Che affinità vi vengono in mente tra Cuba e la Corsica? Beh, sono due splendide isole, innanzitutto. Una vena di ribellione, poi, è facilmente rintracciabile nel carattere dei rispettivi abitanti. E infine c’è l’arte francese. “L’arte francese?!” qualcuno di voi domanderà stupito. Proprio così. Ad Ajaccio, infatti, c’è il Museo Fesch che ospita una buona parte (ops!) della ricchissima collezione messa insieme dallo zio di Napoleone, il cardinale Joseph Fesch. Per comprenderne il valore basterà dire che accoglie la seconda raccolta di arte italiana dopo quella del Louvre. Ma anche molta arte francese, appunto.
Nelle sale del Museo vengono allestite anche mostre temporanee. Fino al 31 agosto sarà possibile visitare ” ¡ HASTA SIEMPRE ! ” Ajaccio à l’heure de Cuba, un’esposizione dedicata all’arte cubana. In realtà il percorso è più articolato perché si concentra su cinque nuclei. Il primo riguarda la pittura francese che si può ammirare nell’isola caraibica. Il Museo Nazionale de L’Avana vanta infatti molte opere d’arte francese, di autori come Delacroix, Courbet ed esponenti della Scuola di Barbizon…
Il senso di visita delle collezioni del Museo parte dal secondo piano, dove sono state allestite alcune opere di artisti cubani contemporanei. Il Sacrificio di Isacco dell’olandese Matthias Stomer, per esempio, ha di fronte a sé il dittico di José Angel Toirac, intitolato Fidel addormentato e Il Che sul letto di morte (2009), mentre dalla finestra, dietro la tenda, può capitare d’intravedere l’enorme mole di un traghetto.
L’arte cubana contemporanea utilizza molteplici linguaggi e tecniche (dalla pittura ai video, passando per la fotografia e le installazioni), ma si differenza da quella dei paesi economicamente più ricchi perché spesso, anche a causa degli effetti del decennale embargo, è costretta a ricorrere a materiali poveri. Per il resto il governo socialista non ha mai imposto un divieto alla libertà formale dell’arte moderna (come invece hanno fatto altri regimi), mentre gli artisti hanno sempre manifestato una forte connotazione nazionale che affonda le radici nell’identità afro-cubana.
Arrivati al pianterreno, mentre si visitano la collezione napoleonica con la galleria delle sculture che raffigurano molti componenti della famiglia Bonaparte e le tre sale dedicate al Primo e al Secondo Impero, l’attenzione è catturata dalla celeberrima canzone Comandante Che Guevara, interpretata da Joan Baez. Riprodotta in loop, crea un effetto ambiguo, tra il coinvolgente e l’estraniante, soprattutto quando si hanno di fronte le tele che raffigurano le battaglie di Napoleone III.
Il ritratto di Napoleone I nella sontuosa (e pacchianissima) mise dell’incoronazione, realizzato dal pittore di corte Gérard, si può confrontare con i quaranta ritratti disposti sulla parete vicina in quattro file da dieci ciascuna. Non li hanno disegnati dei bambini, ma l’artista José Emilio Fuentes Fonseca, ovvero JEFF, tra il 2005 e il 2012. Ancora di Gérard, poco più avanti, si può ammirare l’Amore vinto dalla Castità. Fa parte del nucleo di opere d’arte francesi arrivate in prestito da Cuba, come il Ritratto di Sarah Bernhardt nei panni di Cleopatra, dipinto da Clairin.
A questa sezione segue quella dedicata alla pittura cubana delle origini, fortemente influenzata dai gusti europei (se non di essi prigioniera), ma poi via via sempre più desiderosa di emanciparsi. La pittura di paesaggi cara agli artisti d’origine francese trapiantati sull’isola caraibica non scompare, ma nel tempo viene affiancata da quella interessata ai soggetti più strettamente locali, con scene di genere e di vita quotidiana.
Un salto temporale conduce agli Anni Venti del Novecento. Parigi è la capitale del mondo in fatto d’arte e lo sanno anche gli artisti cubani, alcuni dei quali, come Marcelo Pogolotti, vi soggiornano per un certo periodo, venendo in contatto diretto con le avanguardie che lì nascono. Ma anche in questo caso col tempo riaffiora prepotentemente l’identità latino-americana, con l’influenza dell’arte messicana e la passione per i colori intensi dei Caraibi.
Infine c’è una piccola ma significativa sezione dedicata alla fotografia, con alcuni scatti celeberrimi, a cominciare dall’icona del Guerrigliero Eroico di Alberto Korda, ovvero il ritratto universalmente più noto del Che, ma anche Fidel Castro in Siberia, nella dacia di Krusciov, e lo stesso Che immortalato mentre gioca a golf. L’entusiasmo dei fotografi che seguirono la Rivoluzione li portò a varcare la frontiera tra foto-giornalismo e impegno politico, trasformandoli in veri e propri protagonisti.
All’uscita dal Museo, voltandosi a guardare la statua del Cardinale Fesch che campeggia in mezzo alla corte e il poster con il volto di Guevara, verranno forse spontanei dei collegamenti mentali tra le due immagini. Sempre di propaganda si tratta. Anzi, ¡siempre!
Saul Stucchi
Didascalia:
Gustave Courbet
L’onda
Olio su tela
Museo Nazionale di Belle Arti, L’Avana
Qui sotto trovate il podcast della trasmissione I Girasoli di Radio Popolare, condotta in studio da Tiziana Ricci, con la mia recensione della mostra, andata in onda il 27 giugno 2015.
” ¡ HASTA SIEMPRE ! ” Ajaccio à l’heure de Cuba
Fino al 31 agosto 2015
Palais Fesch
Musée des Beaux-Arts
50-52 rue cardinal Fesch
Ajaccio, Corsica (F)
Informazioni:
www.musee-fesch.com
AGENCE DU TOURISME DE LA CORSE
www.visit-corsica.com/it
ATOUT FRANCE
www.rendezvousenfrance.com
CORSICA FERRIES
www.corsica-ferries.it
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