
Girolamo Romanino non gode, presso il grande pubblico, della fama di altri maestri rinascimentali. Per imparare a conoscerne e ad apprezzarne l’arte la città di Trento ha organizzato un’interessante mostra che raccoglie una sessantina di dipinti e una trentina di disegni provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private italiane ed estere. La sede, ovvero il Castello del Buonconsiglio di Trento non è stata scelta a caso: proprio qui il pittore realizzò tra il 1531 ed il 1532 il ciclo di affreschi che impreziosisce il Magno Palazzo, considerato uno dei suoi capolavori.
La sua pittura realistica lo pone tra gli artisti “contro” del Rinascimento, come precursore del naturalismo caravaggesco e della pittura moderna. Centro dell’esposizione sono proprio gli affreschi del Castello con il vasto apparato decorativo a cui lavorarono altri celebri pittori come Dosso Dossi e Marcello Fogolino. Sono poi presenti opere prestate da musei di altissimo prestigio come il Louvre, la Galleria degli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, il Metropolitan di New York, la galleria Doria Pamphilj di Roma e il Museo di Belle Arti di Budapest, sia opera del Romanino che di altri maestri della pittura rinascimentale italiana del calibro di Tiziano, Lorenzo Lotto, Moretto, Savoldo, Callisto Piazza, Altobello Melone e Altdorfer. Il percorso espositivo segue tutte le tappe della carriera dell’artista attraverso i suoi dipinti più significativi, dalle prime tavole d’ispirazione giorgionesca, come la Madonna del Louvre e il Narciso di Francoforte, fino alle tele degli anni quaranta e cinquanta, dove il pittore ormai vecchio (morì attorno al 1560) indugia sui temi più drammatici della storia sacra.
In quest’ultima fase le sue opere mostrano una predilezione per i grandi formati e le atmosfere tetre, ma insieme anche il richiamo dei bagliori lucenti dei celebri “manti argentati”, come nel caso del Cristo portacroce custodito a Brera o nella Natività della Pinacoteca di Brescia. Ben 37 disegni sono esposti per illustrare uno degli aspetti più interessanti dell’attività di Romanino, ammirato dal Vasari proprio per la sua capacità “nelle cose del disegno”. Una sezione della mostra è infine dedicata al principe vescovo Bernardo Cles, uno dei principali attori nella scena politica europea dell’epoca e committente di opere per il Castello del Buonconsiglio intorno al 1530.
Saul Stucchi
Girolamo Romanino. Un pittore in rivolta nel Rinascimento italiano
Trento, Castello del Buonconsiglio, 29 luglio – 29 ottobre 2006
INFORMAZIONI
www.buonconsiglio.it
tel. 0461 233770
BIGLIETTI
intero: 6,00 euro – ridotto: 3,00 euro
ORARI
da martedì a domenica 10.00 –18.00
chiuso il lunedì
Castello del Buonconsiglio
Via B. Clesio, 5
Trento