Questa settimana l’editoriale “L’ALIBI della domenica” è dedicato a un evento che non si è tenuto. Sarà dunque utile parlarne?
Tra le tante cose a cui ho dovuto rinunciare in queste settimane per l’emergenza Coronavirus (ognuno avrà il proprio “cahier de doléance”) la più rimpianta è probabilmente l’incontro con Jordi Savall e Nuccio Ordine. Avrebbe dovuto tenersi lo scorso 11 marzo all’Auditorium di Milano e non sarebbe stato un incontro tradizionale. Sarebbe stato molto di più: una sorta di lezione – concerto in cui le parole del filosofo e critico letterario Nuccio Ordine si sarebbero mescolate alle note del maestro catalano Jordi Savall, uno dei musicisti più noti e apprezzati al mondo.

Titolo della serata “Gli uomini non sono isole”, aperto riferimento al celebre incipit di una “Meditazione” di John Donne: “No man is an island entire of itself; every man / is a piece of the continent, a part of the main, ovvero “Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo / è un pezzo del continente, una parte del tutto”.
È un vero peccato che l’evento sia stato annullato. La speranza è che venga recuperato prima o poi.
Classici per la vita
Navigando nel vasto mare della rete ho scoperto che Ordine e Savall avevano già tenuto una “lezione” insieme: il 27 settembre del 2018 nella sala concerti del Palau de la Música Catalana a Barcellona. Quella conferenza-concerto era intitolata “Classici per la vita: musica e letteratura”. Sul sito della prestigiosa istituzione trovate il programma della serata.
A una breve introduzione musicale sarebbero seguiti quattro “atti” composti ciascuno da letture di classici e da esecuzioni di brani. La lettura di passi dalle “Lettere a Lucilio” di Seneca sarebbe stata seguita da brani sul tema “Oriente – Occidente”, come la danza bizantina Erotókritos (suonata anche nel concerto al Teatro Ponchielli di Cremona).

La “Novella dei tre anelli” dal Decameron di Boccaccio avrebbe avuto come corrispondente musicale una selezione di brani scelti per rappresentare le tre culture mediterranee ebraica, cristiana e musulmana.
La lettura della “Meditazione XVII” di John Donne (quella che inizia appunto con “Nessun uomo è un’isola”) avrebbe trovato eco nei sei pezzi “The Lancashire Pipes” dal “Manchester Gamba Book”. Infine alle pagine de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry avrebbero risposto “Les voix humaines” di Marin Marais (Savall è diventato famoso in tutto il mondo per aver suonato Marais, ma non solo, nel film “Tutte le mattine del mondo” di Alain Corneau del 1991).
L’utilità dell’inutile
Nella settimana appena trascorsa, chiuso in casa ma non isolato (nessun uomo è un’isola, neppure in questi tempi di soggiorni coatti e di autoconfinamenti), ho letto “L’utilità dell’inutile” di Nuccio Ordine (Bompiani), tenendo come colonna sonora di fondo “Mare Nostrum” di Jordi Savall con Montserrat Figueras, Lior Emaleh e il gruppo Hespèrion XXI.
Qualche anno fa quell’album è diventato un documentario dal titolo “Mare Nostrum. A Concert. A Journey” (ovvero “Mare Nostrum. Un concerto. Un viaggio”) diretto da Michelle Brun e Stefan Haupt e prodotto da Vivante Productions. Ma ascoltavo anche il “Llibre Vermell de Montserrat”, il cui cofanetto dei CD porta nella mia copia personale gli autografi dello stesso Savall e dei musicisti Dimitri Psonis e Pedro Estevan con cui si esibì a Cremona nel 2017.
Il libro di Ordine è ricco di spunti di riflessione tanto sull’utilità dell’inutile quanto sull’inutilità dell’utile. In veloci paragrafi spazia da Rousseau a Shakespeare, da Ovidio a Montaigne, da Seneca a Calvino (nel senso di Italo, ma anche di Giovanni, tra i responsabili della morte sul rogo del teologo e medico spagnolo Michele Serveto).
Tocca i temi della licealizzazione dell’università, dei tagli ai fondi per biblioteche, istituzioni culturali, centri di ricerca, ma anche della deresponsabilizzazione dei librai trasformati in “semplici impiegati”.
La voce dei maestri
Il futuro prospettato in queste pagine è tutt’altro che roseo, ma nulla ci impedisce di pensarlo come inevitabile. I maestri – i bravi e i grandi – non sono mai mancati. Né la loro voce si spegne con la fine della loro vita. Proprio a Nuccio Ordine ha rilasciato la sua ultima intervista da pubblicare postuma George Steiner, scomparso lo scorso 3 febbraio (seguito appena 10 giorni dopo dalla moglie Zara).
Negli anni Novanta partecipai a un incontro pubblico che George Steiner tenne a Milano. Di quell’ormai lontano evento ricordo la rievocazione – anche quella a tanti anni di distanza – delle parole con cui il padre del futuro saggista, nei tempi cupi che precedettero la Seconda guerra mondiale, esortava il piccolo George a non aver paura di quanto avveniva: “È la storia”, gli diceva. Vale anche per oggi.
Saul Stucchi
- Nuccio Ordine
L’utilità dell’inutile – Manifesto
Bompiani
2013, 272 pagine - Jordi Savall, Montserrat Figueras, Lior Emaleh – Hespèrion XXI
Mare Nostrum
Alia Vox
- Jordi Savall – La Capella Reial de Catalunya – Hespèrion XXI
Llibre Vermell de Montserrat
Alia Vox