Le indulgenze di Pascale Kramer (traduzione di Luciana Cisbani, Nutrimenti) è un romanzo ambientato in Svizzera, tra il 1977 e il 2016, e ruota attorno a una relazione incestuosa tra Clémence, 18 anni, e suo zio Vincent, 43 anni. I modelli morali tradizionali convivono con il maggio ’68.
Attraverso il punto di vista di alcuni personaggi femminili, viene messo in luce il sistema familiare che circonda Vincent, lo zio. C’è Nancy, la madre di Vincent e la nonna di Clémence. Moderna e indipendente, fuma Dunhill, guida l’auto e non nasconde la sua preferenza per Vincent a scapito degli altri due figli. È spietata con Anne-Lise, che ha sposato Vincent.
Quando Anne-Lise ‒ forse il personaggio più osteggiato del romanzo ‒ tenta di andarsene, viene rimessa al suo posto: «Non si divorzia per cose stupide», le dice Nancy, «Vincent sembrava davvero sconvolto per tutto il tempo, non può bastarti?», pensa la cognata di Anne-Lise.
Al centro della storia c’è Clémence, la nipote ginnasta, la cui adolescenza è segnata dalla sclerosi multipla della madre. Dall’età di tredici anni, turbata da un episodio ambiguo, matura una passione romantica per lo zio. Una passione che viene, dopo un po’, consumata.

Tutti intorno a loro percepiscono la passione della giovane per lo zio, ma nessuno interviene. A diciotto anni, rispondendo al gioco “innocente” di Vincent, è lei a fare il primo passo. Ne segue una relazione fatta di episodi, durata alcuni anni e che occupa il centro della sua vita prima che Clémence incontri un altro uomo, di vent’anni più grande di lei, con il quale costruisce un rapporto equilibrato. Rifiutata dai genitori, si allontana. La rabbia di Clémence è diretta contro i suoi, non contro Vincent.
Vincent, dal canto suo, vive in uno stato di innocenza infantile. Si credeva incapace di fare del male e deve essersi rimproverato poco più che una colpevole debolezza di fronte alle sue avances e alla sua passione adolescenziale. Nella famiglia i suoi bisogni sono sacri. Le risposte da fornire per soddisfarli sono il frutto del lavoro costante di tutti coloro che li circondano. «Gli uomini [come Vincent] hanno bisogni che devono essere soddisfatti», dice Nancy parlando di Vincent.
Gli altri due fratelli, Jean-Philippe e François, pur partecipando al sistema, non godono di alcun privilegio. Vincent è un uomo che ama le donne, tutto qui.
Nel romanzo (e nella vita degli altri) Vincent arriva, poi se ne va di corsa. Gioca a sedurre. È sempre gioioso, precipita in stati prostrazione che tutti sono pronti a risollevare.
La Kramer lo ritrae come un personaggio vitale. Clémence ‒ che vive nella sclerosi multipla della madre e nell’austerità di un padre devoto alla moglie ma cieco nei confronti della figlia ‒ trova in lui un bagliore di vita. L’importante è mantenere le apparenze.
Di questa storia Clemence ricorderà la felicità folle, che si è impossessata di lei. Anche di Vicent manterrà un buon ricordo e giustificherà le frequenti indelicatezze, le vigliaccherie, le bugie del suo ex amante. Clémence terrà testa alla famiglia che, una volta scoperta la storia tra lei e lo zio, la vorrebbe una donna addolorata e pentita.
La rivolta contro Vincent non viene da Clémence, ma da Sofia, la figlia di Vincent, erede della fiducia di suo padre e «l’unica che [da lui] non si sia lasciata sedurre». Questa rivolta nasce quando scopre che suo padre, ottantenne, «ha fatto proposte a molte delle sue apprendiste, ragazze di cinquant’anni più giovani di lui». Uno di loro «ha ampie prove di molestie». E, al funerale di Vincent, decide di non ignorare questo aspetto della personalità di suo padre.
Kramer riflette sui concetti di responsabilità e volontà. Il suo romanzo non si limita a descrivere il desiderio stesso di Clémence, ma ne spiega le cause: genitori troppo presi dalla malattia.
Sono le donne, in questo romanzo, a portare tutto il peso della responsabilità. Le protagoniste femminili portano su di sé il peso del senso di colpa o lo trasmettono alla giovane ragazza. Vincent, dal canto suo, non pratica alcun autoesame e sembra sentirsi innocente. Mentre Clémence subisce il rifiuto dei suoi genitori.
Attraverso il romanzo, Kramer si sforza di far luce sulle ambiguità, di identificare le contraddizioni, di accettarle e anche di negoziare con un passato che non si cancella. E tra le sue parole fa capire come il peso della responsabilità morale che grava sulla pelle delle donne di generazione in generazione debba essere ridistribuito.
Claudio Cherin
Pascale Kramer
Le indulgenze
Traduzione di Luciana Cisbani
Nutrimenti
2024, 208 pagine
18,05 €