
Difficile da pronunciare e da individuare a colpo sicuro sulla cartina della Francia, per chi ancora non c’è stato. La stessa Michelin, consapevole dell’ancora scarsa notorietà del Poitou-Charentes presso il pubblico al di qua delle Alpi, ha deciso di intitolare Costa Atlantica – Paese del Cognac l’edizione italiana della guida monografica dedicata alla regione. Si tratta ovviamente di una semplificazione che da una parte sottolinea due aspetti, geografico e gastronomico, anzi enologico, dall’altro sacrifica inevitabilmente le altre mille caratteristiche della regione che già soffre la “concorrenza” di vicini molto più famosi e visitati, ma rispetto ai quali non ha nulla da invidiare.
Il Poitou-Charentes è infatti ricco di storia, di monumenti, di bellezze naturali e di specialità gastronomiche. Motivi che ne spiegano bene la vocazione turistica, tanto da fare di questo settore la principale attività economica. Ma attenzione: si tratta di un turismo di qualità e le amministrazioni ci tengono a mantenerlo tale, anche con provvedimenti “restrittivi” che tutelano il paesaggio contro le speculazioni edilizie (caso emblematico è rappresentato dall’Île de Ré).
Viaggio multiplo
Per scoprire il Poitou-Charentes abbiamo fatto un viaggio che ci ha portato a visitare Saintes, La Rochelle, il Marais Poitevin (zona paludosa soprannominata la “Venezia verde”), Rochefort e le isole di Oléron e di Ré. Si è trattato di un viaggio anche nel tempo, indietro nella storia della Francia, dalle vestigia romane di Saintes, al lungo assedio di La Rochelle da parte del cardinale Richelieu, alle opere difensive fatte costruire dal celebre architetto del Re Sole Vauban (di cui l’anno scorso ricorreva il terzo centenario della morte), ai ricordi della sollevazione della Vandea durante la Rivoluzione Francese.
Numerosi sono i modi per raggiungere il Poitou-Charentes. Uno dei più pratici e veloci è quello di atterrare all’aeroporto di Bourdeuax, magari con un volo low-cost (il collegamento con Milano – Orio al Serio è proposto da MyAir: www.myair.com), per poi noleggiare un’auto equipaggiata con un navigatore satellitare. Le strade sono generalmente poco trafficate e attraversano paesaggi molto belli e “ordinati”, anche grazie alla coltura della vite, da cui si ottiene il famosissimo Cognac.
Ogni tanto a chiamare alla sosta spuntano all’orizzonte una piccola chiesa romanica o un locale che offre specialità regionali. Che sia sacro o profano, è sempre bene ascoltare il richiamo, con l’ovvia raccomandazione che chi è alla guida non indulga nei piaceri di Bacco, qui sono particolarmente invitanti. Il paesaggio è tutt’altro che monotono: la regione infatti offre un lungo tratto di costa atlantica (quasi 400 chilometri), una vasta area paludosa, dolci collinette con prati recintati da bassi muretti (detti bocages), città ricche di storia e di arte. Ciascuno troverà di che alimentare il proprio stupore, sempre in senso positivo. Anche per la cortesia degli abitanti, abituati ad avere che fare con turisti molto esigenti come sono quelli che vengono dai paesi del nord Europa.