Anche se non presenta le “Wonderful Things” che Howard Carter intravide il 26 novembre 1922 nel foro praticato nella porta murata della tomba di Tutankhamon, la mostra “Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience®” garantisce un’esperienza più che godibile. È allestita al Palazzo Reale di Milano, dove rimarrà aperta dal 5 marzo al 14 giugno 2020.

Punto di forza di questa produzione promossa da Comune di Milano|Cultura, Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei e Laboratoriorosso di Sandro Vannini, è la sua natura “ibrida” che mescola in modo intelligente la parte “experience” multimediale con quella espositiva più tradizionale. Questo sapiente mix di componenti consente ai visitatori di immergersi in un intenso percorso che è insieme un viaggio nel tempo e nell’oltretomba egizio, per emergerne istruiti e divertiti (non dovrebbero servire a questo le mostre?).
La validità dell’insieme è garantita da un comitato scientifico di alto livello con a capo Miroslav Barta. Lo compongono Zahi Hawass (l’egittologo più famoso d’Egitto, se non del mondo), Christian E. Loeben, Liam McNamara e Gabriele Pieke.
Viaggio oltre le tenebre
Il viaggio inizia dalle necropoli tebane, attraversa una dimensione virtuale e si conclude nell’oltretomba. Qui un destino del tutto diverso rispetto agli altri uomini attendeva il faraone. Mentre i figli della terra proseguivano nell’aldilà l’attività lavorativa che li occupava in vita (se scriba eri, scriba saresti stato per l’eternità. Ovviamente andava peggio ai poveri contadini…), il figlio del sole ogni notte aiutava il padre a rinascere, per riportare la luce al mondo all’alba di ogni giorno.

Questo viaggio è raccontato prima di tutto attraverso una guida audio – le cuffie sono comodissime, non i soliti auricolari usa e getta – che va di pari passo con grandi proiezioni immersive (34 sono i proiettori laser di ultima generazione impiegati nell’installazione). La parte centrale del percorso, sempre con il supporto dell’audioguida, è invece costituita da alcune sale in cui sono esposti pezzi prestati dal Civico Museo Archeologico di Milano, dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze e da alcune collezioni private.
In totale una settantina di reperti, tra ushabti, steli, frammenti di decorazioni parietali, statue e amuleti. Sono disposti in teche che richiamano le casse in legno in cui gli egittologi sistemavano (e forse ancora sistemano) gli oggetti rinvenuti durante gli scavi. L’allestimento vede anche gradoni che richiamano le piramidi (si parva licet). Ecco allora la falsa-porta di Nebi datata alla VI dinastia, un frammento di papiro ieratico con il “Giornale della Necropoli”, redatto nel nono anno di regno di Ramses IX e un bel frammento di decorazione parietale proveniente da una tomba ramesside.
Il marchese Busca buggerato
Ad attirare l’attenzione è però sicuramente il cosiddetto “Sarcofago Busca”, dal nome del marchese Carlo Ignazio Arconati Busca Visconti che lo acquistò durante il suo soggiorno in Egitto nel 1826. I mercanti locali glielo vendettero completo di mummia. Peccato che le due parti del sarcofago risalgano a epoche differenti e ancora diversa sia la datazione del corpo! Insomma: tre “pezzi” distinti assemblati da venditori senza scrupoli.

Molto interessante anche il “Papiro Busca” con il “Libro per Uscire al Giorno del Superiore degli artisti Ptahmes”, datato agli inizi della XIX dinastia, prestato dalla Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. L’agile catalogo a corredo della mostra, curato da Francesco Tiradritti, è utile – oltre che per le belle illustrazioni – perché vi si ritrova l’indicazione dei 23 capitoli presenti sul recto del papiro: dal 152 intitolato “Costruire il palazzo che è sulla terra” al 146 “Inizio delle formule per i portali della Casa di Osiride” (il 149 è senza titolo), passando per 42 “Guarire le ferite che sono state inferte a Eracleopoli”.
Akhenaton e Tutankhamon
Dal Civico Museo Archeologico di Milano arrivano alcune statuine funerarie in faïence e la parte superiore della figurina funeraria di Petamenofi in granito.

L’Amon di Hannover è una bella statua di divinità in pietra calcarea rinvenuta nel tempio funerario di Metuhotep II a Deir el-Bahri, concessa dalla Fondazione Fritz Beherens e dal Museo August Kestner di Hannover che l’ha in prestito permanente. I tratti del volto di Amon sono quelli del giovane Tutankhamon. La statua fa parte di un ristretto, ma molto interessante, nucleo di pezzi dedicati al periodo amarniano e al successivo ritorno all’ortodossia politeista sotto Tutankhamon. In una teca si ammirano due testine di figurine funerarie di Akhenaton in quarzite dipinta e un frammento di oggetto a nome di Tutankhamon.
Dall’11 marzo al 20 dicembre il Civico Museo Archeologico di Milano ospiterà invece la mostra “Sotto il cielo di Nut. Egitto divino”, con un percorso espositivo in quattro sezioni nelle quali sono suddivisi qualcosa come 150 oggetti selezionati non solo dallo stesso Museo, ma anche da altre raccolte pubbliche italiane, da Torino a Pavia, da Bologna a Firenze e Trieste. Ma ne riparleremo.
Saul Stucchi
Didascalie:
- RealExperience
©Laboratoriorosso - Amuleto a forma di avvoltoio, data non precisabile
Bronzo e foglia d’oro, h 1,6 cm
Museo Archeologico di Firenze, Polo Museale della Toscana - Testa di figurina funeraria di Akhaneton, ca 1333 a.C.
Quarzite dipinta, h 7,6 cm
Collezione privata
Foto di Saul Stucchi - “Papiro Busca”, c.a. 1300 a.C., particolare
papiro, h 18,5 x 671 cm
Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore, Milano
Viaggio oltre le tenebre
Tutankhamon RealExperience
Informazioni sulla mostra
Dove
Palazzo RealePiazza del Duomo 12, Milano
Quando
Dal 5 marzo al 14 giugno 2020Orari e prezzi
Orari: lunedì 14.30 – 19.30martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30
giovedì e sabato 9.30 – 22.30
La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti: open 16 €; intero 14 €; ridotto 10 €