Calorosi applausi hanno accolto Paolo Nori lunedì sera (29 aprile: doppio anniversario di Kavafis) quando è apparso sul palco del Teatro Franco Parenti di Milano. Ancora più caldi e prolungati quelli al termine dello “spettacolo” (lui stesso ha detto che non sa bene come definirlo) La libertà. Primo episodio, novanta minuti di parole, poesie e musica attorno al tema del titolo, ma – più in generale – sulla vita.
Il monologo, che in realtà è un fitto dialogo tra Nori e alcuni dei suoi autori del cuore, non tutti russi, inizia così:
Io, invece che dai vari governi Pentapartito o monocolore che si dice si siano alternati alla guida del paese negli anni della mia adolescenza e della mia giovinezza, io, piuttosto che da loro, sono stato governato da Bulgakov, da Chlebnikov, da Charms, da Mandel’štam, da Blok, da Puškin, da Anna Achmatova, da Lev Tolstoj, da Gogol’, da Dostoevskij, da Venedikt Erofeev, da Iosif Brodskij, da Ivan Gončarov, e sono stato, a volte, per degli attimi, per dei giorni, per dei mesi, un suddito felice e riconoscente.”

Ecco anticipato il file rouge: a segnare la vita dello scrittore e a guidarne la condotta non sono i politici, gli amministratori, gli uomini di potere, bensì poeti, scrittori e pensatori. Avrei scritto “liberi pensatori”, se la tirata sulle espressioni parassite non mi mettesse in guardia contro gli abbinamenti automatici, morti, svuotati ormai di senso. Tra i pezzi cuciti insieme che costituiscono il testo dello spettacolo Nori ha ripreso un suo articolo pubblicato su Libero nel 2015, a commento di un discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “se c’è uno sciopero, è generale, se c’è una folla, è oceanica, se c’è un lupo, è solitario…”.
A questo e ad altri suoi testi mescola pensieri di Epitteto e poi aneddoti e storielle, citazioni come quella sul continuare a battersi pur consapevoli della inevitabile sconfitta, presa dal Cyrano di Bergerac di Rostand (“so bene che alla fine io sarò sconfitto; non importa. Io mi batto, io mi batto, io mi batto”), e la rievocazione di esempi di rettitudine ma anche di ironia, come quelli forniti da Sacco e Vanzetti, dai ragazzi di Riva del Garda uccisi dai nazisti nel 1944 e dall’anonimo autore della scritta contro Italo Balbo a ricordo della resistenza che Parma aveva opposto ai fascisti, fermati al torrente cittadino (“Balbo, t’è pasé l’Atlantic mo miga la Pärma”).
In un paio di occasioni Paolo prende la tromba e si unisce ai tre musicisti che lo accompagnano sul palco: Alessandro Nidi (autore delle musiche) al pianoforte, Andrea Coruzzi alla fisarmonica e Filippo Nidi al trombone.
Dovremmo impegnarci nella nostra stessa biografia piuttosto che preoccuparci della Storia e fare attenzione a quanto ci circonda nella vita di tutti i giorni, a cominciare dai profumi, come quello di parrucchiere che apre il romanzo Il Maestro e Margherita di Bulgakov: “La gassosa di albicocca produsse un’abbondante spuma gialla, e nell’aria di diffuse un odore di parrucchiere”, traduce Emanuela Guercetti per Garzanti, mentre Nori preferisce “odore di pettinatrice”, come sua nonna chiamava appunto le parrucchiere.
Grande spazio Nori riserva all’amato Daniil Charms, a cui ha dedicato anche alcune pagine nel suo recente libro Una notte al Museo Russo, pubblicato da Laterza. Vi compare anche una citazione che è un altro filo rosso dello spettacolo. È il verso che chiude la poesia Amleto di Pasternak: “Vivere una vita non è attraversare un campo”, nella traduzione di Pietro Zveteremich.
Dopo aver dedicato i primi tre mesi dell’anno a leggere Anna Karenina nella traduzione di Claudia Zonghetti per Einaudi al ritmo di dieci pagine al giorno, da aprile tengo lo stesso ritmo per Il dottor Živago nella traduzione di Serena Prina per Feltrinelli che così rende l’ultimo verso della poesia: “Non è un gioco vivere una vita”, commentando in nota: “letteralmente ‘Vivere una vita intera non è attraversare un campo,’ detto popolare russo”.

Le drammatiche esperienze di due incidenti per lui quasi fatali Nori le racconta nel podcast Due volte che sono morto, una serie di Chora Media per RaiPlay Sound (ve ne consiglio l’ascolto). A loro non è nemmeno lontanamente comparabile il piccolo inconveniente – occorso in scena – della candela che non vuole proprio accendersi.
Insieme al Dottor Živago e a Cenere di Tiziana Ferrario sto leggendo in questi giorni Tremore di Teju Cole (nella traduzione di Gioia Guerzoni per Einaudi). Nelle pagine di oggi ho letto questo brano:
Proprio ieri è venuta a trovarmi una mia ex studentessa, una ragazza che si chiama Bright. Era cosí energica e gioiosa, mi ha ricordato le recite scolastiche che organizzavamo. Una volta abbiamo fatto il ‘Macbeth’. C’è qualcosa in ‘Macbeth’ che funziona sempre bene in un contesto africano, tutte quelle streghe, il sangue, la lotta per il potere. E come leggere la rubrica di società del «Punch» o del «Sun». Ma c’era anche il tema della messa in scena in un contesto di audiolesi. Dico sempre che c’è abilità nella disabilità e vedere giovani come Bright che recitano Shakespeare con la lingua dei segni è un’esperienza che ti trasforma. «E spegniti corta candela! La vita non è che un’ombra in cammino».”
Ha ragione Nori: dovremmo occuparci di più della nostra biografia, senza perdere tempo a commentare le stupidaggini di chi ci governa (davvero?) e tantomeno di chi rischia di farlo da un consesso più ampio di quello nostrano. Intanto aspettiamo il secondo episodio de La libertà e leggiamo i classici della letteratura russa (e non solo).
PS: il tour teatrale di Paolo Nori riprenderà in autunno.
Saul Stucchi
La libertà. Primo episodio
di e con Paolo Norimusiche Alessandro Nidi
eseguite dal vivo da Alessandro Nidi, Alessandro Zezza, Andrea Coruzzi, Filippo Nidi
luci Luca Bronzo
a cura di Paola Donati
produzione Fondazione Teatro Due
Informazioni sullo spettacolo
Dove
Teatro Franco Parentivia Pier Lombardo 14, Milano
Quando
Dal 28 al 29 aprile 2024Orari e prezzi
Orari: 20.30Durata: 1 ora e 15 minuti senza intervallo
Biglietti:
SETTORE A (file A–I) intero 30 €
SETTORE B (file L–R) intero 20 €
SETTORE C (file S–ZZ) intero 15 €
Tutti i prezzi non includono i diritti di prevendita