Sarà proiettato nelle sale italiane soltanto nelle date del 10, 11 e 12 febbraio 2020 il docu-film “Impressionisti segreti”, prodotto da Ballandi e Nexo Digital e diretto da Daniele Pini.
Perché “segreti”? Perché le opere che vi compaiono sono proprietà di collezionisti privati e dunque solitamente inaccessibili al grande pubblico. Solo in rare occasioni è possibile ammirarle e una di esse è la mostra attualmente in corso al Palazzo Bonaparte di Roma (prodotta da Arthemisia, rimarrà aperta fino all’8 marzo. Anzi: è stata prorogata fino al 3 maggio, visto il successo di pubblico che sta avendo).

Il documentario è dedicato proprio a questa esposizione che raccoglie cinquanta opere degli Impressionisti: da Monet a Cézanne, da Manet a Sisley e Signac, passando per Caillebotte e Berthe Morisot.
Appassionato di cose napoleoniche, chi scrive queste righe è rimasto affascinato per prima cosa dalla sede espositiva. Palazzo Bonaparte, infatti, si è aperto al pubblico con questa iniziativa. Era la dimora di Letizia Ramolino, madre di Napoleone. L’Imperatore, invece, non mise mai piede nella Città Eterna. Aveva pur ordinato di adeguare il Quirinale al suo gusto sfarzoso in vista di un soggiorno, ma questo non sarebbe mai avvenuto, causa la disfatta di Russia…

Gli appassionati d’arte, invece, si potranno concentrare sullo splendore delle opere esposte, raccontate dalle due curatrici della mostra. La storica dell’arte Claire Durand-Ruel è la pronipote del mercante d’arte Paul Durand-Ruel. A un certo punto la si vede davanti al ritratto della bisnonna, Madame Joseph Durand-Ruel.
Marianne Mathieu è direttrice scientifica delle collezioni del Musée Marmottan Monet di Parigi.
Insieme a loro ci sono ad accompagnare i visitatori per le sale del percorso altre guide d’eccezione, ciascuna con un particolare e originale apporto dal rispettivo ambito professionale. Citiamo almeno la scrittrice Melania G. Mazzucco, gli storici dell’arte Alain Tapié e Sergio Gaddi (quest’ultimo, da assessore della cultura a Como aveva organizzato la grande mostra “La dinastia Brueghel” a Villa Olmo), il fotografo e regista Fabio Lovino.
Ma merita di essere menzionata anche la voce narrante perché è quella di Dario Penne, notissimo doppiatore, in particolare di Anthony Hopkins.
“Luce” è il termine chiave per descrivere l’arte degli Impressionisti. Naturale, dunque, che ricorra spesso nelle parole dei protagonisti, mentre la camera da presa indaga i particolari delle opere pennellata per pennellata, sfumatura per sfumatura.
Rimarranno negli occhi degli spettatori capolavori come “I figli di Martial Caillebotte” di Renoir, “Davanti alla psiche” della Morisot, lei stessa ritratta in tinte goyesche da Manet (“Ritratto di Berthe Morisot con la veletta”), “Vele e pini” di Signac, “Giardiniere davanti a un covone, tempo grigio, Éragny” di Pissarro…
Se non potete andare a Roma, andate al cinema.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Claude Monet
L’ile aux Orties, 1897
Olio su tela, 73,4 x 92,5 cm
Photo Peter Schälchli, Zürich - Camille Pissarro
Gardener standing by a Haystack, overcast sky, Eragny, 1899
Olio su tela, 60 x 73 cm
Isabelle and Scott Black Collection