
Una mostra che si propone di raccontare Ettore Petrolini, grande attore comico del Novecento. Un percorso espositivo non solo di materiali illustrativi e di scena (fotografie, ritratti, costumi) ma colma di documentazioni private ed inedite dell’artista, conservati dagli eredi. Ettore Petrolini, genio della comicità popolare, ha espresso la sua vita ed il suo modo di essere attraverso documenti, libri, memorie, ritagli di giornale, oggetti di scena, foto, ritratti, caricature. Egli stesso ha mantenuto ed aggiornato con cura il suo repertorio, trascrivendo su una serie di quadernetti tutta la sua produzione di autore.

La sua è una comicità che nasce dall’esperienza, non studiata e prestabilita, ma creata grazie al diretto contatto con il pubblico e con il palcoscenico. Una comicità sì popolare, ma ricca di connotazioni psicologiche, contraddizioni gergali e particolari creazioni dialettiche, basata sulla mimica e sulla presenza scenica. La mostra propone una particolare fetta dell’arte petroliniana, quella del divismo, evidenziandone il lato artistico e sociale. Un’esposizione dunque, che vuole raccontare il fenomeno del divismo e dell’uso che ne veniva fatto nella società di quel tempo, contemporaneamente per rifletterne la presenza e le modalità nella società odierna. L’esposizione è composta di due sezioni. Nella prima sono esposti tutti materiali che testimoniano l’attività da divo di Petrolini: le caricature, le numerose affiches che gli vennero dedicate, ma anche lettere, fotografie, manifesti e documenti vari.

In mostra, inoltre, alcuni oggetti di scena particolarmente emozionanti, dai suoi strumenti musicali ai costumi di Fortunello, Faust e Nerone, fino al bastone, i guanti e il cilindro di Gastone. La seconda parte mette in evidenza il confronto tra le parodie di Petrolini e gli originali sbeffeggiati. Esposte su appositi pannelli, le fotografie di alcuni dei celebri personaggi di Petrolini (Amleto, Nerone, Cirano e tanti altri) sia quelle di divi quali Lyda Borelli, Mario Bonnard, Osvaldo Valenti, Ermete Zacconi, Tommaso Salvini, Gustavo Modena, Ernesto Rossi, Ruggero Ruggeri. La mostra è accompagnata da una rassegna di film dell’epoca – celebri nell’Italia d’inizio Novecento e del periodo fascista – che consacra l’intreccio di vanità, di interessi economici e politici proprio del divismo. Un breve documentario realizzato appositamente per la mostra è proiettato a ciclo continuo, mentre la riproduzione di alcune delle canzoni originali di Petrolini fa da colonna sonora all’allestimento.
Manuela Guarino
21 novembre 2006 – 5 gennaio 2007
Roma Casa dei Teatri –
Villa Pamphilj – Municipio XVI
Orario inizio: 10 (chiuso il lunedì)
Ingresso: libero
Informazioni: Largo 3 giugno 1849 Roma
Angolo di via San Pancrazio (ingresso Arco dei Quattro Venti)
Tel. 06.45440707