Il Lago di Atitlan

Tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta del secolo scorso l’Inghilterra fu al centro di una fiorente produzione di letteratura di viaggio.
Una conseguenza naturale dell’innata attitudine agli spostamenti (per lavoro o per piacere) di un popolo da sempre grande conquistatore; ma anche un genere che consentiva di sfuggire temporaneamente dalla realtà non sempre felice della cosiddetta “civiltà” occidentale d’inizio secolo e di tuffarsi in storie e racconti di luoghi, persone, stili di vita di popolazioni a quei tempi così incredibilmente distanti e misteriose.
Anche Aldous Huxley, lo scrittore e intellettuale inglese vissuto nel secolo scorso, fu un appassionato viaggiatore. Partì a metà degli a metà degli anni Venti da Liverpool per visitare l’India, la Malesia, le Filippine, il Giappo e, il Giappone e poi gli Stati Uniti, raccogliendo le sue impressioni in Jesting Pilate (Pilato Scherzoso).
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