Confesso di non essere mai stato a Riga, né di aver mai provato un desiderio tanto forte da farmi prendere un aereo verso la capitale della Lettonia. Altri sono, solitamente, i miei orizzonti. Questo finché non ho letto “Riga magica. Cronache dal Baltico” di Massimiliano Di Pasquale, giornalista e fotoreporter già noto ai lettori di ALIBI Online.
Il libro, edito da Il Sirente, è più di una guida: è un racconto della storia (delle storie) della città attraverso citazioni letterarie e cinematografiche e la rievocazione di eventi politici e sociali, recenti e del passato, mescolati a ricordi personali di precedenti viaggi.
Riga con il naso all’insù
Di Pasquale dedica uno sguardo particolarmente attento all’architettura della capitale lettone i cui edifici esercitano su di lui una forte attrazione e, attraverso le sue descrizioni, finisce per esserne coinvolto anche il lettore.
“La Casa del Gatto, tra le mete preferite dei turisti che visitano Vecriga, è il punto di partenza del mio itinerario a piedi alla scoperta di alcuni degli oltre ottocento edifici Art Nouveau costruiti nella capitale lettone nei primi del Novecento”, scrive nelle prime pagine.
Con il naso all’insù, l’autore passeggia per le vie della capitale e dei suoi dintorni, visita edifici storici e musei. Di palazzi e ville identifica lo stile (Neoclassico, Art Nouveau, Funzionalista, Storicista…).
“È in questo periodo (tra il 1896 e il 1913, ndr) che Riga si guadagna il titolo di capitale dell’Art Nouveau, in virtù di edifici realizzati secondo uno stile che qui, a differenza di Vienna e Parigi, non sarà mai in antitesi allo Storicismo”.
L’attrazione personale per le periferie e l’amore per la Street Art porta Di Pasquale ad abbandonare spesso i percorsi turistici. E se non mancano esperienze e annotazioni di viaggiatori che l’hanno preceduto, è soprattutto il suo modo di viaggiare a dare forma al libro. Così ci sono ricordi personali di viaggi in altre città, riferimenti agli amati Tondelli e Bowie, incontri con cittadini che condividono con lui (e con noi lettori) una parte della propria storia e di quella della città.
Il libro è ricco di curiosità. Sapevate, per esempio, che Giuseppe Tomasi di Lampedusa aveva sposato a Riga la baronessa lettone Alessandra Wolff Stomersee (per gli amici intimi Licy)?
Eisenstein senior
Ma non c’è spazio solo per la moglie dell’autore de Il Gattopardo. Leggerete di come la storia di Riga abbia a che fare con quelle dello zio del poeta Mandelstam e soprattutto del padre del regista Sergei Eisenstein (Di Pasquale parteggia per il padre e non nasconde l’antipatia per il figlio…), senza tralasciare il vecchio patriarca Samuil, diviso tra Jurmala e Ladispoli…
E poi c’è Wagner, che “diresse quaranta concerti al Teatro dell’Opera e scrisse gran parte del Rienzi (proprio sulle note di quest’opera il 17 gennaio 2014 avverrà la cerimonia d’inaugurazione di Riga capitale della cultura europea 2014), prima di essere costretto a una fuga rocambolesca da uno stuolo di creditori inferociti”.
“Brumosa, anseatica, scandinava, nient’affatto sovietica” sono gli aggettivi con cui l’autore la descrive nelle sue prime annotazioni, a caldo, salvo poi rettificare, in parte, quel “nient’affatto sovietica”. La patria dei Soviet e il suo impero sono il termine di riferimento costante: storico, sociale e culturale.
La “piccola Parigi” dell’URSS
Se il fascino di Riga è il frutto dei suoi contrasti, per i Russi sovietici Riga e la Lettonia erano “quasi estero”, a testimonianza che la grigia patina sovietica non era riuscita a cancellarne del tutto l’identità, la natura “altra”. Riga era la “piccola Parigi” dell’URSS e il più famoso profumo che vi veniva prodotto era l’antitesi del Krasnaya Moskva “la colonna olfattiva dell’era sovietica”, secondo il professor Gian Piero Piretto, studioso di cultura russa.
In “Riga magica” leggerete di molto altro ancora: dalla diaspora dei Vecchi Credenti al “tradimento” di Vilis Lacis, da Aleksandrs Vanags e il Romanticismo Nazionale alla mostra “Una valigia lettone” e alla “Casa Benjamin”: “ritenuta da molti un microcosmo della storia europea del XX secolo”, è uno degli edifici più celebri della Lettonia. Fu in quel palazzo che Eltsin firmò il documento che riconosceva l’indipendenza dei Paesi Baltici da parte della neonata Federazione Russa, aprendo così un nuovo capitolo nella storia della Lettonia e di Riga.
Rimane però un dubbio sul gusto della grappa lettone. Di Pasquale dice che è “simile al samogon ucraino”. Vorrà dire che gli chiederemo lumi sul samogon ucraino, sperando che non risponda che è simile alla grappa lettone…
Saul Stucchi
- Massimiliano Di Pasquale
Riga Magica
Cronache dal Baltico
Il Sirente
2015, 211 pagine
15 €
Didascalie:
- Il Palazzo delle Teste Nere
© Massimiliano Di Pasquale - L’edificio in Alberta iela 13 disegnato da Mikhail Eisenstein
© Massimiliano Di Pasquale - Una casa di legno a Ķīpsala
© Massimiliano Di Pasquale