Confesso: non avevo mai sentito parlare di Gavardo, né del suo museo archeologico. Me li ha fatti scoprire una piccola ma interessante mostra dedicata all’Egitto. S’intitola “Egitto 1914. La vita straordinaria di Theodor Kofler, pioniere della fotografia archeologica aerea” e si può visitare fino al prossimo 14 maggio al Museo Archeologico della Valle Sabbia del comune bresciano, a pochi chilometri da Salò.
L’esposizione, a ingresso libero, è curata dalla professoressa Patrizia Piacentini che insegna egittologia all’Università Statale di Milano. È stata organizzata per celebrare il 25° del Gruppo Eureka di Gavardo, un’associazione culturale molto attiva sul territorio.
Protagonista è Theodor Kofler. Ma chi era costui? Lo raccontano un pannello didascalico in mostra e il librino riccamente illustrato a disposizione dei visitatori.
Nel 2001, l’Università degli Studi di Milano acquisì gran parte della bibilioteca dell’egittologo Alexandre Varille (1909-1951). Tra i preziosi volumi spiccava un album di fotografie aeree firmato Kofler, Cairo, 1914. L’originalità delle immagini dei monumenti egizi visti dal cielo, il fatto che le riprese fossero avvenute proprio agli inizi della fotografia aerea, e che il nome Kofler non comparisse nella storia di questa tecnica, ci spinsero a iniziare un’indagine su questo personaggio apparentemente scomparso nelle pieghe della storia.
Nato a Innsbruck nel 1877, Kofler arrivò in Egitto nel 1903 in cerca di fortuna. Nei primi del Novecento il paese che era stato dei faraoni viveva un momento di fermento, anche nel campo dell’aviazione. Il primo volo dei fratelli Wright risale proprio al 1903. Nel 1909 venne aperto l’aerodromo di Heliopolis, nei pressi del Cairo e l’anno seguente si tenne la prima “Settimana dell’aviazione”, reclamizzata da uno splendido manifesto riprodotto nel cataloghino.
[codice-adsense-float]Una foto ci mostra Kofler a Malta nell’aprile del 1916. Lo stesso giorno in cui fu scattata l’austriaco venne liberato dal campo d’internamento in cui era stato recluso per quasi un’anno e mezzo, a partire dal dicembre del 1914. Nell’agosto del 1914 la Gran Bretagna aveva dichiarato guerra all’Austria – Ungheria e Kofler fu tra quei sudditi di Francesco Giuseppe che si trovarono nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Non gli andò tuttavia male, a giudicare dalle immagini che lui stesso realizzò per immortalare i compagni di prigionia.
Le altre fotografie, quelle che giustificano la gita a Gavardo, le scattò a bordo di un aereo Nieuport VI G biposto. Mostrano un inedito Egitto visto dall’alto, ovviamente in bianco e nero: dalle piramidi di Giza al tempio di Amon a Luxor, dai cosiddetti “Colossi di Memnone” al tempio di Ramesse III a Medinet Habu, senza tralasciare il tempio di Hatshepsut a Deir el-Bahri.
Visto che l’Egitto vi ha condotto a Gavardo, approfittatene per scoprire il museo archeologico. Vi stupirà con piccole perle come il vaso – borraccia in terracotta di epoca romana con la raffigurazione dell’uccisione del re di Troia Laomedonte da parte di Eracle su un lato e l’apoteosi di Dioniso sull’altro o come un vaso gemino, utilizzato forse nei riti nuziali. Ma ci sono anche gli scheletri di un orso e di un lupo…
Saul Stucchi
Museo Archeologico della Valle Sabbia
Piazza San Bernardino 5
Gavardo (BS)