Gotico rosa di Luca Ricci (La nave di Teseo, 2024) è un libro composto da sette racconti. La tematica che percorre tutto il libro è l’amore. Un amore folle e disperato. Perché questo « ci fa sempre vedere mai ciò che è bensì solo quello che vogliamo».
In Deliquio veneziano, il racconto con cui si apre la raccolta, è un uomo a parlare. È giunto fino a Venezia per tentare il suicidio dopo aver perso quasi tutto e, prima nell’ordine, la sua amata. Sa di non poter restare per più di sette giorni – con i soldi che gli rimangono – nell’albergo difronte al ponte di Rialto. Le calli hanno qualcosa di troppo «verdognolo», troppo lugubre, troppo desolato. Forse simile alla sostanza che si prepara ad assumere, per togliersi la vita.

A legare il primo con il secondo racconto, dal titolo Racconti della pioggia, oltre alla narrazione in prima persona, è l’ossessione d’amore. Attraverso gli undici temporali che fanno da sfondo all’inizio e alla fine dell’amore di una coppia, la passione che li prende è tale da farli andare «avanti di orgasmo in orgasmo», diventare «eruditi nell’obnubilazione» e riuscire a «sentire il metronomo del loro cuore». E capire che «la strada opposta, quella della cessazione di ogni impulso sessuale (cioè vitale)» è morte.
Lo scrittore mostra l’amore come attrazione e come perdita di identità (soprattutto nell’uomo che a un certo punto, preso da un forte furia erotica, indossa i vestiti della sua compagna). E finisce per perdere o confondere la propria identità e inizia, così, una discesa che non solo li porta verso la fine del rapporto, ma anche delle loro certezze.
Nel terzo racconto, Vitalità dell’amore, sempre in prima persona, l’amore è qualcosa di proibito, un’ossessione che un medico inizia a provare per Giulia, una delle giovanissime, che vengono nel suo studio per il vaccino contro il Papilloma virus. Giulia si prostituisce, è una baby squillo.
È qualcosa di più di una pura attrazione, quella che nasce nel medico. I due passeggiano, s’incontrano vengono scambiati per padre e figlia. Una passione che non solo li rende complici ma mostra anche come «nel sesso c’è obnubilamento dell’eccitazione e la consolazione del piacere, ma poi, arriva la stanchezza che ci serra le bocche». Il protagonista si ritrova a scagliarsi contro il ragazzo di Giulia, che Giulia non ha mai del tutto lasciato, come gli prometteva da tempo. Così l’uomo, con malinconia, comprende di essersi solo illuso di un amore che non esiste.
Gotico rosa, il quarto racconto, si lega al precedente grazie all’idea dell’immaginazione: il protagonista, che tiene la rubrica sentimentale di un giornale, è «a disagio nella vita comune, [perché] perennemente distratto da una fervida immaginazione». Una sera, durante un amplesso con la moglie, il protagonista si accorge di odiare qualcosa del corpo della donna. Da quel momento inizia un logorio psichico che lo porta a rompere con lei per un adulterio che il protagonista forse solo immagina, fino a indurlo a un gesto estremo.
Ferragosto addio! è il racconto di un’estate in cui si disegna in un adolescente, per la prima volta, il desiderio sessuale e quello sentimentale del protagonista verso il mondo femminile.
Con Il nero abisso esiste tra noi Ricci racconta come un uomo misantropo permetta all’amore per una donna di cambiargli l’esistenza.
Una donna racconta al suo amante un’esperienza avuta con un uomo più grande, quando era giovane. Questo porta nell’uomo, protagonista di Trascurate Milano, il desiderio di iniziare una sottile relazione fatta di sguardi e di incontri più o meno fortuiti con una ragazza conosciuta in metro.
È una scrittura perfetta, quella di questi racconti, che arriva dopo la cosiddetta “Quadrilogia sulle stagioni”. Ricci si presta molto, oltre alla forma distesa del romanzo, anche alla forma essenziale del racconto, un genere oggi che fa più parte del mondo anglofilo (della canadese Munro, soprattutto) che dell’editoria italiana.
Luca Ricci riesce a creare personaggi con delle debolezze, delle mancanze evidenti. L’amore, anche quello convenzionalmente sbagliato, viene raccontato con pacato senso di testimonianza, e non si traduce mai in sconfitta o rassegnazione verso la vita.
Flaiano e Buzzati, Cheever sono gli scrittori che Luca Ricci prende come punto di riferimento. In Gotico rosa c’è un po’ di Mann e il sentore di quel Novecento europeo da cui è difficile (per fortuna!) allontanarsi. Quest’ultimo libro dello scrittore milanese è una parte fondamentale della sua opera, il cuore di un palazzo, un portone blindato. Insomma non è solo un libro di racconti o di ritagli!
NOTA: questo libro fa parte dei primi dieci titoli presentati dagli Amici della domenica per l’edizione 2024 del Premio Strega. Il romanzo è stato proposto da proposto da Massimo Onofri.
Claudio Cherin
Luca Ricci
Gotico rosa
La nave di Teseo
Collana Oceani
2024, 256 pagine
20 €