Quando si riaccendono le luci in sala, per Toni Servillo ci sono soltanto elogi: la sua interpretazione in Una vita tranquilla si merita la lode, ma anche gli altri attori del cast vengono promossi dagli spettatori. Concordo. Mentre esco, però, rifletto sul quadro a tinte fosche che il regista Claudio Cupellini ha realizzato e mi ritrovo a pensare all’episodio biblico del sacrifico di Isacco, con la differenza che questa volta non è apparso miracolosamente tra i rovi un ariete che prenderà il posto del figlio tanto amato. Dio mette alla prova più dura, ma poi interviene un momento prima della tragedia. La camorra invece non perdona: non sa perdonare o più semplicemente non può perdonare. Che Rosario (Toni Servillo) abbia un passato criminale da cui è scappato e fa di tutto per nascondere lo si capisce fin dall’inizio, anche perché il regista gioca forse con eccessiva insistenza con i luoghi comuni sui meridionali immigrati in Germania. Così come si comprende subito che la storia non avrà un lieto fine: si tratta solo di cercare di indovinare quale binario imboccherà il treno verso l’inevitabile deragliamento. I due giovani killer saliti dalla Campania per freddare il manager di un’azienda impegnata nello smaltimento dei rifiuti finiscono per un imprevisto a suonare all’hotel che Rosario gestisce con la moglie tedesca. Lo chef cerca di convincersi che davvero siano lì per affari “puliti”, ma non riesce a mentire a se stesso e in fondo non fa che aspettare che la tragedia si compia.
Non è però disposto a mettere in pericolo la sua famiglia, la sua nuova famiglia. Se a minacciarla fosse un nemico alla sua portata, non dovrebbe fare altro che imbracciare il fucile e sparare, come fa nelle battute di caccia al cinghiale. Ma ha capito che i fantasmi del passato si sono risvegliati e hanno odorato le tracce che portano a lui. Tra i rovi non comparirà l’ariete, ma l’olocausto esigerà la sua vittima.
Saul Stucchi
Una vita tranquilla
Regia: Claudio Cupellini
Sceneggiatura: Claudio Cupellini, Filippo Gravino, Guido Iuculano
Con: Toni Servillo, Marco D’Amore, Francesco Di Leva, Juliane Köhler