• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Luoghi
    • Italia
    • Europa
    • Mondo
    • A letto con ALIBI
  • Mostre
    • Arte
    • Fotografia
    • Storia
  • Spettacoli
    • Teatro & Cinema
    • Musica & Danza
  • Biblioteca
  • Interviste
  • Egitti

Alibi Online

Voi siete qui: Biblioteca » È in otto capitoli la periegesi della Grecia del professor Zanetto

17 Aprile 2013 Scritto da Saul Stucchi

È in otto capitoli la periegesi della Grecia del professor Zanetto

Ieri sera, alla Biblioteca Sormani di Milano, si è tenuto il secondo incontro del ciclo Tre pomeriggi con la Grecia, a cura di Amalia Kolonia, dal titolo La Grecia dentro e fuori di me: protagonista il professor Giuseppe Zanetto dell’Università Statale di Milano, autore di Entra di buon mattino nei porti. Un viaggio all’origine della nostra storia (Bruno Mondadori).
Zanetto_1
Dopo i saluti della signora Kolonia che ha ricordato i quindici viaggi in Grecia organizzati con Zanetto, ha preso la parola il poeta e traduttore Marco Beck che ha rievocato gli albori dell’amicizia con “Lello” Zanetto, risalenti all’inverno del 1969 quando i due, allora ragazzi, frequentavano la Statale, allievi di Ignazio Cazzaniga e di Dario Del Corno (non ancora quarantenne). “C’è sempre un’entità suprema che decide per noi” ha detto con rassegnazione Beck, prima di confessare che avrebbe voluto seguire la carriera accademica ma che non poté rifiutare l’offerta arrivatagli dalla Mondadori. Negli anni successivi, però, vi sarebbero stati altri incroci con Zanetto.

Zanetto_coverBeck ha letto Entra di buon mattino nei porti l’estate scorsa, mentre si trovava in Liguria e il mare che aveva davanti agli occhi era un diretto rimando all’Egeo raccontato dall’amico. Eppure il viaggiatore moderno che arrivi in Grecia non può non rimanere stupito e spiazzato dalla contraddizione tra la Grecia reale e l’Ellade studiata a scuola e immaginata. C’è anche il problema della pronuncia: si crede infatti di potersela cavare con il greco scolastico e invece alla prova della conversazione ci si scontra con un muro di incomprensione. Quello che ha apprezzato del libro è l’immenso patrimonio di conoscenze, frutto di numerosissimi viaggi compiuti in quasi 50 anni. Leggendolo si può in qualche misura sopperire alla mancanza di conoscenza diretta.

Il poeta ha sottolineato il tono tutt’altro che professorale della prosa di Zanetto, di cui ha elogiato l’affabilità anti-accademica: l’ha anche paragonato al professor Keating del celebre film L’attimo fuggente (ma a me pare più appropriato l’accostamento con il personaggio del tenente Montini, amante della Grecia antica, interpretato da Claudio Bigagli nel film Mediterraneo: lo ricorda lo stesso autore nella prefazione). La periegesi della Grecia di Zanetto è in otto capitoli: dalla Pilo di Nestore ad Atene, passando per i santuari di Delfi e Delo, Itaca, la Macedonia, Olimpia e l’Argolide. Ma perché ha deciso di fermarsi ai bordi dell’Acropoli? La curiosità rimarrà inappagata perché nel successivo intervento il professore si dimenticherà di rispondere su questo punto.

Davanti a Delfi, ha detto Beck, Zanetto sembra colto da estasi e la sua prosa raggiunge il vertice, riuscendo a evocare felicemente l’atmosfera del sacro propria del luogo. L’esperienza personale diretta del poeta si concentra in un unico viaggio di una decina di giorni, ma alcune tappe si sono sovrapposte ai luoghi raccontati nel “sentimental journey” di Zanetto, come nel caso di Nauplia che rievoca in una sua poesia di qualche anno fa, dedicata alla “Napoli di Romania, città di ariose spaziature…”.

L’invito di Beck è quello di andare sul campo per riconquistare la “nostra Grecia”, riducendo al minimo lo scarto (pure esistente) tra l’Ellade immaginata e quella reale. “La Grecia è in fondo la nostra vera patria dello spirito” ha detto, citando poi dal Faust di Goethe “Ciò che hai ereditato dai padri / conquistalo per possederlo”.
Zanetto_2
Da parte sua il professor Zanetto ha rivelato che il libro si è quasi automaticamente prodotto da sé, grazie alla massa di esperienze fatte negli anni. “Il libro era già pronto, era già dentro di me”. “Ma perché un grecista si appassiona alla Grecia moderna?” si è chiesto.

“Non è scontato che uno studioso dell’antico vada sul posto per confrontarsi con la realtà attuale”, lui infatti conosce colleghi anche molto bravi che sono stati raramente in Grecia. Ma per un grecista la frequentazione della Grecia è utile per almeno due motivi: il contatto fisico con i luoghi e la lingua. L’esperienza diretta dei luoghi che hanno prodotto i testi è indispensabile per comprendere una letteratura – quella greca arcaica – profondamente legata al territorio.

Per spiegarlo ha citato alcuni luoghi, come l’Heraion (tempio di Era) ad Argo, un posto splendido e assolutamente “didattico” perché fa capire cosa significhi controllare visivamente e mentalmente lo spazio. Eppure non c’è mai nessuno, così come sono rarissimi i visitatori di Kassiopi, “Pompei greca” abbandonata (ma non distrutta) per volere di Augusto dopo la fondazione di Nikopoli, sorta per celebrare la sua vittoria ad Azio.
Sounio
“Ci sono decine di luoghi ‘minori’ bellissimi, ma ignoti e ignorati dai turisti. Un altro luogo particolarmente affascinante è l’isola di Taso che vanta una delle più belle passeggiate storico-archeologiche di tutta la Grecia. Fu colonizzata dagli abitanti di Paro, come ricorda il poeta Archiloco in alcune sue poesie. Se ci si porta in tasca un’edizione dei suoi componimenti, ci si può sedere in qualche punto del percorso e azzerare la distanza temporale che ci separa dal VII secolo a.C.

Per quanto riguarda la lingua, invece, l’ostacolo iniziale costituito dalla pronuncia erasmiana imparata sui banchi di scuola è facilmente superabile, ha assicurato il professore, sottolineando la diretta prosecuzione del greco moderno dall’antico: “non sono due lingue, ma due momenti della stessa lingua. Per un grecista è utilissimo avere pratica del greco moderno per comprendere meglio l’antico”.

Ha concluso il suo intervento ricordando la funzione modernizzatrice avuta dalla cultura greca, portata in Occidente dagli intellettuali bizantini in fuga dopo la conquista ottomana di Costantinopoli nel 1453. Oggi quella cultura viene vista come un retaggio di un passato ormai obsoleto, dimenticandosi che la Grecia antica è “la grande madre dell’umanità”, come diceva il tenente Montini.
Saul Stucchi

Didascalia: il tempio di Poseidone a Capo Sounion (foto di Saul Stucchi).

Giuseppe Zanetto

Entra di buon mattino nei porti
Un viaggio all’origine della nostra storia

Bruno Mondadori
2012, pagine XIV-160, 16 €
Tweet
Pin
Share
0 Condivisioni

Archiviato in:Biblioteca

Barra laterale primaria

blank

Boitani a Vimercate


Articoli recenti

  • La Collezione Thomas Walther in mostra a Torino
  • A Vimercate è l’ora della “Festa del Libro e degli Autori”
  • “I Luoghi dell’Adda”: programma dell’edizione 2022
  • Recensione di “Biglietto blu” di Sophie Mackintosh
  • A Milano: “I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori”

Footer

Informazioni

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Informativa privacy & Cookie

La rivista online

ALIBI Online è una rivista digitale di turismo culturale, diretta dal giornalista Saul Stucchi. Si occupa di mostre d'arte, storia e archeologia, di cinema e teatro, di libri di narrativa e di saggistica, di viaggi in Italia e in Europa (con particolare attenzione alle capitali come Parigi, Madrid e Londra). Propone approfondimenti sulla cultura e la società attraverso interviste a scrittori, giornalisti, artisti e curatori di esposizioni.

Copyright © 2022 · ALIBI Online - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Milano; reg. n° 213 8 maggio 2009
Direttore Responsabile Saul Stucchi