• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Luoghi
    • Italia
    • Europa
    • Mondo
    • A letto con ALIBI
  • Mostre
    • Arte
    • Fotografia
    • Storia
  • Spettacoli
    • Teatro & Cinema
    • Musica & Danza
  • Biblioteca
  • Interviste
  • Egitti

Alibi Online

Voi siete qui: Italia » Considerazioni di un giornalista culturale su Firenze

11 Luglio 2021 Scritto da Saul Stucchi

Considerazioni di un giornalista culturale su Firenze

“L’ALIBI della domenica” è dedicato questa settimana a Firenze.

Due brevi soggiorni a Firenze, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, mi hanno suggerito alcune considerazioni sulla città. Va da sé, sono valutazioni personalissime, ma forse non del tutto inutili per una riflessione più generale e condivisa. In omaggio al Poeta – che tanto amava Firenze e che pure dovette abbandonarla fuggiasco per mai più rivederla – partirò dalle “dolenti note”.

Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze

Bolgia infernale

  • Sarà che invecchio, come tutti, sarà che il cambiamento climatico si fa sentire, in ogni senso, ma mi diventa sempre più difficile distinguere i turisti di città da quelli di mare. Gli abiti sono ridotti ai minimi termini. I cartelli che, almeno all’ingresso dei monumenti religiosi, indicano il divieto d’ingresso alle tenute più succinte pare abbiano scarsa o nulla presa sui visitatori. Basta guardare la fila dei turisti in attesa di entrare nella cattedrale di Santa Maria del Fiore. Indistinguibile da una coda davanti a una discoteca o a un bagno della Riviera.
  • Non è un bel vedere nemmeno lo spiegamento di forze e mezzi militari davanti al sopracitato Duomo. Io sono di quelli che preferirebbero una presenza più discreta – ma altrettanto efficace – dei servizi di sicurezza. Ci stiamo abituando alla militarizzazione dei centri storici più celebri e frequentati. Non è obbligatorio né inevitabile (basta fare un confronto con altre realtà europee).
  • Allo stesso modo andrebbero riconsiderati e riqualificati i controlli nei musei e nei siti d’interesse. Tra le esperienze più fastidiose quelle all’ingresso degli Uffizi e del Battistero, quest’ultimo appena riaperto al pubblico. Sono postazioni spesso presidiate da personale dai toni sbrigativi, se non prossimi alla maleducazione.
    In queste occasioni emerge l’inestirpabile tendenza di chi esercita un pur minimo potere in Italia a farlo pesare su chi ha di fronte: e minore è il potere, maggiore l’arroganza con cui lo esercita (scusatemi lo sfogo sciasciano). Noi visitatori e turisti non siamo sudditi né clienti (tantomeno clientes), siamo cittadini.
    Domanda per nulla oziosa: chi controlla i controllori? Si fanno ispezioni per valutarne atteggiamenti e operato?
Turisti sui gradini degli Uffizi di Firenze
  • Un altro male italiano che pare insanabile: la mancanza di chiarezza e l’assoluta aleatorietà degli orari dei musei. Possono cambiare da un giorno all’altro senza che i relativi siti web e la madre di tutte le banche dati d’informazioni – ovvero Google – ne vengano messi a conoscenza. L’idea di uniformare il più possibile gli orari dei musei di una città non sembra sfiorare minimamente i gestori degli stessi, ognuno dei quali gioca la propria partita. In Italia pensiamo sempre a fare gol, ma non abbiamo la minima idea di cosa significhi “fare rete”.
  • La tassa di soggiorno… Molto più del fiorino che Benigni e Troisi dovevano versare ogni volta che passavano la linea della dogana. Ho pagato 4,90 € per una notte in un hotel a 4 stelle. Ma non pensate a chissà quali lussi! In entrambi i soggiorni ho trovato una camera doppia ad uso singola a poco più di 40 euro.
    Quasi 5 euro di tassa quotidiana mi sembrano uno sproposito. In cambio di quali servizi, peraltro? Non comprende alcuna tessera per il trasporto cittadino, né riduzioni a musei o siti d’interesse.
    Risponderete: serve per risarcire la città dai danni del turismo di massa. Premesso che il turismo di massa andrebbe disincentivato con altri mezzi e non, al contrario, vezzeggiato nelle sue forme più basse, dovrebbe essere evidente a tutti che i turisti pagano la propria presenza con tutto quello che acquistano: dagli ingressi ai musei al gelato.
    E sorvoliamo sulla “tassa sui panini”, ultima pensata del direttore degli Uffizi Eike Schmidt, più attento ai VIP che “ospita” nel “suo” museo che al decoro complessivo dell’istituzione che dirige. Le cartacce gettate per terra sono soltanto una parte del problema…

Paradiso culturale

  • Sì: sa essere soffocante la massa. E io “odi et arceo”, secondo il dettame oraziano. Lasciatemi celiare un po’, ve ne prego. È chiaro che noi tutti facciamo parte di quell’indistinto brulicare umano che ogni giorno se ne va per le vie di Firenze, come di tutte le altre città turistiche d’Italia…
    Quando scende la sera l’Arno è un richiamo irresistibile. Appoggiati o seduti sui parapetti è il momento di godersi lo spettacolo del tramonto. Colori e riflessi degni di venir magnificati dai migliori pittori. Io non posso che limitarmi, più modestamente, a osservare che in quello stato di grazia che si raggiunge si è disposti a chiudere un orecchio sulle torture a cui alcuni menestrelli di strada sottopongono i capolavori – e anche titoli molto meno nobili – del canzoniere italiano. L’alto e il basso sono qui mescolati, come sempre. Proprio come nella vita.
Tramonto al ponte di Santa Trinita a Firenze
  • Firenze è forse la città più internazionale d’Italia, anche (soprattutto?) ora che il turismo si è rimesso in moto. In numerose occasioni ho potuto apprezzare la preparazione e la disponibilità verso i turisti stranieri. A volte persino con qualche eccesso di zelo, come quando si viene accolti direttamente in inglese o ci viene presentato il menu nella lingua di Shakespeare. In alcuni locali ho avuto l’impressione di essere l’unico italiano presente.
  • Disseminati per tutto il centro storico – percorso a piedi, avanti e indietro, tra musei e caffetterie (Firenze è una delle culle del rinascimento del caffè) – ho visto manifesti e locandine a segnalare iniziative culturali: eventi, incontri, presentazioni e spettacoli. Segni di una città viva, che non pensa solo al turismo.
    Sulla facciata dell’Università degli Studi campeggia ancora il banner degli “Incontri con la città” organizzati dall’ateneo. Si sono conclusi lo scorso maggio, ma sul canale YouTube dell’università sono stati caricati i video degli incontri. Hanno per titolo “Leggere il presente per comprendere il futuro”, la stessa ispirazione a fondamento della mostra “Pianeta Città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021”, appena aperta alla Fondazione Ragghianti di Lucca, di cui parlerò prossimamente.
  • Sono tornato al Museo di San Marco dopo tanti anni dall’ultima visita. Naturalmente ho ammirato l’Annunciazione di Beato Angelico e gli affreschi nelle celle dei monaci. Non avevo ancora visto il nuovo allestimento della Sala del Beato Angelico, reso possibile dalla Fondazione Friends of Florence, come il restauro – recentissimo (2021) – della Pala di Bosco ai Frati. È il paradiso degli amanti di Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro, alias Beato Angelico. Si potrebbe dedicare un’intera mattinata ad ammirare una sua opera (come i pannelli per l’Armadio degli Argenti), che sia una grande pala d’altare o il minuscolo scomparto di una predella (l’Imposizione del nome del Battista è tra i miei preferiti).
  • Mi mancava anche il “nuovo” Museo dell’Opera del Duomo, visitato un paio di decenni fa, molto prima del rinnovamento, datato 2015. È ricco di capolavori assoluti, dalle porte del Battistero alla Pietà Bandini di Michelangelo, passando per le formelle esagonali del Campanile di Giotto.
    Ma devo confessare che a stregarmi è stato il magnifico altare d’argento, un dossale (rivestimento) che veniva collocato sopra l’altare in occasione della festa di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, il 24 giugno. Nei dodici pannelli che lo compongono, infatti, sono rappresentate scene della sua vita fino al martirio. Il dossale pesa 270 chilogrammi e alla sua realizzazione hanno lavorato, tra gli altri, Antonio del Pollaiolo, Andrea del Verrocchio e Michelozzo.

Chiudo non casualmente su un lavoro di squadra di altissimo livello. La morale è banale quanto evidente: dovremmo ragionare, progettare e agire come squadra non soltanto sui campi di calcio.

Saul Stucchi

Tweet
Pin
Share
0 Condivisioni

Archiviato in:Italia

Barra laterale primaria

blank

Boitani a Vimercate


Articoli recenti

  • La Collezione Thomas Walther in mostra a Torino
  • A Vimercate è l’ora della “Festa del Libro e degli Autori”
  • “I Luoghi dell’Adda”: programma dell’edizione 2022
  • Recensione di “Biglietto blu” di Sophie Mackintosh
  • A Milano: “I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori”

Footer

Informazioni

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Informativa privacy & Cookie

La rivista online

ALIBI Online è una rivista digitale di turismo culturale, diretta dal giornalista Saul Stucchi. Si occupa di mostre d'arte, storia e archeologia, di cinema e teatro, di libri di narrativa e di saggistica, di viaggi in Italia e in Europa (con particolare attenzione alle capitali come Parigi, Madrid e Londra). Propone approfondimenti sulla cultura e la società attraverso interviste a scrittori, giornalisti, artisti e curatori di esposizioni.

Copyright © 2022 · ALIBI Online - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Milano; reg. n° 213 8 maggio 2009
Direttore Responsabile Saul Stucchi