La quarta tappa del viaggio lungo il fiume Ebro è stata la giornata più intensa tra quelle vissute finora. Sveglia di buon’ora – per gli standard spagnoli e per il sabato in genere – per arrivare a Gallur al punto di ritrovo della Piraguada Popular Aragonés.
Due pullman trasportano i discesisti che non hanno una propria canoa alla riva dove sono state preparate le imbarcazioni. Gli organizzatori della società di turismo attivo EbroNautas illustrano ai partecipanti i rudimenti della tecnica del pagaiare e mostrano come regolare i puntapiedi e i poggiaschiena.
Finalmente mettiamo le canoe in acqua e guadagniamo il centro del fiume. Ogni equipaggio procede con il proprio stile. Gli insegnamenti appena impartiti sono già dimenticati ma pagaiata dopo pagaiata tutti acquistano sicurezza e scioltezza nei movimenti. Non andremo alle Olimpiadi, ma ci stiamo divertendo!
Il duo di ALIBI Online (“los Italianos”) tiene alta la bandiera nazionale e non fa sfigurare la tradizione del canottaggio azzurro. Superata la metà della discesa veniamo raggiunti da Thiago, uno degli istruttori, con cui scambiamo qualche parola.
Canticchia “Bella Ciao” – immagino sull’onda (è il caso di dire) della fortunata serie TV “La casa de papel” – e invita il figliolo a fare il bagno nell’Ebro. “È balneabile?” gli chiedo un po’ dubbioso, ricevendo come risposta una convinta conferma. L’erede non se lo fa ripetere e si rinfresca nuotando fino alla riva, dove tiriamo in secco la canoa per riposarci un po’ e scattare qualche foto.
L’acqua è fredda e la corrente è più veloce di quanto si direbbe dalla canoa, mentre il sole picchia implacabile sulle nostre teste. Su un ponte una signora si è fermata per guardare l’allegra Piraguada Popular.
Quando vediamo sulla riva sinistra i mezzi di trasporto degli EbroNautas comprendiamo che siamo giunti all’arrivo. Attracchiamo e consegniamo salvagente e remi. Prima di recuperare gli zaini, però, facciamo un tuffo nell’Ebro.
La maggior parte dei discesisti proseguirà la giornata come da programma dell’iniziativa, con il pranzo e i vari momenti di svago fino alla cena. Noi invece dobbiamo tornare a Saragozza. Ci aspetta la visita dell’Acquario.
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Saul Stucchi