
La tragedia “romana” di Shakespeare per eccellenza recitata nel centro della romanità. Finalmente questo progetto ambizioso che sicuramente sarà parso a molti impossibile da realizzare è diventato realtà. Domenica scorsa è andati infatti in scena la prima che avrà diciannove repliche fino al 5 agosto.
La manifestazione “Passaggi Segreti” è arrivata quest’anno all’edizione numero 11, rispettando la tradizionale ricetta che mescola spettacolo dal vivo, cultura, arte e archeologia. Al centro della tragedia scespiriana ci sono le figure di Cesare, dittatore spinto da un’inesauribile ambizione, ormai prossimo a coronare il suo sogno di potere assoluto, e Bruto, animato invece da un’inestinguibile sete di libertà. Potere e libertà, ambizione personale e convivenza all’interno delle istituzioni repubblicane sono i temi portanti del dramma, celebre soprattutto per i discorsi antitetici pronunciati da Bruto e da Antonio ai funerali di Cesare (ai cinefili sicuramente tornerà alla mente la versione di Mankiewicz del 1953, con un assai espressivo Marlon Brando nei panni (nella tunica) di Antonio.
I Fori Imperiali (quello di Cesare e quello attiguo di Augusto) sono stati scelti volutamente perché rappresentano due “veri e propri programmi politici visivi”.
Secondo il regista Roberto Marafante, infatti, i luoghi non sono semplici scenografie ma concreti oggetti di un dialogo che si intreccia con quello dei personaggi. In modo del tutto originale, in questo spettacolo è il pubblico a muoversi, mentre la scena non cambia. Al pubblico spetta quindi il compito di scoprire la prospettiva giusta dalla quale osservare un’azione del dramma: la casa di Cesare, per esempio, è il tempio di Venere che il dittatore fece innalzare per ribadire la propria discendenza dalla dea, mentre Bruto, sconfitto da Ottaviano, va a morire sulla scala del tempio di Marte Ultore, ovvero Vendicatore, fatto costruire dall’erede di Cesare proprio per commemorare il patrigno. Al Foro di Cesare si svolgono i primi tre atti, quelli che ruotano attorno alla figura del dittatore. Durante l’intervallo gli spettatori passano dal Foro di Cesare a quello di Augusto (quasi a voler compiere fisicamente, sul terreno, quel passaggio di epoche e di costituzioni che la morte di Cesare significò nella storia di Roma). Qui si conclude la tragedia con la morta dei cesaricidi e la vittoria finale di Ottaviano, restauratore della pace al prezzo però della libertà repubblicana.
Saul Stucchi
Roma, Fori Imperiali
Ingresso: Foro di Cesare, Clivo ArgentarioUscita: Foro di Augusto, Piazza del Grillo 1
Prossime date di luglio: gio 12; ven 13; dom 15; mer 18; gio 19; ven 20; sab 21;
dom 22; mer 25; gio 26; ven 27; sab 28;
dom 29; mar 31
Date di agosto: mer 1; gio 2; ven 3; sab 4; dom 5
Inizio spettacolo ore 21.15; fine spettacolo ore 23.30
Regia di Roberto Marafante
Personaggi principali:
Riccardo Polizzy Carbonelli – CESARE
Gabriele Parrillo – BRUTO
David Gallarello – CASSIO
Massimiliano Benvenuto – ANTONIO
Marina Lorenzi – PORZIA
Barbara Esposito – CALPURNIA
Massimo Lello – CASCA; LEPIDO
Biglietto: 19 €
LA PRENOTAZIONE E’ OBBLIGATORIA: telefonare al Botteghino del Teatro de’ Servi
Via del Mortaro 22
Tel. 06 6795130
Info: Call Center Zètema Progetto Cultura
Tel. 06 82059127
www.museiincomune.it