“L’ALIBI della domenica” di questa settimana è dedicato a un grande scrittore argentino: Rodolfo Walsh.
Voi come scegliete un libro? Probabilmente seguite i consigli degli amici, provate a fidarvi di quanto avete letto in una recensione (che sia pubblicata su un quotidiano o periodico di carta o su una rivista digitale come ALIBI Online non fa differenza), tentate la sorte ispirati dalla copertina o magari dal risvolto (impossibile stabilire se siano più ingannevoli le prime o i secondi…).
Anch’io seguo queste strade, nella maggior parte dei casi. La lettura di un libro diventa così l’ultima tappa di un percorso che si apre con la sua scelta, essa stessa, a volte, altrettanto interessante.

Qualche anno fa ho letto “Operazione massacro” di Rodolfo Walsh – probabilmente l’opera più nota dello scrittore argentino – nell’edizione de La Nuova Frontiera, con introduzione di Alessandro Leogrande e traduzione di Elena Rolla. Da tempo è fuori catalogo l’edizione Sellerio pubblicata nella collana “La memoria”.
È stato proprio soffermandomi sull’elenco dei volumi apparsi in quella prestigiosa collana (una delle mie preferite), stampato alla fine de “La figlia del tempo” di Josephine Tey (altro libro fuori catalogo!) che mi sono imbattuto nel titolo “Variazioni in rosso” di Rodolfo Walsh. Mi si è accesa una lampadina ed è iniziata la ricerca.
Tre gioielli in giallo
Il libro è composto da tre racconti “gialli”, di cui il secondo dà il titolo all’opera, preceduto da “L’avventura delle bozze” e seguito da “Assassinio a distanza”. Venne pubblicato in Argentina da Hachette nel 1953, quattro anni prima di “Operazione massacro”. I due libri appartengono a generi assai diversi, ma a unirli è lo stesso anelito alla verità che muove l’autore e il protagonista suo alter ego nei racconti.
Ancora una volta l’edizione Sellerio è purtroppo fuori catalogo. Sarà forse il caso di sollecitare la casa editrice siciliana a rimettere in circolazione titoli così importanti non più disponibili. Ne approfitto per aggiungere all’elenco “La lista di Andocide” di Luciano Canfora, uno dei suoi libri più deliziosi, che ahimè manca al mio scaffale dedicato ad ospitare la ricca ed articolata “Canforeide” (a breve si aggiungerà “La metamorfosi”, pubblicato da Laterza).

Di “Variazioni in rosso” è invece in commercio l’edizione pubblicata da SUR nel 2015 (disponibile anche come ebook). Riproduce la traduzione di Eleonora Mogavero dell’edizione Sellerio, ma è introdotta da un’interessante prefazione di Massimo Carlotto che individua le ragioni della lunga durata del successo del libro nei seguenti fattori: lo spessore letterario della scrittura, la genialità delle trame, lo humour e l’ironia.
La chiusura è tanto intensa ed espressiva che merita di essere riportata sulla controcopertina del libro e qui citata: “Conoscere Rodolfo Walsh è, per un lettore, un’avventura straordinaria. E questi tre racconti sono il miglior modo per entrare in sintonia con il suo universo narrativo”.
Come esempio della qualità letteraria dello stile di Walsh menzioniamo l’incipit di “Assassinio a distanza”, nell’originale e nella traduzione della Mogavero:
- “En la espalda gris del mar perduraban los últimos reflejos de la tarde. Las olas corrían veloces hacia la playa, como una jauría de lebreles blancos. Y en el silencio cargado de un vaho salino, la voz de Silverio Funes parecía más opaca y fatigada que nunca”.
- “Sul dorso grigio del mare persistevano gli ultimi riflessi della sera. Le onde correvano veloci verso la spiaggia, come una muta di levrieri bianchi. E nel silenzio denso di una brezza salmastra, la voce di Silverio Funes sembrava più opaca e affaticata del solito”.
Daniel alla prova
Protagonista dei racconti è Daniel Hernández. Non è un poliziotto, né un detective. Di professione è correttore di bozze, come lo era stato l’autore prima di dedicarsi alla letteratura e al giornalismo. Mentre l’amico commissario Jiménez “si era formato alla scuola di studiosi e di investigatori che hanno introdotto nella polizia scientifica più di una brillante innovazione”, Hernández si affida, come Poirot, alle sue celluline grigie.
Il lavoro gli ha insegnato l’importanza dell’osservazione, dell’attenzione ai dettagli, della cura dei singoli elementi che compongono una situazione. La scena di un delitto è come una pagina a stampa: ogni particolare va considerato in sé e nel contesto. La superficialità, la distrazione, la fretta sono i peggiori nemici di un correttore di bozze e allo stesso modo rischiano di far sbagliare chi voglia sciogliere l’enigma di una morte misteriosa, che sia avvenuta per incidente, suicidio od omicidio.
Di pagina in pagina il lettore comprenderà che c’è molto Sherlock Holmes in Daniel Hernández. Già il titolo del libro, del resto, rimanda a “Uno studio in rosso” (A Study in Scarlet). Ma Arthur Conan Doyle non è l’unico modello o punto di riferimento dell’autore. I primi due racconti sono introdotti da una citazione dal libro di Daniele, “primo investigatore della storia o della letteratura”. “Delitto e castigo” di Dostoevskij viene menzionato come esempio di una falsa confessione che rischia di compromettere la comprensione di quanto è realmente avvenuto.
I momenti chiave
La premessa scritta da Massimo Carlotto non è la sola differenza tra l’edizione SUR e quella di Sellerio, priva di introduzione. Differisce infatti anche la numerazione delle pagine. Un particolare di poco conto, a prima vista, che però si traduce in una piccola forzatura o tradimento del testo originale.

Nell’avvertenza posta a preambolo dei tre racconti l’autore confessa che in ciascuno di essi “c’è un punto in cui il lettore dispone di tutti gli elementi necessari, se non per risolvere il problema in tutti i suoi dettagli, almeno per scoprire l’idea centrale, ora del delitto, ora del processo che serve a illuminarlo”.
La differenza di formato delle due edizioni fa sì che i numeri di pagina indicati per segnalare questi “momenti” siano diversi tra loro: rispettivamente 50, 132 e 187 per l’edizione Sellerio e 57, 148 e 213 per quella SUR. Nell’originale (almeno per quello che sono riuscito a scovare in Rete) questi momenti cruciali avvengono invece alle pagine 39, 110 e 162.
A proposito di refusi
C’è infine un’altra piccola differenza tra le due edizioni. Mi piace pensare che farebbe sorridere l’attento Daniel Hernández e con lui l’altrettanto scrupoloso Rodolfo Walsh. Si tratta di un doppio refuso presente poco dopo l’inizio del capitolo V de “L’avventura delle bozze” dell’edizione SUR, assente invece in quella di Sellerio, come potete constatare nell’immagine del confronto pubblicata qui sotto.

A mia conoscenza SUR è l’unica casa editrice a indicare il nome dei curatori della correzione delle bozze, menzione più che meritoria. Per questo libro sono Dario Matrone (che si è occupato anche dell’impaginazione) e Marco Cassini (direttore editoriale).
Anche l’ultima frase del brano riportato nelle immagini è leggermente diversa…
Il risvolto di copertina dell’edizione Sellerio – pubblicato anche sul sito della casa editrice – si chiude con questo passaggio: “Fino a quel 24 marzo 1976 in cui, ritenuto personaggio troppo scomodo dalla dittatura militare argentina, sarebbe stato sequestrato e messo per sempre a tacere”. Un brutto refuso, “corretto” nella nota biografica pubblicata poco più sotto: “Dal 25 marzo 1977, il suo nome fa parte della lunga lista dei desaparecidos, quelle persone sequestrate a opera della dittatura militare argentina e di cui non si è più avuto (SIC) notizia”.
La scheda bibliografica, a cura del CIP della Biblioteca Centrale della Regione siciliana, riporta, accanto al nome dello scrittore, soltanto la data di nascita <1927>. Sul sito, invece, la nota biografica si chiude così: “Il 25 marzo 1977 è stato assassinato dalle squadre della dittatura militare argentina”.
Tra i desaparecidos è annoverato anche Haroldo Conti, di cui Marco Grassano ha recentemente recensito qui su ALIBI Online i romanzi “Sudeste” e “Mascaró” pubblicati da Exòrma.
A proposito di refusi. Se vi venisse in mente di cercare i libri di Rodolfo Walsh sul più celebre sito di acquisti ed aste online, potreste imbattervi in un enigmatico “Variazioni in corso” al posto di “Variazioni in rosso”…
Ma vorrei chiudere citando uno scambio di battute tra Daniel Hernández e la bella Herminia, da “Assassinio a distanza”:
“Non si stanca mai di leggere?”, disse lei, indicando il libro che Daniel aveva sotto il braccio.
Lui sorrise.
“A volte”, disse, “ma un libro è come il naturale prolungamento della mia mano. Mi si attacca da solo alle dita, anche se non penso di leggerlo. Non so, penso mi dia una certa sensazione di forza. Un fenomeno di compensazione”.
Saul Stucchi
Rodolfo Walsh
Variazioni in rosso
Traduzione di Eleonora Mogavero
Edizione Sellerio: 1998
Edizione SUR: 2015