Il progetto di mostra dedicato a L’artista viaggiatore, in programma nelle sale del Museo d’Arte di Ravenna fino al prossimo 21 giugno 2009, intende presentare i percorsi di alcuni dei più significativi artisti che, affascinati dal mito dell’esotico, hanno viaggiato e vissuto fuori dall’Europa.
C’è chi s’entusiasma per le sere tunisine di “una bellezza indescrivibile” (P. Klee), e chi ricordando il mare polinesiano sospira per i “grigi verde giada” delle lagune, per le “eleganti palme” e le “bande di pesci blu, gialli, zebrati di nero” (H. Matisse), trasformando poi lo snorkeling in una fonte d’immagini, e c’è anche chi deprecando il colonialismo, rievoca gli sguardi ostili come di “pantere o leopardi” (E. Nolde) degli indigeni che il bianco l’avrebbero tranquillamente ucciso se avessero potuto e magari mangiato, visto che la zona era nota per il cannibalismo.
Nostalgia, desiderio, paura, felicità; quanti sentimenti hanno ispirato ed ancora ispirano quei paesi lontani che tanta letteratura, da Salgari a Chatwin ci hanno avvicinato. Anche gli artisti hanno portato a noi i ricordi, le esperienze e le emozioni dei loro viaggi. Come l’esploratore, da quelli letterari come Ulisse a quelli reali come Marco Polo, James Cook, Jacques Cousteau, anche l’artista partecipa alla mitologia del grande viaggiatore. La mostra vuole così evocare le atmosfere di quattro continenti, Africa, Asia, America Latina e Oceania, attraverso gli occhi degli artisti europei, interessati ora agli splendidi panorami, dai deserti alle barriere coralline, ora alle popolazioni locali e ai loro costumi, ora alla magia dell’architettura orientale.
Il “viaggio” espositivo passa quindi attraverso due movimenti artistici fondamentali per l’arte europea tra Ottocento e Novecento: l’orientalismo e il primitivismo. Inaugurato in Francia, introdotto successivamente in Italia nella seconda metà dell’ottocento, l’orientalismo si afferma al punto da stimolare un’intensa produzione artistica e letteraria, popolata da harem sensuali e serragli d’animali feroci. É però sul finire del XIX secolo, con Gauguin e gli artisti da lui influenzati che il mito dell’esotico si diffonde definitivamente e lo sguardo dell’uomo europeo diventa fatto creativo ed estetico: la vita e l’arte di popoli lontani, i panorami inconsueti, i corpi e i colori di terre distanti dalla geografia culturale dell’Occidente innestano una svolta decisiva nell’arte europea.
Introdotto da modelli storici di galeoni, antiche carte geografiche e mappamondi, il percorso inizia dal realismo ottocentesco di Caffi, Ussi, Pasini e Guastalla, le cui opere raccontano e documentano i loro viaggi al seguito di spedizioni diplomatiche nel Medio Oriente e nel Mediterraneo.

Si passa poi attraverso il post-impressionismo di alcuni dei maggiori artisti europei, tra cui Gauguin e le sue suggestioni polinesiane, per giungere all’espressionismo dei tedeschi Nolde e Pechstein e del francese Matisse, in Oceania nel primo decennio del ‘900. Parallelamente, il Nord Africa suscita l’interesse di artisti come Klee, Macke, Moilliet, a Tunisi nel 1914 e poi ad Hammamet alla ricerca delle potenzialità della luce e del colore; così Kokoschka, in Egitto negli anni ’20, e Dubuffet, con i suoi deserti algerini degli anni ’50.

Protagonisti dell’Informale come Tobey e Mathieu, con le loro derivazioni dal calligrafismo giapponese, ci conducono al continente asiatico, meta condivisa, pur nella diversità dei paesi prescelti e delle esperienze esistenziali ed estetiche, anche da artisti viaggiatori contemporanei come Mondino, Boetti e Ontani.
L’esposizione è arricchita da reportage fotografici storici e da sculture, maschere, oggetti rituali ed etnografici dei luoghi evocati, provenienti dal Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma.
L’artista viaggiatore
Da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani
Museo d’Arte della città di Ravenna
Fino al 21 giugno 2009
Orari: dal martedì al giovedì 9.00-18.00; venerdì 9.00-21.00; sabato e domenica 9.00-19.00; lunedì chiuso
Biglietto: intero 8 €, ridotto 6 €
MAR
www.museocitta.ra.it
Didascalie:
Paul Gauguin
Nave nave Fenua (Terra deliziosa)
1893-94, xilografia
cm 35,4×20,1
collezione privata
Svizzera
Caffi
Egitto. Riposo di una carovana
Ca’ Pesaro, Venezia
Oskar Kokoschka
Exodus
1928
Olio su tela
cm 89×131
Deutschebank