Fino al prossimo 9 febbraio al Teatro Out Off di Milano si potrà assistere allo spettacolo El Marchionn e La Ninetta: Carlo Porta nel mondo degli ultimi che ha debuttato in prima nazionale il 14 gennaio. È diretto da Lorenzo Loris che ne ha realizzato anche le scene insieme a Luigi Chiaromonte e Gianluca Sesia, quest’ultimo autore delle foto che qui vedete.

Si tratta di un dittico che accosta due componimenti del più importante poeta milanese, la cui vita si è dispiegata per un arco temporale quasi sovrapponibile a quello di Napoleone: di sei anni più giovane dell’Empereur nonché Re d’Italia, anche Porta si è spento nel fatale 1821, appena quarantacinquenne.
I pannelli che lo compongono sono rispettivamente Él lamént del Marchiòn d’ì gàmb avèrt (Lamento di Melchiorre dalle gambe sbilenche), scritto nel 1816, e La Ninetta del Verzee (La Ninetta del mercato), di due anni prima.
Loris li mette in scena nella traduzione in rima italiana di Patrizia Valduga, integrata con alcuni (molti) versi originali in dialetto milanese. Si può dire che l’italiano chiosa e affianca il dialetto meneghino, lingua madre dei due protagonisti, talmente diversi tra loro da essere speculari.
Un ottimo Mario Sala interpreta un sempliciotto, un allocco che si fa menare per il naso dalla donna per cui ha perso la testa, la Tettona (ma anche menare di botte dai suoi tanti amanti). È un inguaribile ingenuo che non si dà mai per vinto, anche contro l’evidenza dei tradimenti di lei. È talmente malmesso da indossare le scarpe nel piede sbagliato.
Ma in fondo in fondo è una pasta d’uomo in cerca di una persona meritevole del suo amore. Nella ricerca combatte contro la “vampa de calùr”, mentre gliene capitano di ogni e lui ce le racconta, senza vergogna, continuando a muovere le mani su e giù per il suo grembiule da ciabattino. Ne accompagnano i patimenti d’amore le note alla chitarra suonate da Tommaso Di Pietro.
A specchio rispondono i lamenti d’amore della povera Ninetta, un’altrettanto brava Elena Callegari che nel secondo pannello si lascia andare a una sboccatissima confessione con l’amante muto impersonato da Di Pietro (belli i costumi di Nicoletta Ceccolini, ma non sono quelli che vedete nelle foto).

Diversi gli spunti di riflessione che i due componimenti propongono. Il primo a emergere è, almeno per quanto mi riguarda, l’arditezza del testo del Porta, capace di provocare le risate ma anche qualche rossore – anche solo metaforico – a oltre due secoli di distanza.
Trascrivo qui giusto quattro versi con cui Ninetta sintetizza il “passaggio del Rubicone”, se mi permettete la metafora:
“Ona voeulta poeù rotta che l’è stada
no gh’è staa pù resguard né pù respett.
Via ona ciavada on’altra gran ciavada,
no se fava olter facc che quel giughett..”
E qui passiamo al secondo spunto: “ciavada” (scopata, per chi non comprenda il milanese) è uno di quei termini che, disseminati in entrambi i componimenti, mi hanno fatto pensare alle opere teatrali di Giovanni Testori, in particolare i Tre Lai: Cleopatràs, Erodiàs e Mater strangosciàs (ne potete leggere diverse recensioni qui su ALIBI). È possibile dunque coglierne “dal vivo” – nella parola parlata in scena – l’ascendenza e confrontarne l’uso e la resa.
Un altro spunto è dato dal lavoro degli Allievi del Corso di Musica per l’immagine della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado che hanno realizzato le musiche originali, a cominciare dall’ouverture baroccheggiante che apre il primo pannello.
Hanno fatto un ottimo lavoro e gli applausi del pubblico sono anche per loro. Ma naturalmente il merito più grande è dei due interpreti Sala e Callegari, oltre che del Porta, un autore da riscoprire, se non proprio da scoprire!
Saul Stucchi
Foto di Gianluca Sesia
El Marchionn e la Ninetta:
Carlo Porta nel mondo degli ultimi
Traduzione di Patrizia ValdugaCon Elena Callegari e Mario Sala
Con la partecipazione di Tommaso Di Pietro
Regia di Lorenzo Loris
Musiche originali degli Allievi del “Corso di Musica per l’immagine” della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado: Andrea Bevilacqua, Matej Sancin, Fabrizio Zirilli
Scene Lorenzo Loris, Luigi Chiaromonte, Gianluca Sesia
Interventi pittorici Giovanni Franzi
Costumi Nicoletta Ceccolini
Luci Luigi Chiaromonte
Produzione Teatro Out Off
Informazioni sullo spettacolo
Dove
Teatro Out OffVia Mac Mahon 16, Milano
Quando
Dal 14 gennaio al 9 febbraio 2025Orari e prezzi
Orari: martedì e giovedì 20.30mercoledì, venerdì e sabato 19.30
domenica 16.00
lunedì riposo
Biglietti: da 7 € a 20 € più commissioni