• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Luoghi
    • Italia
    • Europa
    • Mondo
    • A letto con ALIBI
  • Mostre
    • Arte
    • Fotografia
    • Storia
  • Spettacoli
    • Teatro & Cinema
    • Musica & Danza
  • Biblioteca
  • Interviste
  • Egitti

Alibi Online

Voi siete qui: Arte » 7 cose da sapere sul Polittico dell’Agnello Mistico di van Eyck

4 Aprile 2021

7 cose da sapere sul Polittico dell’Agnello Mistico di van Eyck

“L’ALIBI della domenica” di oggi – in edizione speciale per la Pasqua – è dedicato al Polittico dell’Agnello Mistico di van Eyck, il gioiello più prezioso custodito nella cattedrale di Gent.

Lo scorso 25 marzo è stato inaugurato il Visitor Centre nella Cattedrale di San Bavone o Sint-Baafskathedraal di Gent / Gand, nelle Fiandre (Belgio). Si tratta di un centro “esperienziale” dotato delle tecnologie più moderne, pensato e realizzato per consentire ai visitatori di “immergersi” nella storia dell’edificio e dei tesori che vi sono custoditi. Ovviamente il pensiero vola subito al sommo capolavoro del Polittico dell’Agnello Mistico, dipinto dai fratelli Hubert e Jan van Eyck.

Il Polittico dell'Agnello Mistico di Hubert e Jan van Eyck

Sarà sicuramente un’emozione tornare ad ammirare il grande polittico, dopo il lungo e importante restauro. Non lo ritroverò dove l’avevo lasciato nell’ultima visita. La pala d’altare, infatti, adesso è stata collocata nella cappella del Sacramento, nel deambulatorio della cattedrale. Nei piani questa è la collocazione definitiva: da qui il Polittico non dovrebbe più spostarsi. Ma chi conosce anche solo un poco l’odissea dell’opera non è disposto a giocarsi la testa su questo buon proposito.

A prova di proiettile

La pala d’altare adesso è protetta da uno speciale vetro antiproiettile costato milioni di euro. La gigantesca teca non ha soltanto lo scopo di difendere il capolavoro, ma anche quello di preservarlo mantenendo i giusti livelli di temperatura e umidità. Il nuovo allestimento della cappella del Sacramento è il punto di arrivo di un percorso che si apre nella cripta della cattedrale, ampliata e ristrutturata per accogliere i visitatori.

Il nuovo allestimento del Polittico dell'Agnello Mistico di van Eyck nella Cattedrale di Gent

La realtà aumentata avrà senza dubbio un effetto moltiplicatore sul godimento della visita. Tuttavia mi sento di affermare che si mostrerà lungimirante il visitatore che troverà il tempo e il modo (a ciascuno i propri) di studiare il Polittico nel suo complesso e nei dettagli delle singole parti che lo compongono prima di partire per le Fiandre.

Due giorni prima dell’inaugurazione ho assistito alla presentazione stampa del Visitor Centre, trasmessa in streaming. Ho così potuto scoprire in anteprima il nuovo allestimento. Vederlo “dal vivo” sarà naturalmente tutt’altra cosa, ma ho pensato che quando avrò l’occasione di trovarmi di nuovo a tu per tu con il Polittico non dovrò farmi distrarre da niente. Dovrò concentrarmi totalmente sull’opera. Per far questo sarà necessario imparare a conoscerla nei dettagli.

Il Polittico in sette tappe

  1. La cosa migliore è crearsi un disegno “muto” del polittico, ovvero uno schema della struttura e dei riquadri che lo compongono. Una sorta di sinossi visuale. Contando la parte anteriore e quella posteriore il risultato totale è di 26 “riquadri”. Attenzione: il numero non coincide con quello dei pannelli, cioè le tavole che costituiscono l’insieme. Queste ultime sono infatti 12, di cui 8 sono dipinte su entrambe le facce.
    Il visitatore dovrebbe riuscire a “indovinare” a occhi chiusi cosa raffiguri un determinato pannello, per esempio la lunetta di sinistra del polittico chiuso (ovvero il profeta Zaccaria) o quale sia il San Giovanni posto accanto al donatore: è il Battista o l’Evangelista? Nel polittico aperto, dove si trovano i Cavalieri di Cristo?
    Sareste in grado di individuare San Livino? Siate onesti: confessate di non sapere nemmeno chi sia! Ve lo dico io: il vescovo Livino (o Lebuino) fu il cristianizzatore delle Fiandre. Fu martirizzato attorno al 633. Lo si riconosce nel gruppo dei confessori neotestamentari, alla destra dell’altare dell’Agnello Mistico (per l’osservatore), grazie alle tenaglie che ancora stringono la lingua che gli fu strappata dagli aguzzini.
L'Agnello Mistico di Jan van Eyck
  1. Studiare la storia della città di Gent, almeno a grandi linee, soprattutto per quanto riguarda il XV secolo. Chi tra voi sapeva che Carlo V d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, fosse nato a Gent nel 1500? La sua città natale gli si sarebbe ribellata contro e lui non avrebbe esitato a soffocare nel sangue la rivolta, togliendo poi alla città sconfitta i privilegi di cui aveva goduto.
    Centocinquanta anni dopo la realizzazione del Polittico, Alessandro Farnese avrebbe conquistato la città come comandante dell’Armata delle Fiandre per conto del re di Spagna Filippo II. Le sue campagne militari sono raffigurate sul basamento del monumento equestre realizzato da Francesco Mochi, autore anche di quello del figlio Ranuccio. I due capolavori della statuaria barocca sono i protagonisti della Piazza dei Cavalli di Piacenza.
  2. Ripassare la biografia di Jan van Eyck – per quel poco che è nota – e prendere nota della datazione delle opere più importanti. Il polittico dell’Agnello Mistico è stato realizzato tra il 1426 e il 1432. Il “Ritratto dei coniugi Arnolfini”, esposto alla National Gallery di Londra, è datato 1434. All’anno seguente viene invece datata, in via ipotetica, la “Madonna del cancelliere Rolin”, conservata al Museo del Louvre, mentre la “Madonna del canonico van der Paele” – uno dei capolavori del Museo Groeninge a Bruges – è del 1436.
  3. Familiarizzarsi con le vicende degli spostamenti del Polittico all’interno della cattedrale di San Bavone. Ma prima occorre fare un passo indietro e ripassare la storia dell’edificio, anche qui almeno nelle sue tappe principali, tra cui le varie trasformazioni e il cambio di intestazione. L’edificio, infatti, era in origine intitolato a San Giovanni Battista. Passò a San Bavone (chi era costui?) ai tempi di Carlo V. Se tornassero oggi a visitare la cattedrale, i fratelli van Eyck ne avrebbero di cose di cui stupirsi. I “caschetti virtuali” sarebbero soltanto l’ultimo elemento di una lunga lista!
  4. Per l’intricata e affascinante storia “criminale” del Polittico (con l’opera, ovviamente, nell’incolpevole ruolo di vittima) rimando al bel libro di Noah Charney, “Stealing the Mystic Lamb: The True Story of the World’s Most Coveted Masterpiece” (purtroppo non tradotto in italiano). Basti qui ricordare che uno dei pannelli originali non è ancora stato ritrovato, dopo il furto del 1934 che aveva coinvolto anche il “San Giovanni Battista”. Si tratta del pannello con i “Giudici Integri”, sostituito da una copia dipinta da Jef Van der Veken, restauratore e falsario (!) belga a cavallo della Seconda guerra mondiale.
  5. Il Polittico non è soltanto un capolavoro della pittura: è anche un prodotto culturale (e teologico) estremamente raffinato. Nasce in un ambito in cui i libri avevano un ruolo fondamentale e i libri ricorrono con frequenza nei pannelli. L’Annunciata è interrotta nella lettura dalla comparsa di Gabriele. La stessa Maria e San Giovanni Battista sono ritratti con un libro nei pannelli sopra alla tavola dell’Agnello Mistico, in cui diverse figure hanno un volume tra le mani. Ma tutto il Polittico è pieno di parole e didascalie, alcune di facile comprensione (“facile”, si fa per dire!), altre piuttosto misteriose, come quelle sulle vesti o sulle piastrelle che decorano i pavimenti.
  6. Ciascun visitatore dovrebbe individuare una propria lista di dettagli preferiti, magari ricorrendo alle foto ad altissima risoluzione che si trovano in rete o alle riproduzioni sui numerosi libri dedicati all’opera di van Eyck. Nella mia lista personale ci sono i gioielli, il leggio degli angeli cantori, i cavalli, i fiori e il paesaggio sullo sfondo della tavola eponima… Ma ogni volta che mi soffermo su un particolare, me ne innamoro, stupito dalla maestria dell’artista (dei due artisti e della loro bottega, per essere più precisi).

L’Agnello Mistico ci attende a Gent. A proposito, vi si siete accorti che gli agnelli del Polittico sono tre (senza contare quelli raffigurati sulle piastrelle)? Aguzzate la vista.

Saul Stucchi

Didascalie:

  • La pala d’altare di Gent aperta
    (c) Sint-Baafskathedraal Gent, www.artinflanders.be
    Foto di Dominique Provost
  • Il nuovo allestimento del Polittico
    (c) www.artinflanders.be
    Foto di Cedric Verhelst
  • L’Adorazione dell’Agnello Mistico
    (c) Sint-Baafskathedraal Gent, www.artinflanders.be
    Foto di Dominique Provost

VISITFLANDERS – Ente del Turismo Fiandre

Informazioni:
www.visitflanders.com/it

Tweet
Share
0 Condivisioni

Archiviato in:Arte

Barra laterale primaria

Akhnaten a Barcellona

Articoli recenti

  • Il Requiem di Mozart apre la nuova stagione dei Pomeriggi
  • Neurodivergenze tra Robert Chapman e Temple Grandin
  • Trionfo per la Quinta di Mahler all’Auditorium di Milano
  • “Nosferatu, il principe della notte” di Werner Herzog
  • Marta Morazzoni alla Biblioteca Ostinata di Milano

Footer

INFORMAZIONI

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Informativa privacy & Cookie

La rivista online

ALIBI Online è una rivista digitale di turismo culturale, diretta dal giornalista Saul Stucchi. Si occupa di mostre d'arte, storia e archeologia, di cinema e teatro, di libri di narrativa e di saggistica, di viaggi in Italia e in Europa (con particolare attenzione alle capitali come Parigi, Madrid e Londra). Propone approfondimenti sulla cultura e la società attraverso interviste a scrittori, giornalisti, artisti e curatori di esposizioni.

Copyright © 2025 · ALIBI Online - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Milano; reg. n° 213 8 maggio 2009
Direttore Responsabile Saul Stucchi