Il debutto nazionale è stato un completo successo. Il pubblico del Teatro Ringhiera di Milano ha infatti tributato dieci minuti di applausi calorosi ad Arianna Scommegna e alla violoncellista Chiara Torselli, a incontrovertibile prova del gradimento per lo spettacolo a cui ha assistito.
Chi scrive ne ha condiviso pienamente il giudizio, pur non avendo beneficiato dell’effetto sorpresa: ho infatti avuto il piacere di assistere a Cleopatràs l’anno scorso durante la manifestazione l’Ultima Luna d’Estate in Brianza (possiamo dunque definire la recita di stasera un “debutto bis”…). E proprio conoscendo già la bravura della Scommegna ho deciso di tornare a vederla recitare.
Ho avuto così la conferma dell’eccezionale intensità drammatica del testo di Giovanni Testori (Cleopatràs costituisce il primo dei Tre lai pubblicati postumi nel 1994) e della perfetta resa scenica dell’attrice diretta da Gigi Dall’Aglio.
Per poco più di un’ora Arianna riesce a fare qualcosa di più che impersonare la regina d’Egitto distrutta dalla perdita dell’amato Antonio. Diventa, anzi è, Cleopatra. Le presta corpo e voce per ridarle vita, per cantare un’ultima volta la sua tragedia d’amore, in una lingua che mescola dialetto milanese e latino, italiano arcaico e arcaizzante a parole forgiate nella fucina personalissima di Testori.
Non perde una sillaba e la si segue con la bocca aperta quando si slancia sfrenata in elencazioni che esplodono nel parossismo. Accanto a lei in scena c’è la presenza discreta ma non “muta” di Chiara Torselli che con Cleopatràs dialoga e celia in punta di archetto del suo violoncello.
Cleopatràs-Arianna piange, ride, si dispera, impreca e urla il proprio sdegno per la sorte che le è toccata; ma certo, lei regina d’Egitto, non si farà portare in catene davanti alla monzese e quindi barbara Teodolinda!
Ma che cosa resterà della vita di piaceri e lussi sfrenati con il bell’Antonio?! Del suo regno, dei possedimenti e degli investimenti, delle pulsioni erotiche, dei giochi e degli sguardi? Nigotta (niente), anzi nigottàs? Apostrofa lo scrivano per rimproverargli la parte che le ha assegnato e se la prende con il di lui superiore, quel Dio che ci ha messi al mondo senza prendersi il disturbo di chiedere il nostro parere.
Si può perdere tutto in una battaglia, ma una vera sovrana non smarrisce mai la consapevolezza del proprio rango e la dignità.
Saul Stucchi
Cleopatràs
di Giovanni Testori
regia di Gigi Dall’Aglio
con Arianna Scommegna
al violoncello Chiara Torselli
Produzione A.T.I.R.
Teatro Ringhiera
Via Boifava 17
Milano
Repliche: da mercoledì 17 a domenica 21 febbraio e da mercoledì 24 a domenica 28 febbraio 2010
Ore 20.45, domenica ore 16.00
Biglietti: 15,00 €; 10,00 €; 7,50 €