Dopo qualche anno di assenza, sono tornato oggi a visitare il sito archeologico di Mistrà, nel Peloponneso. La temperatura, già a metà mattina, si è attestata attorno ai 40 gradi, rendendo il giro del percorso lungo la collina qualcosa a metà strada tra l’impresa eroica e il gesto folle.
La bilancia pendeva probabilmente più verso questa parte: tanto che un avviso avvertiva – avverte – che, a causa delle condizioni meteorologiche il sito è aperto dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00, ovvero chiuso durante le ore più calde della giornata.

L’altra notizia poco bella è che il biglietto d’ingresso ha raggiunto i 20 €. Si pagavano 12 € nel 2018! Alla biglietteria dell’area superiore (il sito ha due ingressi distinti e distanti, ma il biglietto è unico) sono stato informato che “oggi” il castello era chiuso. Non so se l’indicazione temporale vada presa in senso letterale o estesa alla stagione estiva.
Altri edifici sono al momento chiusi per lavori, come la chiesa dei Santi Teodori. Ho invece potuto visitare regolarmente:
- Hagia Sophia (Santa Sofia)
- il complesso metropolita
- il piccolo museo di San Demetrio
- Hagios Nikolaos
- il monastero della Pantanassa

Ben tenuti sono i cartelli esplicativi distribuiti lungo il percorso: nonostante le temperature e la luce sono tutti perfettamente leggibili e in ottime condizioni. Significa che ricevono una costante manutenzione o che vengono sostituiti con regolarità.
In Italia è diffusa la pratica di lasciare che i cartelli all’aperto vangano abbandonati a una lenta cancellazione mediante gli agenti atmosferici, tanto da risultare spesso completamente illeggibili, quando non sovrascritti da commenti salaci e ingiurie. Del resto si sa: non siamo un popolo di lettori, ma davanti a un cartello o a una parete pochi trattengono la libido scribendi…
In uno di questi interessanti pannelli di Mistrà – bilingui, in greco e in inglese – vengono riassunte le tappe principali della storia del sito:
- attorno al 1249 il castello di Mistrà viene fondato dal principe franco Guglielmo II di Villehardouin
- nel 1262 il castello si arrende ai Bizantini e gradualmente gli si viene a costruire attorno la città fortificata di Mistrà
- nel 1348 Mistrà diventa sede del despotato di Morea
- nel 1460 – ovvero sette anni dopo la conquista di Costantinopoli – i Turchi occupano Mistrà
- nel 1843 il re Ottone di Grecia fonda la città moderna di Sparta e gli abitanti di Mistrà si spostano nella nuova città
- nel 1922 Mistrà è dichiarata sito archeologico. Gli ultimi abitanti l’abbandonano nel 1953

Tra le aree sottoposte a lavori di ristrutturazione e restauro c’è anche il negozio di articoli turistici, come souvenir e libri. Al momento, dunque, non si può trovare il volume di Andrea Bonetti intitolato Things that crawl, fly and bloom at Mystras che ho comprato qui nel 2018 e recensito qualche settimana dopo il mio rientro in Italia.
In verità l’unica fauna avvistata durante la visita è la colonia di gatti che popola il sito. Se ne stanno tutti placidamente addormentati all’ombra, magari sopra una lastra di marmo con la raffigurazione di un santo guerriero a cavallo.
Saul Stucchi
Sito archeologico di Mistrà
Informazioni: