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Voi siete qui: Teatro & Cinema » La Cleopatràs di Mino Manni è un “Addio, monti” a luci rosse

15 Dicembre 2016

La Cleopatràs di Mino Manni è un “Addio, monti” a luci rosse

Marta Ossoli in "Cleopatràs" di Giovanni TestoriNon fatevi influenzare dall’atmosfera natalizia che riduce all’apatia le anime più sensibili, schiacciate dall’imbarazzante divario tra calorose aspirazioni ireniche e la fredda realtà dominata dal cinismo. Andate al Teatro Litta di Milano a vedere la “Cleopatràs” di Giovanni Testori nell’allestimento di Mino Manni. Ma affrettatevi: è in cartellone alla Sala Cavallerizza fino a domenica 18 dicembre.

È Marta Ossoli a dare corpo e voce alla regina d’Egitto, protagonista del primo “laio” (ovvero lamento) della trilogia testoriana, di cui abbiamo recentemente visto e recensito il secondo pannello, l’“Erodiàs” di Renzo Martinelli con Federica Fracassi.

“Quasi inquietante…” mi ha detto ieri sera il mio figliolo toccandomi col gomito, seduti in prima fila. Si riferiva alla presenza dell’attrice intabarrata in un lungo manto che la ricopre da capo a piedi, mentre occupa con tutta la figura la cornice della porta che conduce in scena. Sul palco soltanto una pedana a sei scalini a simboleggiare il trono regale. Rumore di vento e poi una voce registrata. Diremmo che sia Carmelo Bene che recita un passo del quinto canto dell’Inferno di Dante, quello dedicato ai lussuriosi:

E come i gru van cantando lor lai,
faccendo in aere di sé lunga riga,
così vid’io venir, traendo guai,
ombre portate da la detta briga

Marta Ossoli riceve gli applausi del pubblico al termine di "Cleopatràs" al Teatro Litta di Milano“Non è uno spettacolo per bambini”, mi aveva in effetti avvertito il regista (e attore) Mino Manni ma alla spettatrice che nel cortile del teatro si era meravigliata della presenza del figliolo (“Ma questo bambino viene a vedere Cleopatràs?!”), avevo risposto in dialetto “Non si sbiotterà [spoglierà] mica…”. E invece sì! Avevo in mente la “Cleopatràs” di Arianna Scommegna, a cui era scappato un seno nella prima assoluta in Brianza, rimasto invece sotto la tunica nel “secondo debutto” a Milano. Lo spettacolo mi aveva colpito per l’intensità (anche erotica) ma non mi sembrava da sconsigliare ai più giovani…

La “reina” interpretata da Marta Ossoli è invece decisamente più disinibita. È una pantera in gabbia che rimembra i fasti del tempo che fu, quando lei e il suo Antonio (anzi, il suo “gran Tuniàs”) furoreggiavano come divi del cinema sulle “onde segrinate”. Che storia d’amore, che storie di sesso!

Marta Ossoli è "Cleopatràs" di TestoriTestori trasla il Nilo hollywoodiano sulle rive del Lago Segrino che Manni richiama con lo sciabordio delle onde, mentre Marta si spalma di crema in costume da bagno. Il Mediterraneo brianteo fa da cornice ai ricordi, ai sospiri, ai lamenti e alle provocazioni di questa Cleopatra a tinte forti. Il trucco accentuato, il gioco di luci e gli zigomi alti fanno della Ossoli una perfetta Nefertiti, ma è dell’ultima sovrana d’Egitto il dionisiaco dimenarsi nella danza in morte dell’amato.

La regia di Manni calca i toni, la recitazione sfiora in alcuni punti il parossismo, le luci di Alberto Gualdoni sottolineano la passionalità del testo, disegnando profili chiaroscurali che ricordano i dipinti più drammatici di Alma-Tadema. Questa Cleopatràs è un “addio, monti” a luci rosse, letteralmente, in cui il colore del sangue vivo e dell’amore richiamato dal drappo rosso che la regina stringe tra le braccia come fosse il sudario di Antonio contrasta col “nerissimo destino” che è loro toccato.

E te,
scrivan,
rispondi:
dell’immana che fui io me Cleopatràs,
qui, in del magno teatro
e in sulla terra intrega,
cosa de mai ce resteràs?

No, non il “nichil”, il “nigotta, nigottàs” [il niente], ma uno spettacolo intenso che tiene viva la fiamma del teatro. Cioè della vita.
Saul Stucchi

Segnaliamo gli ultimi due incontri del ciclo “Testori / Shakespeare, andata e ritorno – Ambleto, Macbetto e Cleopatràs”, moderati da Giuseppe Frangi:

  • 15 dicembre 2016 – ore 22
    Incontro con Renato Palazzi: violazione per amore. La lingua di Ambleto e Macbetto
  • 18 dicembre 2016 – ore 18
    Incontro con Andrea Bisicchia: Shakespeare in Via Pier Lombardo

Dal 13 al 18 dicembre 2016

Cleopatràs

di Giovanni Testori

  • Regia: Mino Manni
  • Con Marta Ossoli
  • Assistente alla regia: Serena Lietti
  • Disegno luci: Alberto Gualdoni

Orari: da martedì a sabato 21:00; domenica 17:00
Durata: 55 minuti
Biglietti: intero 14 €; ridotto 10 €

Teatro Litta – La Cavallerizza

Corso Magenta 24
Milano

Informazioni:

www.mtmteatro.it

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