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Voi siete qui: A letto con ALIBI » A Venezia ho dormito in un vecchio mulino: che storia!

11 Settembre 2015

A Venezia ho dormito in un vecchio mulino: che storia!

L'Hilton Molino Stucky“Quasi come il nome del nostro hotel”, ha detto sorridendo il cortese impiegato al banco della reception quando ho mostrato il documento d’identità. Ma in quel “quasi” c’è tutta la distanza che separa due esistenze, se pur avvicinate dall’omofonia del cognome: quella del modesto giornalista culturale che scrive queste righe e quella dell’abilissimo imprenditore che oltre un secolo fa fece costruire l’edificio in cui sono appena entrato con la famiglia. Per quanto avveduto e capace di anticipare il futuro investendo nella giusta direzione e guadagnandone di conseguenza, probabilmente neppure lui, però, si sarebbe mai immaginato il destino della sua creatura: il Molino Stucky.

Inutile negare che io abbia scelto per un breve soggiorno veneziano proprio questo celebre hotel per il suo nome che sempre mi ha incuriosito (lo stesso che Fulvio Ervas ha dato all’ispettore di polizia, protagonista dei suoi gialli…), così come mi ha sempre incuriosito l’mponente struttura che svetta nella Laguna, presenza per certi aspetti enigmatica (“che ci fa un mulino a Venezia?!” si domandano i turisti sul vaporetto, tra una foto e l’altra) ed aliena rispetto agli altri palazzi ed edifici. E infatti scoprirò in seguito che il progetto di costruzione incontrò a suo tempo la forte opposizione della commissione edilizia cittadina…

Giovanni Stucky era abituato a ottenere quello che voleva e grazie a forza di volontà, abnegazione e una lunga serie di scelte azzeccate divenne l’uomo più ricco di Venezia, tanto da potersi comprare Palazzo Grassi, a coronamento di una carriera che sembrava non conoscere ostacoli o insuccessi. E invece Giovanni incontrò la morte nel modo più inatteso e insieme più tragico: la sera del 21 maggio del 1910 venne sgozzato con un rasoio da un folle mentre entrava nella stazione ferroviaria. Le indagini rivelarono che lo squilibrato aveva lavorato nel mulino e che già in precedenza aveva minacciato l’imprenditore.

Camera con vista al Molino StuckyÈ stata invece un’occasione di festa quella che, lo scorso gennaio, mi ha fatto tornare a Venezia: il compleanno del figliolo, già grandicello, ma ancora disposto a dormire in un lettino aggiuntivo. La camera doppia che ci è stata assegnata non era molto ampia, tanto che la brandina non poteva che trovare posto proprio sotto la finestra, dalla quale si godeva una vista spettacolare sul canale della Giudecca. Che sorpresa il mattino seguente quando, tirate le tende, abbiamo visto davanti a noi un muro di nebbia! Il banco impenetrabile lasciava appena indovinare la sagoma della navetta che a orari ben precisi collega la Giudecca con le fermate di Zattere e piazza San Marco (foto su Shutterstock).

Il ristorante Bacaromi era chiuso per lavori di aggiornamento (fornendoci un altro valido motivo per tornare prima o poi al Molino), così abbiamo preso un aperitivo allo Skyline Rooftop Bar, ma anche questo locale dà il meglio di sé nella bella stagione, quando si può stare all’aperto senza vestirsi come Totò e Peppino all’arrivo a Milano.

La colazione e un bagno del Molino StuckyNella boutique al piano terra, oltre ai tradizionali souvenirs e alle guide di Venezia, si può trovare un libro molto interessante. S’intitola La dinastia Stucky e l’ha scritto la giornalista Lavinia Cavalletti, discendente della famiglia Stucky. Servendosi di documenti d’archivio e testimonianze familiari l’autrice ricostruisce la parabola degli Stucky di Venezia e del Molino per un secolo, dal 1841 al 1941, ovvero dalla Rivoluzione del 1848 alla penultima fase del fascismo. A Giovanni succedette il figlio Giancarlo che vide sgretolarsi tra le mani, impotente, l’impero costruito dal genitore. Un impero che aveva destato troppi appetiti e troppe invidie.

Dal 2007 il Molino Stucky fa parte di un altro impero, quello della catena Hilton, come raffinato hotel dotato di 379 stanze, di cui una cinquantina Deluxe Plus Room con vista su Venezia. E giorno dopo giorno scrive le pagine di questo nuovo capitolo della sua storia. Lo fa anche ospitando eventi come Open18, Esposizione internazionale di sculture ed installazioni, visitabile fino al prossimo 23 settembre. C’è anche il Labirinto di Aldo Spinelli.
Saul Stucchi

MOLINO STUCKY HILTON
Giudecca 810
Venezia

Tel. 041.2723311
www.molinostuckyhilton.it

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