Ieri è stato presentato alla stampa. Alle istituzioni oggi, in occasione della festività meneghina per eccellenza, quella del santo patrono Ambrogio. Da domani, 8 dicembre 2024, sarà aperto al pubblico il percorso di Palazzo Citterio in via Brera 12, dando finalmente il via alla Grande Brera sognata da Franco Russoli che diresse la Pinacoteca per vent’anni, fino alla sua morte nel 1977.
Ci sono voluti cinquantadue anni per realizzarlo. Quasi normale in un Paese che non è normale sotto molti punti di vista. Normale come il fatto che a un giorno dall’apertura ci fossero ancora opere da allestire e didascalie da fissare…

Quante cose sono successe in questo mezzo secolo? Di tutto. Ma adesso limitiamoci qui a rendere conto delle prime impressioni per l’ampliamento della Pinacoteca di Brera così lungamente atteso. Trovano finalmente un posto degno di loro le opere delle collezioni Jesi (che torna a casa, letteralmente) e Vitali – più di duecento, in totale – esposte al piano nobile, nel cuore di Palazzo Citterio.
Ad accompagnarle in questo battesimo sono due mostre temporanee. Fino al 9 marzo dell’anno prossimo si potrà visitare La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze, curata dall’architetto Luca Molinari.
Ricostruisce le vicende dell’edificio di Brera e delle comunità che l’hanno abitato a partire dal Cinquecento. Suo, a parer mio, il discorso più interessante e ricco di spunti di riflessione tra quelli pronunciati durante la presentazione al piano nobile, proprio di fronte a Fiumana di Pellizza da Volpedo.
La coralità è alla base dell’esposizione sulle sedi dei centri che costituiscono Brera, le sue otto articolazioni, dalla Pinacoteca all’Orto Botanico passando per la Biblioteca. Non sono soltanto luoghi di storia: sono luoghi di futuro, luoghi di saperi, oltre che un incredibile laboratorio d’architettura da cinquecento anni.
Fino al 23 marzo 2025, invece, l’ipogeo di Palazzo Citterio ospiterà l’esposizione Mario Ceroli. La forza di sognare ancora, con la curatela di Cesare Biasini Selvaggi. Lo spazio progettato da James Stirling negli anni Cinquanta accoglie dieci monumentali lavori inediti dello scultore di Castel Frentano, realizzati appositamente per questo spazio.
Un omaggio a Raffaello e a Bramante è il tempietto al centro della corte: è stato donato alla Pinacoteca dal Salone del Mobile di Milano.

Il Direttore Generale Angelo Crespi, arrivato lo scorso 15 gennaio (“precipitato dentro il sistema Brera”, nelle sue stesse parole), nel commentare a braccio la “giornata storica” ha ringraziato per primi gli ingegneri. Stabilizzare la parte di edificio in cui si svolgeva l’evento è stato il primo problema da risolvere. Poi il personale di Brera, il suo staff, gli architetti, i restauratori, la soprintendenza… Strano, ma forse non troppo, che non abbia mai menzionato il suo predecessore James Bradburne.
Non tutto quello che ho visto mi è piaciuto. Le didascalie, per esempio, sono in caratteri minuscoli e più volte collocate in posizioni scomode per la lettura. Ma in generale il giudizio è molto positivo, a cominciare da alcune soluzioni adottate dall’architetto Mario Cucinella che ricordano quelle usate alla Fondazione Luigi Rovati, il museo etrusco di Milano.
Tornerò il prima possibile alla Grande Brera per prendere confidenza con questo enorme spazio nuovo e insieme antico, ricco di tesori. Voi non aspettate cinquantadue anni per visitare Palazzo Citterio.
Saul Stucchi
Foto © Walter Vecchio per Mario Cucinella Architects
Palazzo Citterio
via Brera 12
Milano
Orari di visita:
Da giovedì a domenica 14.00 – 19.00
Ultimo ingresso alle 18.00
È necessaria la prenotazione su Brera Booking
Biglietti:
Palazzo Citterio: intero 12 €; ridotto 8 €
Palazzo Citterio + Pinacoteca di Brera: intero 20 €; ridotto 14 €
Informazioni:
palazzocitterio.org