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Voi siete qui: Arte » Bacon, Freud & Co. in mostra al Chiostro del Bramante

9 Novembre 2019

Bacon, Freud & Co. in mostra al Chiostro del Bramante

Londra anni ’50. L’ombra cupa del conflitto mondiale appena concluso, che tante cicatrici ha lasciato negli edifici e nelle coscienze, ancora si aggira nella capitale del Regno dei Windsor.

Il malessere che turba gli animi degli inglesi è per Francis Bacon motivo di ispirazione, nonché specchio del proprio delirio incipiente. Insieme ai dipinti del pittore irlandese, possiamo ammirare le opere di altri suoi contemporanei che si possono ricomprendere nella definizione di Scuola di Londra: Lucian Freud, Frank Auerbach, Michael Andrews, Leon Kossoff e Paula Rego.

Francis Bacon, Seated Figure (CR 61-16), 1961, Oil paint on canvas, 1651 x 1422 mm. Tate: Presented by J. Sainsbury Ltd 1961 © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved by SIAE 2019. Photo: © Tate, 2019

Una rilevante porzione delle loro opere è presentata nella splendida cornice del Chiostro del Bramante, a Roma. L’esposizione ci guida mirabilmente nel mondo degli artisti, qui il buio diventa l’espediente narrativo del dramma collettivo ed interiore. Il coprifuoco, la distruzione. Il percorso narrativo fatto di teste deformate dall’urlo, dalla morte ma mai da un sorriso (“L’urlo mi viene bene, ma ho molti problemi con il sorriso” scrive Bacon”), e da corpi allibiti, rivoltati o segnati, ci guida con la musica. L’audioguida è uno strumento necessario (NB: incluso nel prezzo del biglietto) per fare il salto musicale ed emotivo nel dopoguerra.

Ciascuno con il proprio riconoscibilissimo stile, questi artisti raffigurano l’essere umano nella propria fragilità, inerme davanti al corso degli eventi e rassegnato alle proprie debolezze.

Paula Rego, The Dance, 1988, Acrylic paint on paper on canvas, 2126 x 2740 mm. Tate: Purchased 1989. © The Artist, courtesy Marlborough London. Photo: © Tate, 2019

La nudità, ricorrente in numerosi quadri di Freud, non è quindi ricerca estetica o erotica, ma evocazione dell’imperfezione e del tormento dell’individuo collocato nel proprio tempo. Nessun elemento è di maniera, ogni raffigurazione trasuda l’angoscia dell’essere umano, inadeguato, solo e spaventato.

Tra le opere di Bacon, “L’urlo”, trasmette con estrema efficacia la sgradevole sensazione di disperazione che poi ritroviamo, trent’anni dopo, nei testi di Roger Waters per “The wall”, e istoriati da Gerard Scarfe (che, opinione di chi scrive, si è ispirato più al pittore irlandese che al norvegese Edvard Munch per ideare il personaggio di Pink del film di Alan Parker ispirato al disco dei Pink Floyd).

Appena varcata la soglia della successiva sala, perfino l’idillio di un padre che si immerge con la giovane figlia in un lago di montagna è rotto dall’inquietudine. La morsa del ghiaccio sulle sponde e l’acqua, non cristallina bensì nera e imperscrutabile, avvolgono i protagonisti. La cupezza delle acque è l’indubbia allusione di Michael Andrews ai pericoli che la bambina dovrà affrontare crescendo. Anche in questo caso, è repentino il collegamento con il brano “The thin ice” (Il ghiaccio sottile), seconda traccia di “The wall”, in cui Roger Waters parla al piccolo Pink dicendogli “Se ti capitasse di pattinare sul ghiaccio sottile della vita moderna, recando con te lo sguardo rancoroso di milioni di occhi colmi di lacrime”.

Tutto ciò per dire che Waters, il quale non conobbe mai il padre morto al fronte, consumò la propria infanzia nella capitale inglese nello stesso periodo in cui Bacon e sodali raggiungevano la notorietà e, come loro, respirò le medesime atmosfere inquiete e riconobbe sulla propria pelle le ferite incancellabili del conflitto mondiale.

Lucian Freud, Girl with a Kitten, 1947, Oil paint on canvas, 410 x 307 x 18 mm. Tate: Bequeathed by Simon Sainsbury 2006, accessioned 2008 © Lucian Freud Archive / Bridgeman Images. Photo: © Tate, 2019

Conflitto che si specchia anche negli occhi spaventati di Kitty, la compagna di Bacon raffigurata mentre stringe nella mano il collo di un gattino, in inglese appunto “kitten”. “Girl with a kitten”, questo è l’ennesimo labirinto figurativo che il pittore utilizza per rendere in modo amplificato il terrore riconoscibile sia negli occhi della ragazza che in quelli dell’animaletto che teme, stretto alla gola, per la propria vita.

Ancora una volta, il Chiostro del Bramante, offre un tragitto tematico oltre che autoriale, innesca un percorso emotivo nel visitatore, che alla sua fine, è ancora contagiato da cupi umori.

Chiara Fioravanti e Simone Cozzi

Didascalie:

  • Francis Bacon
    Seated Figure (CR 61-16), 1961
    Olio su tela, 1651 x 1422 mm
    Tate: Presented by J. Sainsbury Ltd 1961
    © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved by SIAE 2019
    Photo: © Tate, 2019
  • Paula Rego
    The Dance, 1988
    Acrilico su carta su tela, 2126 x 2740 mm
    Tate: Purchased 1989
    © The Artist, courtesy Marlborough London
    Photo: © Tate, 2019
  • Lucian Freud
    Girl with a Kitten, 1947
    Olio su tela, 410 x 307 x 18 mm
    Tate: Bequeathed by Simon Sainsbury 2006, accessioned 2008
    © Lucian Freud Archive / Bridgeman Images
    Photo: © Tate, 2019

Bacon | Freud. La scuola di Londra

Dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020

Orari: da lunedì a venerdì 10.00 – 20.00
Sabato e domenica 10.00 – 21.00
La biglietteria chiude un’ora prima

Biglietti (audioguida compresa): intero 15 €; ridotti 12 / 10 / 8 €

Chiostro del Bramante
Via della Pace
Roma

Informazioni:
Tel. 06.68809036
www.chiostrodelbramante.it

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Info Simone Cozzi

Una laurea in Economia e Commercio, una passione per la scrittura, la fotografia, la musica. Ha pubblicato con Panda Edizioni: La pace inquieta, Doppio strato, Lo spazio torbido e Il buio è prossimo. Informazioni sull'autore Simone Cozzi.

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