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Voi siete qui: Arte » Magnificenza e progetto: in mostra cinque secoli di arte decorativa

20 Giugno 2009

Magnificenza e progetto: in mostra cinque secoli di arte decorativa

magnificenza_anteUn filo conduttore d’oro e d’argento capace di congiungere cinque secoli di arte decorativa e design: dallo stile classico del Cinquecento a quello del designer moderno, dal barocco al rococò, dal neo-classico allo stile imperiale, dall’unicità intrisa d’antico all’irripetibilità dei pezzi ideati dalla cultura del periodo industriale. A Palazzo Reale (fino al 21 giugno) luccicano le delicate e aristocratiche mode d’arredo di 500 anni di storia: una mostra per scoprire ciò che congiunge le differenti tipologie di progettualità d’artigianato nel corso del tempo e un modo per affrontare un confronto all’americana tra lo stile classico e il design moderno; al momento  stesso, l’esibizione rappresenta anche un attimo di gloria per l’italiano che scopre le radici di tutto questo proprio nel grembo del proprio paese, fonte di creatività e di sfarzo. Opposti al principio della Bauhaus, per il quale l’arredo e gli oggetti devono essere un incontro tra bellezza, utilità e risparmio, l’arte decorativa e il design in mostra sono una  preziosa quotidianità per una élite di corte, si tramutano in opera d’arte. 09_mp_col_slv_026_2Dalla magnificenza al Progetto: questo è il nome dato a questa esibizione, organizzata da Cosmit e ideata, per lo più, da tre esperti, Luigi Settembrini, Enrico Colle e Manolo De Giorgi, proprio durante il quarantottesimo Salone Internazionale del mobile.
Con l’aiuto dettato dai commenti sulla mostra di Gérard Depardieu e di Sergio Rubini in forma di istallazioni video, gli spettatori potranno immergersi ulteriormente in argomenti affini alla ricerca presa in esame, considerando le differenze sostanziali tra la visione italiana e quella francese di concetti che ruotano attorno alla bellezza, ai mobili, alla società…
Occhi si perdono sulle magiche superfici in marmo colorato del “Tavolo Farnese” pregiato conseguito da Guglielmo Della Porta e Giovanni Mynardo, dove scene mitologiche investono di misticismo e di regalità divina le mobilie del ‘500; si  osservano con curiosità le lavorazioni di Jacopo di Gabriello, realizzatore dei disegni di Bernardino Poccetti, nelle quali pietre dure decorano con pittoricità paesaggistica e ritrattistica i piani dei tavoli seicenteschi. Pontefici e sovrani richiedevano abilità di questo tipo, in grado di creare un’armonia preziosa tra gioie e bronzi su oscuri scenari  in ebano dei mobili prescelti.  Interessanti anche le casse in oro, le credenziere nel periodo dominato dagli Sforza fino alla decadenza di Milano sul piano artigianale dopo l’arrivo della dominazione spagnola.
Un viaggio fino ai design più contemporanei di tavoli, poltrone e sedie di Alberto Meda, Maurizio Peregalli, Achille Castiglioni, Mario Bellini. Passeggiando nelle dieci sale del Palazzo che raccolgono ben cinquantasei  arredamenti, ordinati per periodi storici  e temi gemelli, provenienti da musei, palazzi e collezioni di ogni parte d’Europa, si potrà affacciarsi sulla storia della filosofia della decorazione e del design: se secondo la visione crociana l’arte decorativa deve essere relegata ad un ambito puramente artigianale ed emarginata dalla sfera delle arti maggiori come pittura e scultura, nel 1900, grazie a Giuseppe Morazzoni e a Alvar González-Palacios acquista una dignità sua propria.
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Già a partire dal ‘500, infatti, non si può scordare che  nelle corti romane e fiorentine gli stili d’arredo erano ideate da scultori, architetti, pittori e realizzate da artigiani scrupolosi… e non si può dimenticare che nel periodo del design del dopoguerra, l’artista operava in piena libertà, creando senza nessuna richiesta precisa dall’alto.
Come afferma Manolo De Giorgi: “Che cosa sta in mezzo a questo confronto di estremi così lontani? La mostra ha voluto escludere in prima battuta il concetto scientifico di evoluzione… si va a cercare, invece, una sorta di radicalità delle tipologie… a rintracciare dei motivi ripetitivi che riconoscano l’universo dell’arredo di tutti i tempi come uno degli elementi più lenti, stabili, poco propensi al cambiamento e complessi della storia della cultura materiale di una civiltà”.
Valentina Cavera

Dalla Magnificenza al Progetto

Fino al 21 giugno 2009

Palazzo Reale
Piazza Duomo 12
Milano
www.comune.milano.it/palazzoreale

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