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Voi siete qui: Storia » L’arte contesa. Nell’età di Napoleone, Pio VII e Canova

14 Luglio 2009

L’arte contesa. Nell’età di Napoleone, Pio VII e Canova

artecontesa_ante Tra i numerosi meriti della casa editrice Sellerio c’è quello di aver pubblicato una selezione delle lettere di Gaspard Monge. Il volume, intitolato Dall’Italia (1796-1798), raccoglie decine di missive spedite durante i viaggi nella Penisola, dove lo scienziato venne mandato con il compito di requisire opere d’arte e materiale librario per arricchire i musei della Francia repubblicana. Ecco cosa scrive all’amata, da Modena, il 19 Vendemmiaio dell’anno 5 della Repubblica (10 ottobre 1796): “Ho trascorso l’intera mattinata nei locali della Biblioteca Estense; vi preleveremo una ricca raccolta di manoscritti antichi e di vecchie edizioni, di cui ho già fatto una prima selezione. Terminata la scelta, le opere requisite verranno imballate e spedite in Francia.” E a conclusione della missiva aggiunge “nei confronti delle repubbliche, mia cara amica, ci comportiamo come quei nonni che provano un grande piacere quando si perdono a rimirare i loro nipotini. D’altro canto, le giovani repubbliche sono tutte belle, proprio come i nipoti”.

La mostra Arte contesa. Nell’età di Napoleone, Pio VII e Canova, ospitata nella splendida cornice della Biblioteca Malatestiana a Cesena, accoglie i visitatori con un pannello sul quale è rappresentato l’itinerario di Gaspard Monge. È qui che mi sono soffermato con la mia guida d’eccezione, niente meno che la direttrice della biblioteca, Daniela Savoia. Dopo i convenevoli ho pensato che fosse bene avvertirla della mia passione napoleonica che avrebbe ostacolato un approccio “imparziale” all’esposizione. Ricambiando il sorriso la dottoressa mi ha risposto: “ma anch’io sono napoleonica!”. E mi ha guidato alla scoperta delle opere esposte, oltre duecento, tra le quali spiccano le circa trenta tele che portano firme prestigiose come quelle del Guercino, dell’Albani e del Cantarini. Sintetizzando all’estremo, possiamo dire che il percorso espositivo propone una selezione di opere “fortunate” e altre invece “sfortunate”.
artecontesa_guercino_sfrancesco
La prima categoria accoglie i quadri, pochi purtroppo, che ebbero appunto la fortuna di essere restituiti alla collocazione originale quando la bufera della rivoluzione francese e dell’epopea napoleonica si fu finalmente placata con il ritorno all’antico regime. Nella seconda e ben più ricca categoria confluirono invece le opere che trovarono una sistemazione diversa, non sempre all’estero, ed è un merito della mostra sottolineare quest’aspetto troppo spesso sottaciuto. Molte tele, infatti, tornarono in Italia ma solo per far bella mostra di sé in una sede differente da quella originale, quando non addirittura finirono abbandonate in un magazzino.
artecontesa_cantariniNelle teche della prima sezione si possono ammirare guide e carte di Roma. Il materiale librario viene dalla stessa Malatestiana: gli organizzatori hanno voluto giustamente privilegiare il fondo che possono vantare. I vademecum settecenteschi, antenati neppure troppo lontani delle nostre guide turistiche, servirono come “strumenti di lavoro” per compilare gli elenchi delle spoliazioni, conseguenze dell’applicazione del trattato di Tolentino. Tra i quadri “fortunati” va annoverato il San Francesco che riceve le stigmate del Guercino, tornato a “casa” dopo essere stato portato a Milano. O il San Giacomo Maggiore in gloria di Simone Cantarini, riapprodato infine a Rimini, sua città d’origine. Ma in tutto questo bailamme di opere in partenza e di ritorno non potevano mancare gli errori, come quello di cui fu protagonista (o meglio vittima) la Nascita della Vergine dell’Albani, sbarcata per errore a Civitavecchia e da allora (era il giugno del 1816) rimasta a Roma. È un quadro molto “bolognese”, domestico, caratterizzato da incroci di figure femminili (“uno dei più belli in mostra”, dice la dottoressa Savoia). Sorte ben peggiore toccò a un’altra tela dell’Albani. Il suo San Guglielmo in preghiera fu infatti smembrato da un privato.

Ma dietro i quadri ci sono le storie di uomini e donne, come l’integerrimo bibliotecario Carli che voleva consegnare ai Francesi i raffinati corali, di nessun interesse per gli incaricati delle confische che avevano ricevuto ordine di requisire soltanto alcuni libri ben precisi. O come quella contessa che non ebbe scrupoli a prendersi un quadro che non le apparteneva. I Francesi di regola non requisivano ai privati, avendo sacro rispetto per la proprietà privata, a dispetto delle denunce della propaganda anti-giacobina. In mostra sono esposti alcuni sapidi esemplari di satira, già allora potente arma di denuncia e offesa.
artecontesa_caricatura

Va anche fatta una netta distinzione tra la prima “ondata” di requisizioni e quella successiva, notevolmente più caotica, organizzata (se così si può dire) negli anni 1808-09 da Eugenio de Beauharnais, viceré d’Italia, che si dimenticò nei magazzini di Brera diverse opere. Ma anche i ritorni seguirono strade diverse. Se infatti un capolavoro come la quadriga di cavalli che impreziosiva e tuttora impreziosisce (anche se in copia) la basilica di San Marco – peraltro a suo tempo involata dai Veneziani a Costantinopoli (prova sufficiente a dimostrare che nella storia dei furti d’arte nessuno proclamare un’assoluta innocenza) venne ricollocata sulla basilica con una manifestazione in pompa magna, come testimonia la bella tela in mostra di Vincenzo Chilone, Ritorno dei cavalli di San Marco, nella quale le enormi bandiere bianco-rosse in primo piano propagandano il trionfo dell’Austria, altre opere ebbero un ritorno “in sordina”. La politica aveva le sue esigenze alle quali l’arte, anche in questo caso, doveva cedere il passo.
artecontesa_ritorno_leoni
Era tornato intanto, lui sì trionfalmente, anche il pontefice Pio VII, costretto da Napoleone non solo a officiare alla sua incoronazione, ma anche a presenziare a una ricostruzione in camera con dei modellini disposti sul tappeto. È un quadro tutto borghese quello che ci restituisce la tela di Jehan Georges Vibert ed Eugène Varin, La répétition du Sacre: Napoleone pare divertirsi un mondo, mentre lo sguardo del pontefice rivela imbarazzo e forse sgomento. Sconfitto l’imperatore dei Francesi, si rivelerà però vincente l’idea da lui promossa del museo “moderno”, per realizzare il quale si sacrificava (e tuttora si sacrifica) il rispetto del contesto.
artecontesa_ritorno_piosettimo
Anche in Vaticano era già maturata da tempo la concezione secondo cui le opere d’arte sono un patrimonio da conservare e difendere, ma ci sarebbero voluti ancora anni perché i capolavori custoditi nei musei del papa diventassero fruibili a tutti.
Saul Stucchi

L’arte contesa
Nell’età di Napoleone, Pio VII e Canova

Biblioteca Malatestiana
Piazza Bufalini 1
Cesena

Fino al 26 luglio 2009

Orari: dal lunedì al sabato 9.00-18.45; domenica e festivi 10.00-18.45
Biglietto:
intero 5 €; ridotto 3 €
Informazioni:
Tel. 0547.610892
www.malatestiana.it

Didascalie:

  • Seizing the italian relics
    Caricatura pubblicata London by Thomas Tegg, 1814. Col. 125X190.
    Milano, Raccolte Bertarelli, A.S. m 11-22 (inv. 1757)
  • Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento 1591-Bologna 1666)
    San Francesco che riceve le stigmate 1646
    Olio su tela; cm. 271 × 190
    Rest: Camillo Tarozzi 1996
    Prov: Cesena, chiesa dei Cappuccini
    Cesena, Pinacoteca Comunale (in deposito presso la chiesa dei Cappuccini)
  • Simone Cantarini detto il Pesarese (1612-1648)
    San Giacomo Maggiore in gloria
    Olio su tela; cm 215 x 144
    Rimini, Museo della Città
  • Vincenzo Chilone (1768-1840)
    Ritorno dei cavalli a San Marco
    Olio su tela;  cm 59 x 84
    Venezia, Collezione privata
  • Enea Peroni (Cesena, circa 1810 + doc. fino al 1844)
    L’entrata di Pio VII a Cesena 1839
    olio su tela; cm. 170 × 205
    Firmato e datato in basso a sx.
    Inv. n. 660
    Rest. 1979; esp. Cesena 1979
    Cesena, Pinacoteca Comunale

 

Informazioni turistiche:
Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica
Piazza del Popolo 10
Cesena
tel. 0547.356111

ALIBI consiglia:
Hotel Casali ****
Via B. Croce 81
Cesena
Tel. 0547.22745
www.hotelcasalicesena.it

Osteria Michiletta
Cucina tradizionale e di stagione
Via Strinati 41
Cesena
Tel. 0547.24691

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