“È a causa di testi come La lotteria di Shirley Jackson che qualche anno fa ho iniziato a pormi alcune domande molto generali a proposito della letteratura e della lettura. Alcune intercettavano questioni teoriche di lunga durata, altre sembravano più ingenue ma non meno decisive: che cosa succede mentre leggo il racconto di Tessie uccisa a sassate dalla sua famiglia e dai suoi concittadini?”
Inizia così il densissimo studio di Valentino Baldi Nel delirio. Letteratura e malattie della mente licenziato da Quodlibet.
Dalla domanda si evince il proposito dello studioso: spostare l’asse, nell’ambito delle ricerche riguardanti i rapporti fra letteratura e psicoanalisi (che non vivono certo il loro momento migliore a causa del declino chissà se definitivo della seconda), dal campo dello scrittore a quello del lettore.
Problemi, aporie e prospettive di varia natura implicati dall’intreccio fra letteratura e psicoanalisi non sono novità nell’approccio dell’autore che questa volta indaga in particolare sugli effetti della lettura e su come e quanto essa si configuri come un altrove sragiovenole rispetto alla cosiddetta realtà.
S’intende che ad avviso di Baldi l’esperienza della ricezione letteraria sia da situarsi in un orizzonte che prevede uno slittamento se non un vero scivolamento delle nostre facoltà razionali verso una sorta di terra incognita contigua alle malattie mentali.
Sulla scia di Wellek e Warren per i quali “l’opera d’arte non è reale (come una statua), né mentale (come l’esperienza del dolore) né ideale (come un triangolo)”, Baldi bypassa l’annosa disputa sulla referenzialità o meno dell’opera letteraria considerandola irrisolvibile. Piuttosto, in seguito alla sospensione dell’incredulità (concetto foriero di più implicazioni di quante la teoria letteraria sia stata disposta a riconoscervi fino a ora) il lettore entra in una zona della mente che lavora in modo da “riconfigurare conoscenze, esperienze e percezioni alla luce di una particolare organizzazione della significazione”.
Sostanzialmente veniamo proiettati “nel delirio” del titolo. La tesi estrema è dunque che l’atto della lettura ci sprofondi in una condizione prossima a varie patologie mentali – altrimenti, come spiegare che quella letteraria è una “significazione alterata”? Psicosi, allucinazioni, alterazioni cognitive e non solo emotive costituiscono la dimensione più verosimile dell’atto della lettura.
Per l’autore, “l’ideale romantico dell’artista folle e geniale dovrebbe essere sostituito dall’immagine di un lettore impazzito per l’esperienza che qualsiasi testo letterario lo costringe a vivere”.
Il lavoro di Baldi mira a persuaderci ridiscutendo teorie e ricerche di nomi storici dell’esegesi letteraria e di altri provenienti invece dalla psicoanalisi, da Iser a Auerbach, passando per Freud, Lacan, Binswanger – a partire però forse non casualmente dal classico di Todorov, La letteratura fantastica, considerando che nella vita quotidiana la follia e l’occulto di chi ne fa esperienza molto assomigliano al mondo del soprannaturale – benché Baldi avverta che l’intero suo discorso non si limita a un certo tipo di letteratura.
Baldi lavora direttamente sui testi, in particolare approfondendo l’indagine sul Riccardo III shakespeariano, e su La condanna di Franz Kafka, esempio magistrale – come altri capolavori del praghese – di opere creatrici di “mondi veramente violenti con chi è destinato a riceverli”.
Quella derivante dalla lettura di Kafka può tradursi in “un’esperienza della perdita di sé”. Il perturbante, la paranoia, l’incubo – ne deriva che le malattie della mente sono condizioni non così diverse da quanto siamo adusi ad attribuire allo statuto letterario: ciò che accade in un romanzo, (ragionevolmente?) è e insieme non è.
Utile sarebbe (ri)leggersi le Memorie di un malato di nervi di Daniel Paul Schreber, vasto campionario di derive: allucinazioni (visive e uditive), manie di persecuzione, ipocondrie e deliri di redenzione: forse ha ragione l’autore, follia e letteratura non possono che procedere a braccetto – solo il lettore non lo sapeva.
Michele Lupo
Valentino Baldi
Nel delirio
Letteratura e malattie della mente
Quodlibet
2024, 224 pagine
21 €