Ultimissimi giorni per visitare al Musée Cantonal des Beaux-Arts (MCBA) di Losanna, in Svizzera, la mostra “Gustave Buchet. Accusé de peindre” (ovvero Gustave Buchet. Accusato di dipingere). Chiuderà infatti i battenti il prossimo 25 settembre. È curata da Catherine Lepdor, curatrice capo dello stesso MCBA e da Paul-André Jaccard della Fondazione Gustave Buchet di Losanna (fondata dalla vedova dell’artista, Georgette Buchet, nata Bron), con l’assistenza di Camille de Alencastro, collaboratrice scientifica del MCBA.

Per chi non lo sapesse il Museo Cantonale di Belle Arti fa parte di Plateforme 10, insieme agli altri due musei valdesi (nel senso del Cantone Vaud) del MUDAC Museo Cantonale del Design e delle Arti Applicate e di Photo Elysée. In realtà Plateforme 10 è molto più della somma di queste tre istituzioni: è un intero quartiere dedicato all’arte e alla cultura, situato accanto alla stazione ferroviaria di cui ha recuperato ampi spazi dismessi da tempo. Oltre ai musei ci sono infatti ristoranti e negozi che rendono assai vivace l’area.
Gustave Buchet
Al pubblico italiano il nome di questo artista svizzero (nato a Étoy nel 1888 e morto a Losanna nel 1963) non suona familiare. La mostra è dunque un’occasione per conoscerne e apprezzarne l’opera. I curatori hanno selezionato un centinaio di suoi lavori tra dipinti, sculture e opere d’arte applicata, come la deliziosa borsetta ricamata in lana degli anni 1923-1925. Rappresenta una delle creazioni realizzate dalla casa di moda “Lise Darcy”, fondata da Buchet insieme alla allora compagna Marguerite Robert. La maison avrà vita brevissima. Già nel 1926, infatti, la chiuderanno a causa dello scarso riscontro ottenuto.

A poca distanza hanno attirato la mia attenzione due bozzetti per costumi teatrali per il Macbeth di Shakespeare. Come molte altre opere, questi disegni a gouache su carta sono stati prestati dalla Fondazione Buchet.
Il percorso espositivo della mostra si articola in tre sale, intitolate rispettivamente:
- Ritmo, Movimento, Dinamismo
- Piattezza, Geometria, Precisione
- Umanesimo, Luce, Colore
Ritratti e nudi
Ad aprire il percorso è un Autoritratto datato 1917 (prestato da un collezionista privato). Alla fine dell’anno precedente Buchet si era trasferito a Parigi. Lì strinse amicizia con lo scultore russo Ossip Zadkine che lo introdusse al Cubismo e al Futurismo. Tra i suoi mecenati dell’epoca c’era Nico Mazaraki, di cui è esposto un ritratto dipinto da Buchet sempre nel 1917. L’ha donato lo stesso Mazaraki al MCBA nell’anno della morte dell’artista.
Di quest’ultimo c’è anche un ritratto fotografico – databile attorno al 1918-1919 – eseguito dall’amico Pierre Néri, a sua volta ritratto in un dipinto da Buchet. I ritratti sono tra le opere che più mi hanno colpito durante la visita. Anche i nudi li ho trovati molto belli, sia dipinti (in particolare la Danae del 1932), che acqueforti e linoleografie (di una ventina d’anni prima). Il pannello didattico spiega che Buchet aggirava la censura vendendo sottobanco le opere più licenziose.

Nudi e soggetti sacri sono disposti su pareti contigue. Impossibile non sostare davanti alla Deposizione (Mise au tombeau), realizzata a olio su tela nel 1918. È arrivato dal Museo d’Arte e di Storia di Ginevra. Accanto c’è uno studio per l’opera, a carboncino e matita su carta, prestato invece dal Museo d’Arte di Winterthur. La Deposizione ha una composizione molto movimentata: in pratica è un vortice che parte dalla testa del Cristo privo di vita per occupare via via tutta la superficie dell’opera. Paradossale – ma efficace – questa scelta di imprimere un forte movimento a una figura spenta, morta.
Nella terza sala ci sono le opere dell’ultima parte della carriera di Buchet. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale decise di rientrare in Svizzera per stabilirsi in via definitiva a Losanna. Il titolo della mostra riprende quello del libro con cui l’artista s’impegnò a ribattere ai detrattori che lo accusavano di essere tornato a una pittura più convenzionale. Buchet volle invece mantenersi sempre libero di esprimersi e di sperimentare. Le opere esposte al MCBA di Losanna confermano la bontà della sua scelta e il valore del suo talento.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Plateforme 10
Foto di Saul Stucchi - Gustave Buchet
“L’orage”, 1919
Olio su tela, 73,5 × 93 cm.
Winterthour, Kunst Museum Winterthur
Don du Galerieverein, 1969
© 2022 Gustave Buchet. Familles Bron Bersier Biber
Photo: SIK-ISEA, Zürich (Philippe Hitz) - Una veduta della seconda sala dell’esposizione
Photo: MCBA
Gustave Buchet. Accusé de peindre
Informazioni sulla mostraDove
Musée Cantonal des Beaux-ArtsPlace de la Gare 16, Losanna (Svizzera)
Quando
Dal 18 giugno al 25 settembre 2022Orari e prezzi
Orari: da martedì a domenica 10.00 – 18.00giovedì 10.00 – 20.00
lunedì chiuso
Biglietti: intero 15 CHF; ridotto 12 CHF