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Voi siete qui: Musica & Danza » “Anna A.” di Silvia Colasanti al Teatro alla Scala

24 Novembre 2025

“Anna A.” di Silvia Colasanti al Teatro alla Scala

Calorosi applausi nel primo pomeriggio di ieri, domenica 23 novembre, alla fine della seconda replica di Anna A., la nuova opera commissionata dal Teatro alla Scala a Silvia Colasanti che ha debuttato in prima assoluta lo scorso 28 settembre. Il cartellone prevede altre due esecuzioni, lunedì primo dicembre e martedì 2.

A condividere gli applausi con gli interpreti, i musicisti, il direttore dell’orchestra e il maestro del coro, rispettivamente Paolo Spadaro e Dario Grandini, sono saliti sul palcoscenico la stessa Colasanti e l’autore del libretto, lo scrittore Paolo Nori (che si è avvalso della collaborazione di Fabrizio Sinisi).

La regia è firmata da Giulia Giammona, mentre le scene sono di Lisa Behensky e i costumi – che richiamano immediatamente un’epoca ormai lontana il cui abbigliamento è a noi noto soprattutto grazie al cinema – sono invece di Giada Masi.

Omaggio alla poetessa Anna Achmatova (che però preferiva per sé la definizione di poeta), l’opera è insieme un affresco di un mondo, soprattutto culturale e artistico, che non esiste più e una riflessione sull’impossibile convivenza tra arte e tirannia. Dunque può essere letta anche come memento: perché la dittatura non è fenomeno di un altrove nel passato ma è – ahinoi – esperienza ancora del nostro oggi.

Grazie alla musica della Colasanti e alle parole di Nori facciamo un tuffo nell’atmosfera sovietica della prima metà del Novecento, il Secolo breve che sembra prolungarsi in questo nuovo millennio nato vecchio. Le estenuanti code fuori dal carcere Le Croci di Pietroburgo / Leningrado in attesa di notizie sul figlio imprigionato, insieme a tantissime altre donne, madri, mogli e sorelle. I drammi, le tragedie e le paure dello stalinismo.

«Ma lei questo lo può raccontare?» le chiese una di loro. «Posso» è stata la risposta dell’Anna del passato ricordata da quella del presente. Questa è impersonata da un’attrice, Elena Ghiaurov, mentre alla prima dà voce il soprano Laura Lolita Perešivana, allieva dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala. Entrambe indossano una veste blu con scialle giallo, chiaro rimando alla bandiera dell’Ucraina (la Perešivana è lettone-ucraina. Ma forse, allargando il raggio del riferimento, si può ipotizzare un’assimilazione tra il Paese invaso e la poetessa come vittime del potere russo?).

La cultura ha grande spazio nell’opera. Molto divertente la scena del milieu intellettuale diviso in conventicole ma riunito alle feste: simbolisti e acmenisti, futuristi e adamisti, realisti, tuttisti e nullisti! A chi voglia approfondire, consiglio Quando c’era l’URSS. 70 anni di storia culturale sovietica di Gian Piero Piretto, pubblicato da Raffaello Cortina.

La partitura fa riferimenti alla musica popolare (ecco la fisarmonica e poi la polka, con tanto di balletto in scena), alla musicalità della poesia dell’Achmatova e al mondo sonoro russo e sovietico. Un passo del libretto menziona la Settima sinfonia di Šostakovič e qui non posso che rimandare alla recensione dello spettacolo Ascolta! Parla Leningrado… Leningrado suona, scritto e diretto da Sergio Ferrentino con la consulenza storica del prof. Piretto.

Caso vuole – in realtà la ricorrenza del cinquantesimo dalla morte del compositore – che la nuova stagione scaligera venga inaugurata il prossimo 7 dicembre con Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk diretta da Riccardo Chailly, opera stroncata dalla Pravda come «Fracasso invece che musica».

Anna era la voce di Leningrado, la città russa (sovietica) della cultura, dove i poeti recitavano Dante e si sfidavano a colpi di versi. Purtroppo nulla sfuggiva all’attenzione del dittatore, il montanaro del Cremlino, («Stalin legge molto. Stalin legge tutto» le dice a un certo punto Bulgakov, paradossalmente per rincuorarla su un’eventuale missiva di intercessione a favore del figlio), ma è anche vero che «Quel che si scrive in poesia , diventa vero…».

Molto intensa la tirata de Il Potere – impersonato da Damiano Salerno – sulla libertà. Ricorda le parole del Grande inquisitore a Cristo nel racconto di Ivan Karamazov nel capolavoro di Dostoevskij.

A proposito del tema: Paolo Nori sta ancora portando in giro il suo fortunato spettacolo La libertà. Primo episodio.

Saul Stucchi

Anna A.

musica di Silvia Colasanti
libretto di Paolo Nori con la collaborazione di Fabrizio Sinisi
Orchestra e solisti dell’Accademia Teatro alla Scala
Prima rappresentazione assoluta
Commissione Teatro alla Scala
Nuova produzione Teatro alla Scala

Informazioni sullo spettacolo

Dove

Teatro alla Scala
Via Filodrammatici 2, Milano

Quando

Dal 28 settembre al 2 dicembre 2025

Orari e prezzi

Orari e biglietti:
Informazioni sul sito ufficiale

Maggiori informazioni

Sito web ufficiale:

www.teatroallascala.org

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