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Voi siete qui: Musica & Danza » Brunello e Sollima per gli 80 anni dell’Unione Musicale

17 Ottobre 2025

Brunello e Sollima per gli 80 anni dell’Unione Musicale

Mercoledì sera, 15 di ottobre, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino si è inaugurata la stagione 2025/2026 – dal titolo Classica Viva – che celebra gli ottanta anni dell’Unione Musicale. A dare il via le note suonate da due dei violoncellisti più bravi in circolazione (a livello mondiale), amici da decenni: Mario Brunello e Giovanni Sollima.

Al quel concerto verranno dietro una cinquantina di appuntamenti fino al 20 maggio dell’anno prossimo, tra il Conservatorio e il Teatro Vittoria di Torino. Degli oltre centocinquanta artisti invitati, circa la metà saranno ospiti dell’Unione Musicale per la prima volta (non è il caso di Brunello e Sollima). Un altro dato è interessante: più di settanta saranno i musicisti sotto i 35 anni, come a dire: largo ai giovani (di talento)!

L’obiettivo dichiarato del direttore artistico Antonio Valentino è quello di proseguire l’impegno della divulgazione musicale «con progetti pensati per coinvolgere un pubblico ampio ed eterogeneo, contribuendo così a rendere la musica classica più viva che mai».

Tra il pubblico eterogeneo del primo concerto sedeva in platea chi scrive queste righe, venuto a Torino proprio per ascoltare Brunello & Sollima in coppia, dopo averli apprezzati singolarmente (Mario Brunello al Teatro Carlo Felice di Genova, Giovanni Sollima a Vicenza e a Milano).

Il 2025 è per me l’anno dei violoncellisti: oltre ai due musicisti appena menzionati e ad altri, ho potuto ammirare dal vivo il talento di Yo-Yo Ma al Maggio Musicale Fiorentino. E tra poco più di un mese ascolterò Abel Selaocoe, ospite dell’Unione Musicale il 26 novembre, mentre il giorno prima sarà al Conservatorio di Milano per la Società del Quartetto.

Ma torniamo a Brunello e Sollima, accolti da un caloroso applauso all’arrivo sul palco della sala concerti, e alle prime note dai vagiti di un neonato che hanno strappato un sorriso ai due. Più fastidiosi i continui colpi di tosse che hanno costellato l’esecuzione del primo brano, tanto che Brunello ha confessato la difficoltà di mantenere la concentrazione in una cacofonia che rendeva anche arduo agli ascoltatori seguire l’architettura musicale di una composizione così delicata come quella che ha aperto il programma.

Eccolo nei dettagli:

  • Valentyn Syl’vestrov (1937)
    8.VI.1810… per la nascita di R.A. Schumann per 2 violoncelli “quasi violoncello solo”
    Elegia
    Serenata
    Minuetto
  • Jacques Offenbach (1819-1880)
    Duetto in mi maggiore op. 54 n. 2
    Allegro
    Andante
    Polonaise
  • Valentyn Syl’vestrov
    25.X.1893… in memoria di P.I. Čajkovskij per 2 violoncelli “quasi violoncello solo”
    Preludio (Nascita della Melodia)
    Ninna Nanna
    Serenata
  • Giovanni Sollima (1962)
    Dove finisce l’erba
  • Alexander Knaifel (1943-2024)
    Lux Aeterna for two psalm singers

Un programma non “facilissimo”, impaginato con brani piuttosto inconsueti, per la comprensione dei quali è risultato molto utile il libretto di sala curato – eccettuata la composizione di Sollima, commentata dallo stesso autore – da Liana Püschel, da cui traggo il brano seguente relativo all’ultimo brano:

A partire dagli anni Novanta, l’aspetto spirituale della sua musica [di Alexander Knaifel, N.d.R.] divenne sempre più marcato, come dimostra Lux Aeterna del 1998, che porta un curioso sottotitolo: «per due cantanti di salmi». Il brano, in realtà, è scritto per due violoncellisti che, durante la performance, cantano frammenti di dieci salmi, alcuni di lode, altri incentrati sul tema del pentimento; l’effetto delle voci dei musicisti che si fondono con quelle degli strumenti è sorprendente”.

Dunque abbiamo anche sentito cantare Brunello e Sollima (quest’ultimo anche nel suo pezzo) e io ne ho seguito i giochi di sguardi, segni evidenti dell’affiatamento e del piacere di suonare insieme. Come sempre più compassato Brunello, mentre Sollima faticava a stare seduto sulla panchetta, anche se questa volta non ha percorso il palco in lungo e in largo brandendo il suo strumento (ma alla fine entrambi li hanno sollevati più volte in segno di saluto e di ringraziamento per i caldi applausi del pubblico).

A chiudere il concerto due graditissimi bis: «… un brano senza titolo, anonimo» ha scherzato Sollima. «Faceva parte di un film» ha aggiunto Brunello e dopo poche note ho riconosciuto Bohemian Rhapsody dei Queen (chissà se Yo-Yo Ma l’ha mai suonata!). A suggello una composizione di altro colore, ma altrettanto intensa. «Viene da molto lontano nel tempo, dalla chiesa ortodossa di Kiev, ed è un Kyrie eleison e dice “Pietà!”» ha detto Brunello, presentandola.

I due violoncellisti replicheranno il programma del concerto domenica 21 ottobre alle ore 20.30 nello spazio Antiruggine gestito dallo stesso Brunello a Riese Pio X (Treviso).

Il calendario dell’Unione Musicale prevede invece come prossimo appuntamento, domani 18 ottobre alle 18.00 al Teatro Vittoria un concerto di Giulia Rimonda al violino e Lorenzo Nguyen al pianoforte, mentre sabato 25 ottobre – stessa sede e stesso orario – si terrà Luci e ombre. Focus su Beethoven, con Domenico Boggione al pianoforte e l’intervento del direttore artistico Antonio Valentino.

Saul Stucchi
Foto Luigi De Palma @UnioneMusicale

Unione Musicale

Informazioni e programma:

https://unionemusicale.it

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