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Voi siete qui: Biblioteca » L’utile inutilità dello studio delle guerre puniche

5 Dicembre 2021 Scritto da Saul Stucchi

L’utile inutilità dello studio delle guerre puniche

“L’ALIBI della domenica” è dedicato questa settimana a un tema di stretta attualità: le guerre puniche.

Se è vero che, guardando avanti, “alla lunga saremo tutti morti” (diamo a Keynes quel che è di Keynes: “In the long run we are all dead”), guardando indietro sembra invece che non riusciamo a staccarci dalle guerre puniche, a recidere quel cordone ombelicale che ci lega al passato.

È di pochi giorni fa l’uscita di Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica, sull’inutilità di studiare quattro volte le guerre puniche (beh, sull’utilità dell’inutile ha scritto un bel libro Nuccio Ordine, di cui ho parlato in un editoriale del primo lockdown: “Ascoltate Ordine e Savall: nessun uomo è un’isola”).

Busto in marmo di Annibale, da Capua

La storia speciale

Della dichiarazione del Ministro, che ha sollevato le solite polemiche tra classicisti e tecnici (per ricorrere a una terminologia dannatamente semplicistica), parlavo a colazione una settimana fa in un ristorante del XIV arrondissement di Parigi (Rive gauche, dunque) con Giusto Traina, professore ordinario di Storia Romana alla Facoltà di Lettere della prestigiosa Sorbona.

Tra un morso e l’altro alle deliziose baguette con burro e marmellata, abbiamo chiacchierato di Storia e di storie, di Romani, Bizantini e Armeni, ma anche di Francesi del XXI secolo e di Italiani dell’era Covid-19.

«Come, non ha letto il mio libro “La storia speciale. Perché non possiamo fare a meno degli antichi Romani?!”», (pubblicato l’anno scorso da Laterza nella collana “i Robinson / Letture”, nda) mi ha chiesto il professore, senza nascondere una punta di sorpresa. Ahimè, no. Non ancora. Proprio stamattina ho però terminato la lettura del suo “428 dopo Cristo. Storia di un anno”, uscito sempre da Laterza. Nei prossimi giorni potrò così iniziare “La storia speciale”, ripromettendomi di leggere all’inizio dell’anno prossimo “Storia degli armeni”, scritto a quattro mani con Aldo Ferrari, edito da Il Mulino (2020).

Giusto Traina, La storia speciale, Laterza

Nel frattempo non mi perderò – e vi invito a fare altrettanto, appuntandovi l’evento sul calendario – la conversazione che il professor Traina terrà online con Alessandro Vanoli, storico e scrittore, autore – tra le altre opere – de “I racconti del ritorno. Esercizi di vita e di memoria da Ulisse a Neil Armstrong” (Feltrinelli, 2021) e “Quando guidavano le stelle. Viaggio sentimentale nel Mediterraneo” (Il Mulino, 2019: quest’ultimo è un libro che da tanto tempo è inserito nella mia lista di desiderata).

L’eterno ritorno

L’incontro sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook “Lezioni di Storia Laterza” e sul canale YouTube della casa editrice. Fa parte del ciclo “Antico Moderno Odierno” e ha per titolo “L’eterno ritorno delle guerre puniche. La storia vista dal sud del Mediterraneo”. L’appuntamento è per martedì 7 dicembre (Sant’Ambrogio! Qui dovrei aprire una parentesi grande come una basilica, ma me la cavo dicendo che tornerò più avanti sulla figura del santo) alle ore 18.00.

Sono proprio curioso di sentire come parleranno delle guerre puniche (ancora?!) Traina e Vanoli. Intanto il caso, che non esiste, ha fatto in modo che proprio in questi giorni leggessi “Il comunista senza partito” di Luciano Canfora (ho faticato a comprarne una copia, visto che il libro, pubblicato da Sellerio nel 1984, è esaurito da tempo).

A proposito dei lavori degli anni Venti del Novecento dello storico tedesco Arthur Rosenberg (1889 – 1943), opere di “divulgazione rigorosa”, a pagina 40 si legge:

Il ‘Sussidiario liviano’ è destinato alla scuola; ma il tono ed il proposito divulgativi emergono anche da aspetti intrinseci quale l’implicito paragone tra la seconda punica e la guerra in corso, in un singolare sforzo di collegamento tra passato e presente (le conseguenze della seconda punica sarebbero ancora percepibili nel mondo contemporaneo: altro che ‘Hannibal’s Legacy’!). In certi accenni (le «provocazioni» romane a Sagunto) sembra di cogliere la suggestione, frequente durante la guerra, di un parallelo tra Cartagine vittima dei mercanti romani e la Germania vittima dei mercanti inglesi.

Un secolo fa a Berlino la storia delle guerre puniche serviva (anche) a leggere il presente. E oggi a Roma, Milano e Parigi?

Saul Stucchi

Didascalia:

  • Busto in marmo di Annibale, da Capua (Gallerie del Quirinale, Roma), esposto alla mostra “Annibale. Un viaggio”, Barletta, 2016
    Foto di Saul Stucchi
  • Giusto Traina
    La storia speciale
    Perché non possiamo fare a meno degli antichi Romani

    Laterza
    2020, 224 pagine
    16 €
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