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Voi siete qui: Italia » Obelisco di Montecitorio: dall’Egitto al cuore di Roma imperiale

22 Giugno 2006 Scritto da Saul Stucchi

Obelisco di Montecitorio: dall’Egitto al cuore di Roma imperiale

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In piazza Montecitorio, proprio di fronte all’ingresso a uno dei palazzi del “potere” – ovvero la Camera dei Deputati della Repubblica – campeggia uno dei più importanti ed eleganti obelischi che abbelliscono la Città Eterna. Fu realizzato in granito rosso durante il regno del faraone Psammetico II, circa 70 anni prima della conquista persiana dell’Egitto a opera di Cambise nel 525. Fu fatto trasportare dall’originaria sede di Heliopolis dall’imperatore Augusto nel 10 d.C. insieme al cosiddetto obelisco Flaminio (ora al centro di Piazza del Popolo) per essere collocato come gnomone dell’Orologio solare nel Campo Marzio. Si trattava di un’ingegnosa creazione, opera del matematico Facondio Novo, realizzata in lastre di travertino, mentre le lettere delle ore, dei mesi, delle stagioni e dei segni zodiacali erano in bronzo. ImageNon soltanto fungeva come elemento del gigantesco orologio solare, ma aveva anche il compito di proiettare la propria ombra sulla vicina Ara Pacis il 23 settembre, compleanno dell’imperatore oltre che data dell’equinozio autunnale. L’iscrizione che corre su due lati della base dell’obelisco ricorda che Augusto dedicò il monumento al Sole dopo aver soggiogato l’Egitto alla potestà del popolo romano. Dieci secoli dopo l’innalzamento in Campo Marzio, forse nel corso dell’assedio di Roberto il Guiscardo nel 1084, il monumento rovinò al suolo e progressivamente venne interrato. I romani dovettero attendere gli ultimi anni del XVIII secolo, sotto il pontificato di Pio VI, per rivedere in piedi l’obelisco. Misura poco meno di 22 metri che diventano circa 34 contando l’alto basamento e il globo che lo completa alla sommità.
Saul Stucchi

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