Quale occasione migliore di questi giorni di Settimana Santa per ammirare un capolavoro assoluto che parla agli occhi e insieme al cuore? La Crocifissione di Masaccio rimarrà esposta al Museo Diocesano di Milano fino al prossimo 7 maggio, ma consiglio di andarci nel periodo pasquale per unire all’esperienza culturale un momento di intensa spiritualità, a prescindere dalle proprie credenze in fatto di religione.
L’opera è arrivata in prestito dal Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli grazie al consolidato rapporto di reciproco apprezzamento che lega le due istituzioni. A firmare la curatela dell’esposizione sono Nadia Righi, direttrice del Diocesano, e Alessandra Rullo, conservatrice del dipartimento dipinti e sculture del XIII, XIV e XV secolo di Capodimonte.

A curare l’allestimento – come sempre insieme raffinato e “pulito” – sono stati invece gli architetti Alessandro Colombo e Paola Garbuglio. Va segnalato che la mostra è dedicata al giurista e collezionista Alberto Crespi, scomparso a novantanove anni lo scorso settembre. Nel 1999 donò al Museo Diocesano la sua raccolta di quarantuno opere su fondo oro, imprescindibile pendant alla tavola di Masaccio.
Il percorso
Una delle caratteristiche che rendono imperdibili le piccole mostre del Diocesano è l’attenzione dedicata agli approfondimenti, con pannelli di sala davvero ben fatti. Anche in questo caso il percorso si apre con una citazione, poi c’è un’introduzione dedicata alla – brevissima – vita del pittore, troncata da una morte misteriosa (forse per avvelenamento) a 27 anni. Di fondamentale importanza è la rivoluzione che Masaccio esercita nell’arte occidentale, “sfondando” il muro con l’affresco della Trinità nella basilica di Santa Maria Novella a Firenze.

Quando il committente – il notaio ser Giuliano di Colino degli Scarsi da San Giusto (niente di meno!) – gli chiese di tornare a un fondo oro, il massimo dell’anti-Rinascimento, Masaccio accettò la sfida e la vinse, riuscendo a “bucare” anche questa barriera. L’opera era destinata alla cappella del notaio nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Pisa, ma il polittico venne smembrato già sul finire del XVI secolo.
Le undici tavole superstiti si trovano ora in diversi musei (dai Musei Statali di Berlino al Getty Museum di Los Angeles, passando per il Museo di San Matteo a Pisa e la National Gallery di Londra), mentre alcune sono andate perdute. Una sezione del percorso è dedicata alla ricostruzione digitale, frutto di una collaborazione tra le università di Cambridge, Pisa, Padova e Suor Orsola Benincasa di Napoli.
C’è anche una sala dove viene proiettato un video, con accompagnamento musicale, all’interno di una sagoma che ha la forma del polittico. Ma c’è ancora molto altro, come la riproduzione di un componimento di Giovanni Testori dedicato alla Maddalena, come omaggio all’intellettuale milanese nel centenario della sua nascita.
Visite narrate
Nelle date di lunedì 10 aprile e di sabato 6 maggio – sempre alle ore 15.30 – si terranno le ultime due visite narrate alla mostra, organizzate in collaborazione con la Scuola Orafa Galdus. Grazie ad esse i visitatori (fino a un massimo di 25 persone per gruppo) potranno conoscere nei dettagli le modalità con cui lavorava un artista doratore.
La mostra Masaccio. La Crocifissione è accompagnata da uno snello ed elegante catalogo pubblicato da Dario Cimorelli Editore. Ai testi delle due curatrici si aggiungono altri interventi, tra cui quello di padre Roberto Pasolini intitolato Lo “spettacolo” della croce. Da lì traggo questo brano:
Serve una fiducia – in Dio e nella sua capacità di svelarci l’immagine dell’amore più grande – per poter guardare la croce senza restare né accecati né indifferenti. Ma una tale fiducia ha anche bisogno di tradursi nell’umiltà di porsi di fronte al mistero dell’amore in atteggiamento discepolare, nella posizione libera di chi è disposto ad ascoltare e convertire i sentieri del cuore, in vista di un incremento di vita”.
Buona visita e buona Pasqua.
Saul Stucchi
Masaccio. La Crocifissione
Dal Museo e Real Bosco di Capodimonte
Informazioni sulla mostra
Dove
Museo Diocesano Carlo Maria MartiniPiazza Sant’Eustorgio 3, Milano
Quando
Dal 22 febbraio al 7 maggio 2023Orari e prezzi
Orari: da martedì a domenica 10.00 – 18.00Lunedì chiuso
Biglietti: intero 9 €; ridotto 7 €
Cumulativo Chiostri: intero 12 €; ridotto 10 €