartellone fino al 12 maggio “Il piacere dell’onestà” di Pirandello. Uno spettacolo che consiglio vivamente perché si tratta di 100 minuti di gran teatro, risultato della felice combinazione di tre elementi che non sempre si trovano sul palcoscenico: un testo di altissimo livello, una regia chiara e decisa, firmata da Liliana Cavani, e l’ottima interpretazione di un gruppo ben affiatato di attori.

Geppy Gleijeses e Vanessa Gravina ne "Il piacere dell'onestà" di Pirandello, diretto da Liliana Cavani

Su tutti Geppy Gleijeses che incarna un Angelo Baldovino compassato e micidiale (micidiale soprattutto perché compassato, anche se poi, alla fine, anch’egli perderà la testa, scoprendosi impigliato nella ragnatela che ha tessuto con tanta maestria e pazienza). Per tentare di rimediare al fallimento della sua vita, ha accettato il ruolo di marito “posticcio” della bella Agata, che Vanessa Gravina impersona con grazia e misura.

Lei aspetta un figlio dall’amante, il Marchese Colli a cui Leandro Amato dà una carica di esuberanza ben calibrata. A proporre Baldovino come soluzione è stato l’amico Maurizio Setti, cugino del marchese. Lo interpreta Maximilian Nisi, attento a esprimere tutte le sfumature di un personaggio che in qualche modo è spettatore al riparo da eventuali ripercussioni, come il lucreziano osservatore del mare in tempesta, al sicuro sulla riva. Il momento in cui racconta al marchese la visione cartesiana di Baldovino è uno dei più intensi dello spettacolo.

Ben più coinvolta è la madre di Agata, la brava Tatiana Winteler. Nel bell’interno borghese disegnato da Leila Fteita e illuminato da Luigi Ascione, invece che dipanarsi s’aggroviglia la storia della coppia clandestina. Anzi, la “cosa”, per usare il termine pirandelliano. La “cosa” necessariamente cambierà, perché cambieranno i protagonisti, l’atteggiamento di ciascuno di essi, sacrificati sull’altare delle apparenze. Ragione, onestà e verità, quando vengono calate nel mondo della realtà, subiscono una sorta di reazione chimica che le tramuta in altro.

Vanessa Gravina e Geppy Gleijeses ne "Il piacere dell'onestà" di Pirandello

Baldovino non ha più niente da perdere e acconsente a indossare la maschera di marito purché gli altri stiano al gioco, rispettando le regole che egli impone. L’onestà è un’astrazione assoluta e lui per viverla, per incarnarla, deve necessariamente comportarsi da tiranno. Diventare arbitro e giudice dei comportamenti altrui, dirigere ed emendare la condotta di quelli che ormai sono suoi complici. Anche la disonestà ha le proprie regole, che vanno rispettate, a salvaguardia delle apparenze.

Gli attori ricevono gli applausi del pubblico dopo la recita de "Il piacere dell'onestà" di Pirandello

Sul palcoscenico parlano anche i corpi: calmo e misurato, il Baldovino di Gleijeses s’impadronisce lentamente dello spazio della scacchiera sulla quale sta metaforicamente giocando una partita contro il marchese che, da parte sua, si muove qua e là scattante e nervoso come un cavallo nelle mani di un giocatore che ha perso ormai lucidità.

Pur partendo in svantaggio, Baldovino prende subito l’iniziativa per non abbandonarla più. Sarà lui a dettare il ritmo, a fare la partita. Ha in mente un piano preciso e lo metterà in atto.

Ecco, veda, signor marchese: inevitabilmente, noi ci costruiamo. Mi spiego. Io entro qua, e divento subito, di fronte a lei, quello che devo essere, quello che posso essere – mi costruisco – cioè, me le presento in una forma adatta alla relazione che debbo contrarre con lei. E lo stesso fa di sé anche lei che mi riceve. Ma, in fondo, dentro queste costruzioni nostre messe così di fronte, dietro le gelosie e le imposte, restano poi ben nascosti i pensieri nostri più segreti, i nostri più intimi sentimenti, tutto ciò che siamo per noi stessi, fuori delle relazioni che vogliamo stabilire. – Mi sono spiegato?

Ma non è soltanto un freddo calcolatore. Baldovino è un uomo. E come l’usuraio Shylock de Il mercante di Venezia di Shakespeare, messo alle strette, libera dal profondo dell’anima il suo lamento: “Ho anch’io infine la mia povera carne che grida! Ho sangue anch’io, nero sangue, amaro di tutto il veleno dei miei ricordi…”.
Che spettacolo “Il piacere dell’onestà”!

Saul Stucchi

Dal 2 al 12 maggio 2019

Il piacere dell’onestà

di Luigi Pirandello
regia Liliana Cavani
con Geppy Gleijeses, Vanessa Gravina, Leandro Amato, Maximilian Nisi, Tatiana Winteler, Mimmo Mignemi, Brunella De Feudis

Durata: 1 ora e 40 minuti

Orari:
Giovedì 9 maggio h 21:00
Venerdì 10 maggio h 20:00
Sabato 11 maggio h 20:30
Domenica 12 maggio h 16:15

Biglietti:
Prime file 38 € + prev.
Secondo e terzo settore: intero 30 € + prev.; ridotto 18 € + prev.
Quarto settore: intero 20 € + prev.; ridotto 15 € + prev.

Teatro Franco Parenti 
Via Pier Lombardo 14
Milano

Informazioni:

www.teatrofrancoparenti.it


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