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Voi siete qui: Europa » Ritorno al sito archeologico di Mistrà, nel Peloponneso

26 Luglio 2025

Ritorno al sito archeologico di Mistrà, nel Peloponneso

Dopo qualche anno di assenza, sono tornato oggi a visitare il sito archeologico di Mistrà, nel Peloponneso. La temperatura, già a metà mattina, si è attestata attorno ai 40 gradi, rendendo il giro del percorso lungo la collina qualcosa a metà strada tra l’impresa eroica e il gesto folle.

La bilancia pendeva probabilmente più verso questa parte: tanto che un avviso avvertiva – avverte – che, a causa delle condizioni meteorologiche il sito è aperto dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00, ovvero chiuso durante le ore più calde della giornata.

L’altra notizia poco bella è che il biglietto d’ingresso ha raggiunto i 20 €. Si pagavano 12 € nel 2018! Alla biglietteria dell’area superiore (il sito ha due ingressi distinti e distanti, ma il biglietto è unico) sono stato informato che “oggi” il castello era chiuso. Non so se l’indicazione temporale vada presa in senso letterale o estesa alla stagione estiva.

Altri edifici sono al momento chiusi per lavori, come la chiesa dei Santi Teodori. Ho invece potuto visitare regolarmente:

  • Hagia Sophia (Santa Sofia)
  • il complesso metropolita
  • il piccolo museo di San Demetrio
  • Hagios Nikolaos
  • il monastero della Pantanassa

Ben tenuti sono i cartelli esplicativi distribuiti lungo il percorso: nonostante le temperature e la luce sono tutti perfettamente leggibili e in ottime condizioni. Significa che ricevono una costante manutenzione o che vengono sostituiti con regolarità.

In Italia è diffusa la pratica di lasciare che i cartelli all’aperto vangano abbandonati a una lenta cancellazione mediante gli agenti atmosferici, tanto da risultare spesso completamente illeggibili, quando non sovrascritti da commenti salaci e ingiurie. Del resto si sa: non siamo un popolo di lettori, ma davanti a un cartello o a una parete pochi trattengono la libido scribendi…

In uno di questi interessanti pannelli di Mistrà – bilingui, in greco e in inglese – vengono riassunte le tappe principali della storia del sito:

  • attorno al 1249 il castello di Mistrà viene fondato dal principe franco Guglielmo II di Villehardouin
  • nel 1262 il castello si arrende ai Bizantini e gradualmente gli si viene a costruire attorno la città fortificata di Mistrà
  • nel 1348 Mistrà diventa sede del despotato di Morea
  • nel 1460 – ovvero sette anni dopo la conquista di Costantinopoli – i Turchi occupano Mistrà
  • nel 1843 il re Ottone di Grecia fonda la città moderna di Sparta e gli abitanti di Mistrà si spostano nella nuova città
  • nel 1922 Mistrà è dichiarata sito archeologico. Gli ultimi abitanti l’abbandonano nel 1953

Tra le aree sottoposte a lavori di ristrutturazione e restauro c’è anche il negozio di articoli turistici, come souvenir e libri. Al momento, dunque, non si può trovare il volume di Andrea Bonetti intitolato Things that crawl, fly and bloom at Mystras che ho comprato qui nel 2018 e recensito qualche settimana dopo il mio rientro in Italia.

In verità l’unica fauna avvistata durante la visita è la colonia di gatti che popola il sito. Se ne stanno tutti placidamente addormentati all’ombra, magari sopra una lastra di marmo con la raffigurazione di un santo guerriero a cavallo.

Saul Stucchi

Sito archeologico di Mistrà

Informazioni:

http://odysseus.culture.gr/

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