Sto leggendo le puntate del viaggio di Paolo Rumiz da Bose a Gerusalemme, raccontato su Repubblica nell’agosto del 2005.
Mi è rimasto particolarmente impressa quella dedicata alla tappa da Tur Abdin a Iskenderun, l’antica Alessandretta. A condividere una parte del suo lungo itinerario è questa volta un camionista turco, Orhan, un “musulmano distratto”, in quanto adoratore di Ay, la luna. “E così, quando a Ovest di Urfa, la città di Abramo, Orhan vede la Luna sorgere dallo specchietto retrovisore, rallenta e parcheggia su uno spiazzo. Mi fermo sempre – dice – a ogni tramonto. In qualsiasi Paese e con qualsiasi tempo. Ma oggi è una sera speciale, c’è la Luna piena. Tira fuori due sdraio, le orienta verso Est, ed eccoci davanti alla cotogna gialla che sorge dall’altopiano iranico. Vedi, lassù ci sono cammelle meravigliose, puoi berne il latte dalle tette. E poi elefantesse che nuotano nel Mare della Tranquillità, anche quello è pieno di latte.”

Potete leggere tutto l’articolo e l’intera serie sul sito di Repubblica, a questo indirizzo.
Pensavo al camionista Orhan quando, uscendo dall’ufficio, ho scorto la luna piena tra i palazzi della periferia milanese, a ridosso della tangenziale Est. L’oriente alle porte di Milano. Ero perso nei miei pensieri e facevo zapping tra le stazioni radiofoniche. Una melodia ben nota mi ha bloccato su una frequenza che il display mi rivelato essere quella di RadioPadania: la canzone era Strade dell’Est di Battiato. Che canzone! Su RadioPadania!!
Di notte ancora ti può capitare
di udire suoni di armonium sfiatati
e vecchi curdi che da mille anni
offrono il petto a Novene…
Oriente. Oriente. Oriente. E Trebisonda, a cui Rumiz ha dedicato un altro articolo, pubblicato su Repubblica il 7 febbraio del 2006. Un’altra coincidenza di oggi: giusto nella pausa caffè ho letto sul Corriere della Sera un articolo dedicato a Trebisonda. Una mia amica c’è stata, alcuni anni fa, ma non mi ha mai voluto dire il motivo che l’ha spinta ad affrontare il viaggio verso una meta così particolare…
Tra i libri di Rumiz è il caso di citare qui almeno E’ Oriente. Potete leggerne una recensione qui.
POSTILLA: stamattina stavo per imboccare l’autostrada, quando sulla rotatoria nei pressi della barriera ho visto un TIR con un’insegna particolarmente appariscente. Non è stato però il disegno ad attirare la mia attenzione, quanto la scritta: TUR ABDIN. Proprio la città dell’Anatolia raccontata da Rumiz nel suo reportage sui cristiani d’oriente. Leggete la puntata a questo link.
Che strana coincidenza! il viaggio in Oriente di Rumiz ha deciso di tornare a fare capolino nella mia vita quotidiana…
Saul Stucchi